Home Recensioni L’amore bugiardo – Gone Girl: le recensioni dall’Usa e dall’Italia

L’amore bugiardo – Gone Girl: le recensioni dall’Usa e dall’Italia

Leggiamo insieme le recensioni Americane e Italiane di “L’amore bugiardo”, capolavoro di David Fincher

di carla
pubblicato 22 Dicembre 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 19:37

Non avete ancora visto L’amore bugiardo – Gone girl? Affrettatevi perché è splendido! Dopo aver letto la nostra recensione, oggi guardiamo insieme cosa dicono i critici Americani e Italiani. Il film di David Fincher, e interpretato da Rosamund Pike, Ben Affleck, Missi Pyle, Sela Ward, Neil Patrick Harris, Scoot McNairy, Carrie Coon, Boyd Holbrook, Emily Ratajkowski, Kim Dickens e Tyler Perry, mentre scrivo, ha conquistato su RottenTomatoes l’88% di recensioni positive. A voi è piaciuto?

Christopher Orr – The Atlantic: quello che David Fincher fa meglio di chiunque altro è creare un thriller meticolosamente artigianale a cavallo tra genere e arte.

James Berardinelli – ReelViews: 145 minuti di dramma avvincente e di sorprese. Voto: 3.5 / 4

Lou Lumenick – New York Post: vuoto e insoddisfacente. Voto: 2/4

Rafer Guzman – Newsday: il romanzo di Gillian Flynn è ora un film agghiacciante di David Fincher. Sempre ricco di colpi di scena, ma l’effetto complessivo è inquietante. Voto: 3/4

Joe Williams – St. Louis Post-Dispatch: ciò che rende “Girl Gone” così guardabile è il mostro a tre teste di Fincher, Pike e Affleck. Voto: 3/4

Moira MacDonald – Seattle Times: è oscuro, è inquietante ed è molto buono: sia sulla pagina che sullo schermo. Voto: 3.5 / 4

Claudia Puig – USA Today: il film è al matrimonio come “Attrazione fatale” è stato per l’infedeltà. Voto: 4/4

Rex Reed – New York Observer: Assurdo, illogico, insensato, artificiale. Una delle delusioni più grossolane dell’anno. Voto: 2/4

Bill Goodykoontz – Arizona Republic: Per farla breve: Il film vive assolutamente all’altezza della sua fama. Voto: 4.5 / 5

Michael Phillips – Chicago Tribune: è tutto ciò che il libro era e di più. Voto: 3.5 / 4

Randy Myers – San Jose Mercury News: Rosamund Pike è una rivelazione. Una candidatura all’Oscar è certamente una possibilità. Voto: 4/4

Richard Corliss – TIME Magazine: Rosamund Pike è una stupefacente Amy, finché morte non vi separi.

Joe Morgenstern – Wall Street Journal: Rosamund Pike è una star fin dalla sua prima scena.

Manohla Dargis – New York Times: Come a volte accade nel lavoro di Mr. Fincher, il terrore scende come le ombre invernali, oscurando il tono e le immagini del film fino a quando si è spenta tutta la luce, l’aria e le sfumature.

Justin Chang – Variety: David Fincher, Rosamund Pike e Ben Affleck sono al top.

Roberto Escobar – L’espresso: Ritratto impietoso di un mondo in cui l’apparire e il successo si intrecciano, legati dall’ipocrisia.

Roberto Nepoti – la Repubblica: Durante la prima ora David Fincher, concentrato nell’impostazione della storia, si diverte a sapere quello che lo spettatore non sa, un po’ come faceva Hitchcock. Però L’amore bugiardo non è un film hitchcokiano: o almeno, non lo è nell’ora e mezza successiva. Non dimentichiamo che Fincher è il regista di Seven e Fight Club, ma anche di quel The Social Network che rappresentava l’ascesa di Facebook nei toni del noir. Mentre i colpi di scena si moltiplicano e il film alterna i punti di vista, lui ci racconta soprattutto il suo: la vita è una rappresentazione illusoria a metà tra la farsa e l’incubo; il matrimonio, con le sue promesse assurde, ne costituisce l’emblema; ma la società dello spettacolo dove siamo impantanati ne è la più diabolica realizzazione.

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: (…) il film – realizzato da David Fincher – come un teso, smaltato thriller pieno di colpi di scena; e nello stesso tempo come una disillusa, enigmatica riflessione sul matrimonio. Ma è un aspetto, questo, che resta sacrificato sull’altare del cinema di genere.

Maurizio Porro – Il corriere della sera: Il thriller L’amore bugiardo- Gone girl trova le sue fonti nel pirandellismo del così è se vi pare e negli echi del pessimismo nordico matrimoniale, trionfo di menzogna ma aperto anche a profonde crepe di perfido humor. Al finale open del gioco delle parti concorrono i dubbi di tutti, dal regista ai due bravi Ben Affleck e Rosamund Pike, sponsor divorzisti.

Fabio Ferzetti – Il Messaggero: La grande maggioranza degli spettatori (critici compresi) lo trova irresistibile. Un’ostinata minoranza (eccoci) tedioso e manipolatorio. Eppure la manipolazione è il cuore, il soggetto, la pasta stessa di cui è fatto questo mystery a scatole cinesi in cui tutti complottano, tutti tradiscono, tutti mentono.

Maurizio Acerbi – il Giornale: Ben Affleck, che continua ad azzeccare le pellicole giuste, è perfetto e naturale nella parte del marito bamboccio che si trova ad affrontare qualcosa di troppo grande per lui. La vera star, però, è Rosamund Pike, bella e glaciale, che sembra uscita da un film di Hitchcock. Fincher, poi, è semplicemente strepitoso nel giocare a schacchi con chi è seduto in sala.