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Una folle passione: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

Leggiamo insieme le recensioni Italiane e Americane di “Una folle passione” con Jennifer Lawrence e Bradley Cooper, diretti da Susanne Bier

di carla
pubblicato 3 Novembre 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 20:54

E’ uscito il 30 ottobre scorso il film drammatico Una folle passione (in originale “Serena”, ispirato al romanzo Serena dello scrittore Ron Rash) diretto da Susanne Bier e interpretato da Jennifer Lawrence, Bradley Cooper, Rhys Ifans, Toby Jones, Kim Bodnia, Sean Harris, Blake Ritson, Sam Reid. Dopo aver letto la nostra recensione, ecco i pareri dei critici Americani e Italiani. A voi è piaciuto? Su RottenTomatoes, mentre scrivo, la percentuale dei voti positivi è del 36%. Vediamo che cosa è andato storto.

Andy Lea – Daily Star: Susanne Bier ha consegnato un dramma in costume sontuoso fronteggiato da due attori di talento che coraggiosamente si gettano a capofitto in una trama deliziosamente assurda. Voti: 3/5

Mark Kermode – Observer [UK]: Jennifer Lawrence interpreta il suo ruolo come una violinista virtuosa. Voto: 3/5

Donald Clarke – Irish Times: Anche se non brilla molto nei film di X-Men, questa è la prima performance veramente povera di Jennifer Lawrence. Voto: 2/5

Robbie Collin – Daily Telegraph: Come le ambizioni del suo protagonista, tutto ciò equivale a legno morto. Voto: 2/5

Cath Clarke – Time Out: “Una folle passione” non ha né capo né cuore. Voto: 2/5

Nikki Baughan – The List: crolla semplicemente sotto il proprio peso. Voto: 2/5

Angie Errigo – Empire Magazine: Commercialmente sembra un disastro. Artisticamente, anche se molto lontano da un trionfo, è interessante. Voto: 2/5

Mark Adams – Screen International: Il film è abbastanza guardabile, definito da interpretazioni impressionanti, suggestive scenografie e fotografia brillante.

Stephen Dalton – Hollywood Reporter: il film ha un solo difetto fondamentale: è difficile credere ad una sola parola, ancora meno di prendersi cura di questi personaggi egoistici e miopi.

Charlie Lyne – New York Magazine / Vulture: un film pieno di compromessi banali.

Maurizio Porro – Il corriere della sera: Il super melò boscaiolo della Bier gioca sull’amore sclusivo che lega i coniugi gelosi di felicità (…) Il gioco dei contrappesi non sempre funzion, il contesto ruba la scena ai due innamorati che reclamano a loro volta il primo piano, una coppia consolidata che si è già trovata nell’intimità del “lato positivo”.

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: (…) la storia procede a colpi di clichés, mentre la fotografia autunnale regala paesaggistiche suggestioni.

Massimo Bertarelli – il Giornale: Incredibile melò, molto ben confezionato e parecchio Kitsch, gonfio di eventi buoni per dieci film(…) Puma, aquile, orsi e serpenti a sonagli sono in agguato. Al pari dell’umorismo involontario.

Roberto Nepoti – la Repubblica: Bradley e Jennifer indossano con eleganza i costumi d’epoca, questo sì, però la storia non arriva ad appassionarti e l’emozione latita a dispetto dei turgidi risvolti drammatici. In particolare il character della protagonista viene trattato con un incoerente mix di ammirazione (è una protofemminista che taglia alberi meglio degli uomini), biasimo (è una capitalista bastarda e sanguinaria), pietà (non sopporta di non avere figli). Con ogni probabilità il film, in origine destinato alla regia di Aronofksky e alla vedette di Angelina Jolie, ha patito di condizioni produttive sfavorevoli che lo hanno, in parte, stravolto.