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Automata: nuove clip in italiano e interviste a Melanie Griffith e al regista Gabe Ibanez

Automata: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul thriller fantascientifico con Antonio Banderas nei cinema italiani dal 26 febbraio 2015.

pubblicato 26 Febbraio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 23:10

Debutta oggi nei cinema italiani Automata, un suggestivo dramma fantascientifico che affronta “Leggi della robotica” e “Singolarità tecnologica” narrando di un futuro distopico, robotizzato e ad un passo dall’apocalisse in cui Antonio Banderas, nei panni di un ispettore assicurativo al soldo di una multinazionale, scopre l’esistenza di una nuova generazione di robot senzienti, pronti a rimpiazzare il genere umano ripopolando una Terra divenuta inabitabile.

Oggi vi proponiamo nuovi contenuti in italiano del film gentilmente forniti da Eagle Pictures Italia con due clip con scene dal film e due featurette sottotitolate con interviste all’attrice Melanie Griffith e al regista spagnolo Gabe Ibanez.

A seguire trovate alcune interessanti note di produzione e vi ricordiamo inoltre che se volete approfondire è anche disponibile una recensione del film.

NOTE DI PRODUZIONE – L’UOMO E I ROBOT

Nel mondo del regista Gabe Ibáñez, l’intelligenza artificiale è quasi una parte naturale della società, da cui è accettata e incamerata, con la propria funzione e scopo precipui. “Dei robot l’aspetto piùimportante è l’intelligenza, non la forza, la velocità o le capacità”, racconta Ibáñez. Ecco perché la trama è costruita attorno al concetto di singolarità tecnologica, a partire dal momento in cui l’intelligenza artificiale prende forma e trova una sua collocazione all’interno della stessa teoria
dell’evoluzione. Nel caos imperante, causa e conseguenza della progressiva distruzione e desertificazione terrestre, Ibáñez riesce a trasmettere una certa empatia per le creature artificiali, portatrici di quella fibra morale che gli umani sembrano aver smarrito e finanche disprezzato nel tempo. Il regista ha voluto dare, a questo ritratto dell’intelligenza artificiale, la caratteristica reale e possibile di un futuro non troppo lontano. Lungi dal mettere uomini e robot gli uni contro gli altri, come in tanti altri thriller sci-fi, Ibáñez ha dato maggior risalto alle teorie filosofiche che sottendono al tema stesso. “Nel film, naturalmente i robot sono e restano creature spettacolari”, dice Ibáñez. “Ma in fondo, questo è un film che parla dell’uomo, della sua intelligenza, di come ha abbandonato le caverne, ha scoperto il fuoco e ha inventato la ruota.”

Clip – Essere vivi:

È nell’unico robot donna, Cleo, che Ibáñez incarna l’idea del filo rosso dell’evoluzione della specie. Cleo, infatti, comincia a sviluppare una consapevolezza e una curiosità che vanno oltre i rigidi protocolli degli androidi. Per mettere in risalto le qualità “umane” di Cleo, la makeup artist Elena Zhekova spiega come le espressioni facciali siano state plasmate per infondere un senso di umanità e di vita a un essere pensato per antonomasia come artificiale. “C’erano tre versioni diverse del viso di Cleo. Visto che lavora in un bordello, Cleo indossa sempre abiti molto appariscenti e una parrucca.” Il trucco degli occhi è stato studiato nei minimi dettagli per trasferire, nel colore, le sfumature emotive della storia. Nella vita reale, i robot vengono utilizzati da un team di esperti che collaborano alla definizione e alla progettazione di ogni singolo modello. All’inizio del film, i robot sono creature asettiche e meccaniche, ma a mano a mano che la trama si snoda, le cose cambiano. “Alcuni robot sviluppano un’inattesa coscienza di sé, una consapevolezza imprevedibile. La loro meccanicità e precisione comincia a sbiadire nel momento in cui l’emozione e il sentimento evolvono in un barlume di personalità”, spiega Wes Gaefer, che si è occupato di gestire le nuove “creature” sul set.

