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L’Amore Dura Tre Anni – recensione

La recensione di Cineblog del film L’Amore Dura Tre Anni, girato dallo scrittore-regista Frédéric Beigbeder con protagonisti Louise Bourgoin e Gaspard Proust.

pubblicato 30 Giugno 2012 aggiornato 1 Agosto 2020 00:17

I fan di Frédéric Beigbeder conoscono già da tempo il nome di questo scrittore francese, autore nel lontano 1997 del romanzo L’Amore Dura Tre Anni. Pubblicato anche in altri Paesi tra i quali l’Italia nel 2003, lo stesso libro è stato portato al successo dalle nostre parti anche grazie a Fabio Volo, che ha deciso di leggerne alcuni passi durante la propria trasmissione radiofonica.

Nel 2011 invece, dalla Francia è arrivata la decisione di rendere lo stesso romanzo un film, affidandone l’adattamento per il grande schermo direttamente allo stesso Beigbeder, che si è dunque dovuto calare nello scomodo ruolo di scrittore tramutato in regista. Un’opera prima cinematografica a tutti gli effetti dunque, per la quale sono stati chiamati all’opera Gaspard Proust, attore da stand-up comedy anch’egli alle prime esperienze davanti alla macchina da presa, e Louise Bourgoin, esplosiva presentatrice televisiva già vista in Adèle e l’Enigma del Faraone di Luc Besson.

L’Amore Dura Tre Anni è arrivato proprio all’inizio di questo weekend nelle sale italiane, e come da tradizione non potevamo esimerci dal riportare le nostre impressioni dopo la sua visione anche qui su Cineblog.

Louise Bourgoin, Gaspard Proust L\'AMORE DURA TRE ANNI (c) 2011 The Film-AKN Productions Photo Magali Bragard

Marc Marronier (Gaspard Proust) è un critico letterario di giorno e un cronista mondano di sera, al quale un matrimonio andato male ha dato una visione disincantata dell’amore con la quale convivere: Marc si convince infatti che anche l’amore ha una sua data di scadenza, lunga al massimo tre anni dopo il “sì” scambiatosi sull’altare. Ne è talmente convinto al punto da scrivere un libro intitolato L’Amore Dura Tre Anni, pubblicando il quale inizia però a conoscere e a innamorarsi di Alice (Louise Bourgoin), moglie di suo cugino. Le convinzioni di Marc inizieranno pian piano a vacillare proprio grazie al rapporto con Alice, che lo porterà naturalmente ad attraversare un turbinio d’emozioni nel bel mezzo del successo ottenuto grazie al romanzo.

È una romedy a tutti gli effetti quella messa in piedi da Beigbeder, che parte subito in quarta mettendo lo spettatore davanti a un Charles Bukowski d’annata che paragona l’amore a una sottile nebbia in grado di diradarsi di fronte ai primi raggi del mattino, passando poi alla rapida successione degli eventi che portano Marc e sua moglie Anne a innamorarsi e lasciarsi nel giro di tre anni. Una commedia romantica che proverebbe probabilmente nelle intenzioni del suo regista a uscire fuori dagli schemi, restando però avvinghiata all’interno del proprio genere: il protagonista è affranto e supportato dagli amici Jean-Georges e Pierre, malato di sesso con strane tendenze il primo e intellettuale fidanzato con ochetta il secondo, mentre Alice si divide nel più classico dei triangoli tra lo stesso Marc e il focolare domestico del marito Antoine, più una comparsa macchiettistica che un personaggio vero e proprio.

Ricordando un po’ 500 Giorni Insieme, senza però raggiungere la freschezza del film di Marc Webb, la storia va avanti in modo abbastanza prevedibile sia in quelli che dovrebbero essere i presunti colpi di scena, sia nei momenti in cui tutto per il protagonista sembra essere in gioco tra il successo del proprio libro (ritenuto un esempio di misoginia) e l’amore per Alice, l’uno negazione dell’altro tra i quali appunto Marc dovrà compiere una sorta di scelta. A conti fatti, l’intera storia viene portata avanti proprio dall’abilità degli attori coinvolti, soprattutto naturalmente dal duo composto da Gaspard Proust e Louise Bourgoin, bravo nel dare credibilità alla complicità tra la coppia nella quale sembra essere scoppiato quello che fino a poco prima veniva definito come “il problema di chi non ha problemi”.

E infatti, i personaggi non sembrano di fatto avere troppi problemi, tra appartamenti con piscine interne e scambi di coppia al limite dell’inverosimile anche per una commedia di questo tipo, che apre anche a scene marcatamente sessiste un po’ troppo fuori dal contesto. Il risultato di tutto ciò è una buona caratterizzazione del personaggio del protagonista, Marc, mentre non si può dire lo stesso di Alice, che anzi rimane per tutto il film un personaggio un po’ troppo poco profondo pur godendo dell’ottima vitalità della Bourgoin.

Elisa Sednaoui, Gaspard Proust L\'AMORE DURA TRE ANNI (c) 2011 The Film-AKN Productions Photo Magali Bragard

Parlavamo più sopra de L’Amore Dura Tre Anni come di una rom-com a tutti gli effetti: non fa eccezione nemmeno lo stile della regia, forse un po’ troppo in eccesso nel suo essere adolescenziale per quelli che sono ragazzoni di trent’anni. La fatica di Frédéric Beigbeder è comunque un film che si fa apprezzare, soprattutto dagli amanti del genere, strappando qualche risata pur non facendo ridere a crepapelle: da segnalare a questo proposito la figura dell’editrice di Marc, interpretata da Valérie Lemercier.

Voto Rosario: 6-

L’Amore Dura Tre Anni (L’Amour Dure Trois Ans, Francia, commedia romantica) di Frédéric Beigbeder; con Louise Bourgoin, Gaspard Proust, Joey Starr, Jonathan Lambert, Frederique Bel, Nicolas Bedos, Elisa Sednaoui; uscita in Italia il 28 giugno 2012. Trailer in italiano.

L’Amore dura tre anni di Frédéric Beigbeder

Elisa Sednaoui, Gaspard Proust L
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Joey Starr, Jonathan Lambert, Gaspard Proust L
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Louise Bourgoin L
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