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INLAND EMPIRE secondo Elisa

Siamo quasi giunti alla fine di questi pareri arrivati dai lettori. Oggi tocca ad Elisa:Voglio provarci, quantomeno a buttare giù delle idee e capire se riesco a convincermi di qualcosa che possa essere lievemente più certo riguardo a questo film, che ha tutto di irreale ad eccezione di quello che lascia nelle esperienza di chi

di carla
18 Febbraio 2007 09:12

Siamo quasi giunti alla fine di questi pareri arrivati dai lettori. Oggi tocca ad Elisa:

Voglio provarci, quantomeno a buttare giù delle idee e capire se riesco a convincermi di qualcosa che possa essere lievemente più certo riguardo a questo film, che ha tutto di irreale ad eccezione di quello che lascia nelle esperienza di chi lo vede.

Impossibile trovare un tema unitario che può legarlo insieme, quindi accettando di poterne cogliere solo alcuni frammenti cerco di tirare le somme e capire cosa viene fuori da questo puzzel in cui mancano tanti pezzi.

Parto dal tema del tempo: relativo.

Parto dal tema del messaggio: ogni lato ha il rovescio della medaglia, sentimenti contrapposti e immagini esattamente opposte, come guardare la caricatura della protagonista in una risata deformante, come andare dalle stelle della ricchezza e della fama, al ruolo di prostituta uccisa.

Parto dal tema della critica alla cinematografia moderna: molti spunti, la sit com dei conigli, la ragazza che piange davanti alla tv, impazzita che propone immagini, ma quali?

Parto dal tema religioso: LA LUCE è un cuore che pulsa dai toni rossi di una lampada, è un accendino acceso porta della luce eterna, è una ragazza che prega con gli occhi al cielo frasi polacce.

Poi penso che potrei attribuire a questo contenitore di sogni ogni significato che mi fa piacere dagli e arrivo a una meta nel mio discorso. E’ facile vedere una scatola semiaperta e immaginare e fantasticare le meraviglie che vi sono contenute. All’interno d questo discorso c’è qualcosa di estremamente poetico, se non sbaglio? Il fanciullino mi ricorda qualcosa….

E’ la parte più bella della vita quella dell’attesa? E’ la parte più bella di un film quella di cercare di svelarne il significato recondito, allora tenere in sospeso lo spettatore annoiarlo e spaventarlo e commuovendolo servono solo a lasciarlo lì sulla soglia del suo inconscio, per farglielo vedere, per metterlo davanti a se stesso fagli tirare fuori quello che lui vuole vedere.

Il film di Lynch arriva alla sintesi estrema, l’ermetismo mi ricorda qualcosa, di un discordo davvero ampio. Quante sono le voci che parlano? Quanti sono I punti di vista che ci racconta? Bè io credo siano molteplici, il tempo è secondario, potrebbe essere una vita o un istante (l’essere e il suo contrario, il cerchio che si chiude). Sei tu che cerchi di trovare te stesso dentro delle emozioni, e si piange e molto, è uno schermo a immagini che ti consente questo? Oppure è ciò che esce dallo schermo? Qualcosa che fai tuo e diventa parte di te e della tua vita, ti sembra di toccarlo e poi svanisce con bacio saffico.

Elisa Ceccuzzi