Intervista a Melanie Griffith:

In AUTOMATA, ogni androide è come un’auto. Così come i vari modelli di auto sono pensati per scopi diversi, così i robot, in questo film, sono progettati per assolvere a diverse funzioni. Il robot giallo con due gambe è utilizzato a scopo industriale, mentre l’androide verde scuro ha una struttura molto più robusta. “Tutto quello che abbiamo scoperto in milioni di anni… un robot impiega una settimana a farlo”, commenta Banderas. Con questo film, Ibáñez ha voluto far guardare attori e robot negli occhi, in modo emotivamente coinvolgente, anche se solo attraverso plastica e fibra di vetro. Questo aspetto conferisce grande profondità al film, con un ritratto intimo e vivido di come potrebbe essere un giorno, il nostro futuro, se gli uomini scoprissero che i robot hanno imparato a vivere.

Intervista al regista Gabe Ibanez:

Automata: clip in italiano, making of e intervista ad Antonio Banderas

Il prossimo 26 febbraio esce nei cinema italiani Automata, lo sci-fi diretto dal regista spagnolo Gabe Ibáñez e prodotto e interpretato da Antonio Banderas.

Il film ricorda molto “Io, robot” con Will Smith e ci racconta di un futuro prossimo in cui i robot sono parte della vita quotidiana e della scoperta, da parte dell’agente assicurativo Jacq Vaucan (Antonio Banderas), di una verità inquietante che li riguarda e che potrebbe mettere in pericolo l’esistenza stessa del genere umano.

LA STORIA DI AUTOMATA

La teoria della singolarità tecnologica è un punto, nell’evoluzione di una civilizzazione, in cui il progresso tecnologico umano accelera oltre la stessa capacità di comprendere e prevedere, dando vita, più specificamente, a un’intelligenza superiore a quella umana. Elaborata dagli scienziati negli anni ’50, la teoria della singolarità tecnologica ha attraversato la cultura del ‘900, affascinando e appassionando anche i registi contemporanei, che ne hanno esplorato le estreme conseguenze attraverso il linguaggio cinematografico. La teoria della singolarità ha permesso allo scrittore e regista Gabe Ibáñez di guardare la vita con occhi nuovi, con una prospettiva che mette in gioco il senso stesso della vita e il ruolo dell’uomo nella storia
dell’evoluzione.

Così comincia AUTOMATA, con queste poche righe sovrimpresse:

Milioni di robot stanno assistendo al declino della civiltà umana.

Milioni di robot che obbediscono a due protocolli di sicurezza:

Il primo protocollo impedisce al robot di minacciare qualunque forma di vita.

Il secondo protocollo impedisce al robot di modificare se stesso o altri robot.

Intervista ad Antonio Banderas:

Quasi profetizzando un futuro in cui uomini e robot vivranno fianco a fianco, Ibáñez introduce lo spettatore nella notte fitta e scura che avvolge una città e le sue strade.

“AUTOMATA rappresenta il punto in cui l’intelligenza artificiale raggiunge e interseca quella umana; il momento in cui nascono i robot, sviluppando un’intelligenza che supera la stessa umanità.” Ibáñez esplora così la complessità della mente umana, spingendosi fino alla sfida tra uomo e macchina.

Il produttore Les Weldon ha visto nell’idea di Ibáñez un enorme potenziale, trasferito nella sceneggiatura che il regista ha scritto a sei mani con Igor Legarreta e Javier Sánchez Donate. “La sceneggiatura è fenomenale, idea geniale di un mondo ancora raramente esplorato. In giro ci sono tanti film post-apocalittici, ma raramente scenari pre-apocalittici, dove tutto degenera nel caos.”

Clip – Chi sei tu?:

“Credo che prima o poi il genere umano si estinguerà”, dice lo scrittore Igor Lagarreta. “Ed è proprio di questo che parla il film, dell’inizio e della fine del genere umano. L’idea che il film intende proiettare sul pubblico è proprio questa, che tutti noi… Siamo vita.”

Per riuscire a dare corpo all’idea, Ibáñez racconta di aver cercato e trovato ispirazione nei classici noir hollywoodiani. La trama filmica si snoda prendendo le mosse da “un personaggio che scopre un dettaglio apparentemente insignificante, che in realtà è tutt’altro che trascurabile”, dice Ibáñez. “Questo tipo di approccio narrativo è tipico dei film noir. È come piantare un seme nella vita del protagonista e, lentamente, coltivarlo attraverso l’interazione con ogni nuovo personaggio che entra in scena”.

