Home Recensioni Sin City – Una donna per cui uccidere: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

Sin City – Una donna per cui uccidere: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

Leggiamo insieme le recensioni Americane e Italiane di “Sin City 2”

di carla
pubblicato 6 Ottobre 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 21:53

E’ uscito il 2 ottobre il film Sin City – Una donna per cui uccidere diretto da Frank Miller e Robert Rodriguez e interpretato da Joseph Gordon-Levitt, Rosario Dawson, Bruce Willis, Jessica Alba, Mickey Rourke, Eva Green, Josh Brolin, Devon Aoki, Alexa PenaVega, Christopher Lloyd, Juno Temple, Jamie Chung, Jaime King, Marton Csokas, Christopher Meloni, Ray Liotta, Lady Gaga. Lo avete visto? Vi è piaciuto? Dopo la nostra recensione vi faccio leggere i pareri dei critici Americani e Italiani. Su Rotten, mentre scrivo, la percentuale dei voti positivi è del 45%. Sin City del 2005 era arrivato al 78%.

Craig Mathieson – The Age (Australia): gli attori vanno e vengono non riuscendo a dare un senso ai ruoli. Voto: 1/5

David Stratton – The Australian: C’è una bellezza desolante in tutto questo, ma anche c’è una dipendenza dagli stereotipi, maschio e femmina, che iniziano a diventare irritante. Voto: 3/5

Tom Clift – Playground Concrete: “Sin City 2” non è un film particolarmente inferiore al suo predecessore. E’ solo che, dopo tutto questo tempo, la novità non c’è più. Voto: 2.5 / 5

Erin Free – FILMINK (Australia): Anche se potrebbe non essere completo come il primo film, “Sin City 2” offre un intero fascio di nuovi trucchi cinematografici, e la galleria di nuovi entusiasmanti personaggi.

Stephen Lambrechts – Neon Maniacs: Anche se non è l’evento strabiliante del primo film, c’è ancora del divertimento. Voto: 3/5

Jim Blakey – SFX Magazine: Nel complesso è un impressionante e complementare secondo viaggio. Voto: 3.5 / 5

John Beifuss – Commercial Appeal (Memphis, TN): Ogni fotogramma è una sorta di meraviglia digitale, ma i luoghi più suggestivi sono della vecchia scuola: la faccia di Mickey Rourke e le curve pericolose del corpo della femme fatale Eva Green. Voto: 2.5 / 4

Anton Bitel – Grolsch Film Works: nonostante tutti i salti cronologici e le storie che si intersecano, c’è qualcosa di informe in questi quattro episodi della graphic novel di Miller.

Elliott Noble – Sky Movies: l’elemento di originalità è sfumato e questo viaggio a Sin City non è così avvincente come il primo. Ma bisogna ammirare il suo stile. Voto: 3/5

Stephen Carty – Flix Capacitor: Eva Green è una perfetta femme fatale. Voto: 3/5

Rich Cline – Contactmusic.com: Ci sono voluti quasi 10 anni per il regista Robert Rodriguez e Frank Miller per fare questo sequel, ma valeva la pena aspettare perché i progressi tecnici rendono questo secondo trittico di storie ancora più stupefacente dal punto di vista visivo. Voto: 3.5 / 5

Cole Smithey – ColeSmithey.com: avvincente narrativamente e visivamente sbalorditivo come il primo capitolo. Voto: B +

Nikki Baughan – The List: Inconfondibilmente un esercizio di stile sulla sostanza. Voto: 3/5

Siobhan Synnot -Scotsman: Non si può fare a meno di notare che nel film di Robert Rodriguez e il mondo di Frank Miller, praticamente tutti gli attori maschili hanno più di 40 anni, ma tutte le donne sono sotto i 35. Voto: 2/5

Scott Nash – Three Movie Buffs: c’è ancora molto da godere in questo stilizzato fumetto noir. Voto: 3/4

Michael Sragow – Orange County Register: le tavole di Miller hanno funzioni narrative, ma i film sono privi di uno stile avvincente. Voto: D

Richard Roeper – Richard Roeper.com: Questo è un film cazzuto. Voto: 4/5

Rafer Guzman – Newsday: il Mix di tecniche di azione e di disegno dal vivo (sagome bianche, labbra arrossate, l’abbondanza di tende alla veneziana) sembra fantastico. Se è la profondità che vuoi, hai bussato alla porta sbagliata. Voto: 2/4

Cary Darling – Fort Worth Star-Telegram / ​​DFW.com: è come Parigi dopo l’apocalisse di zombie: bello da vedere, ma non c’è un’anima viva in vista. Voto: 2/5

Stephanie Merry – Washington Post: La qualità estetica è ancora lì, anche se non ci sono stati grandi balzi da quando Rodriguez ha presentato “Sin City” nel 2005. Voto: 2/4

Amy Nicholson – L.A. Weekly: Eva Green è sexy, divertente, pericolosa e selvaggia – tutto il film doveva essere così – e quando non è sullo schermo, si sente la sua assenza. Voto: C

Peter Hartlaub – San Francisco Chronicle: è inferiore al suo predecessore. Poco ritmo e ripetitivo. Voto: 4

Elizabeth Weitzman – New York Daily News: noioso. Voto: 2/5

Soren Anderson – Seattle Times: L’elemento di sorpresa è finito. Voto: 2/4

Alonso Duralde – TheWrap: diventa veramente noioso molto rapidamente.

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Maurizio Porro – Il corriere della sera: Il film è un sequel in inutile 3D che inizia con ottimo ritmo e azzeramento di speranze, inseguendo i lasciti emotivi di una sceneggiatura che cerca di indagare nei lati oscuri, facendo del cinismo noir manifesto e bandiera d’un calligrafico replay.

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: Quando nel 2005 uscì Sin City, un critico Usa scrisse «è un film come nessun altro». Mai infatti al cinema, che pur attinge regolarmente al repertorio dei fumetti, si era tentata l’operazione estrema di trasferire tale e quale sullo schermo una graphic novel. Ora qual è la differenza fra Sin City e questo secondo capitolo in 3D, Una donna per cui uccidere? La differenza è che in mezzo sono passati nove anni e due pellicole, 300 1 e 2 sempre ispirate all’opera di Frank Miller, che miscelano sfondi creati al computer e gioco di attori in carne e ossa secondo la stessa formula iper-stilizzata. Insomma, stavolta manca l’effetto sorpresa, ma per il resto non si capisce perché chi ha amato il numero uno non dovrebbe apprezzare il 2.

Francesco Alò – Il Messaggero: Anche più bello del primo, grazie a un 3D che riesce a dare profondità all onnipresente, e magnetico, nero di inquadrature e ambientazione. Divertente cameo della popstar Lady Gaga.

Massimo Bertarelli – il Giornale: Chi non ha visto il film pilota potrà divertirsi, agli altri probabilmente non basteranno sparatorie e teste mozzate.

Roberto Nepoti – la Repubblica: Quasi dieci anni fa il primo episodio di Sin City, trasformando le riprese dal vero in tavole grafiche, divise il pubblico tra fan incondizionati e spettatori perplessi. Oggi la compagnia torna, infoltita da qualche new entry, con una nuova puntata in 3D (ma ha senso, per un film che evoca le immagini “piatte” delle pagine dei fumetti?). (…) All’inizio l’apparato formale ti lascia ammirato; poi, in assenza di sviluppi drammatici, viene un po’ a noia.