Clip – Perchè ti sei dato fuoco?:

Automata: trailer italiano del thriller sci-fi con Antonio Banderas

Eagle Pictures ha reso disponibile un primo trailer italiano di Automata, il thriller fantascientifico diretto dallo spagnolo Gabe Ibáñez e prodotto e interpretato da Antonio Banderas.

Sulla scia dell’Io Robot con Will Smith il personaggio di Banderas, un agente che lavora per la ROC (Robotics Corporation) con il compito di indagare su casi di manipolazioni su robot, scoprirà in una delle sue tante indagini di routine indizi di un nascente regime robotico che sta complottando per conquistare il mondo in stile Skynet.

Trailer di notevole impatto visivo con suggestioni che rimandano ai classici di Isaac Asimov inclusa una citazione ispirata alle Tre leggi della robotica: “Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno“.

2044 la Terra sta andando verso la desertificazione e l’umanità lotta per la sopravvivenza in un ambiente divenuto ostile. La razza umana coesiste con i robot, creati per supportare la condizione di una società in declino. L’agente assicurativo Jacq Vaucan (Antonio Banderas), che lavora per una società di robotica, la Roc Robotics Corporation, indaga su androidi difettosi. Durante una delle sue indagini scopre che alcuni robot si sono evoluti, diventando una possibile minaccia per l’umanità.

Automata arriverà nei cinema italiani il prossimo 26 febbraio.

Automata: primo trailer del thriller sci-fi con Antonio Banderas

Disponibile un primo suggestivo trailer di Automata, il thriller fantascientifico diretto da Gabe Ibáñez e prodotto e interpretato da Antonio Banderas.

Il trailer di notevole impatto visivo trasmette una sensazione di già visto dovuta al fatto che il film è volutamente un mix tra Io, robot e Blade Runner con l’aggiunta di un pizzico di District 9.

La trama ci porta in una società futuristica proiettata 50 anni nel futuro che richiama la visione delle opere di Asimov, qui Jacq Vaucan (Banderas), un agente che lavora per una società di robotica (ROC), fa una scoperta sorprendente che potrebbe cambiare un mondo in cui l’intelligenza artificiale ha raggiunto quella umana. Dopo aver esaminato un incidente Jacq, che si occupa di assicurazioni, scopre che questi robot si sono evoluti in modi sorprendenti e inattesi diventando una minaccia per il futuro dell’umanità.

Il cast del film include anche Melanie Griffith, Dylan McDermott e Robert Forster.

Automata: primi due poster per il thriller sci-fi con Antonio Banderas

Automata: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul thriller fantascientifico nei cinema americani dal 10 ottobre 2014.

Apporfittando della partecipazione di Antonio Banderas al cast stellare del sequel I Mercenari 3, si è colta l’occasione di far partire la promozione di Automata con due prime locandine del thriller fantascientifico diretto da Gabe Ibáñez e di cui l’attore spagnolo è produttore e protagonista insieme a Melanie Griffith e a Dylan McDermott.

La premessa del film ci ha ricordato l’Io Robot con Will Smith, infatti anche il personaggio di Banderas, un agente che lavora per la ROC (Robotics Corporation) con il compito di indagare su casi di manipolazioni su robot, ma quello che scoprirà in una delle sue tante indagini di routine avrà profonde conseguenze per il futuro dell’umanità, indizi di un nascente regime robotico che sta complottando per conquistare il mondo in stile Skynet.

Banderas in un’intervista a Collider per I Mercenari 3 ha colto l’occasione per parlare anche di Automata che fruirà di un’anteprima a settembre in occasione del Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián:

Automata è, si sa, il mio bambino. E dico questo perché ho ??prodotto il film, oltre ad esserne anche il protagonista. In realtà è un approccio alla fantascienza in un modo molto europeo, in modo indipendente, è un film su un concetto che è filosofico, un concetto scientifico chiamato “Singolarità tenologica”, che è il tempo in cui le macchine supereranno la mente umana. Quindi riflette molto un tipo di fantascienza filosofica, che torna alla fantascienza che amo, come quella di Isaac Asimov. Questo è il tipo di film che abbiamo cercato di fare. Sarà presentato in concorso al San Sebastian Film Festival.