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Girando a Cinecittà si scoprono anche i costumisti

Dietro alla Mostra che si sta per inaugurare, un mestiere affascinante, che rendere presentabile la vita, nomi famosi, Piero Tosi, Gabriele Pescucci, Maurizio Millenotti, Nicoletta Ercole…

pubblicato 19 Gennaio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 18:52

Fortuna e lavoro hanno voluto che io incontrassi tra la gente, gli artisti del cinema, molti costumisti, in grande maggioranza professionisti ineccepibili, appassionati al film che è stato affidato con sensibilità speciale. La “specialità” consiste, in questo caso, ricordando anche gli scenografi (ne parlerò), nel contribuire alla realizzazione di un film con la sua storia partecipando a un ribaltamento essenziale per il cinema. Il ribaltamento consiste nel passaggio dalla carta della sceneggiatura, situazione orizzontale, al set, ovvero a una situazione verticale. Il cinema è schermo, è verticalità; e il passaggio dalla carta allo schermo è un’avventura che non sempre viene apprezzata. Mettere in piedi e far muovere un film.

In “Cinecittà Si Mostra”- nuova ampia sezione intitolata “Girando Cinecittà” – il passaggio è percepibile non solo per i filmati da me realizzati che la accompagnano, integrano, rilanciano il percorso espositivo, a cura di Alida Cappellini e Giovanni Licheri; ma anche dalle citazioni di costumi che costellano lo stesso percorso. In questo caso, si tratta dei costumi scelti e “interpretati” da Nicoletta Ercole, una grande professionista.

Romana, Nicoletta è una persona che ha scelto per “Cinecittà Si Mostra” in tutto il suo sviluppo una serie di costumi interpretati, ossia disposti e illuminati, tra le parti della mostra stessa, e gli inquadramenti storici, artistici. Sono costumi ad esempio di Federico Fellini, cito solo lui per non sciupare la sorpresa del pubblico lungo la prima e seconda sezione della mostra, 1937-1989. La presenza dei costumi è un fatto importante e delicato. Non sempre riesce. Si può sbagliare le luci e rendere i costumi , cose vive, in presenze spettrali, persino fastidiose. Nicoletta è dal 1974 in attività tra cinema, teatro e tv. Il numero dei registi con cui ha lavorato è alto (da Visconti a Ferreri, da Francis Ford Coppola a Tornatore…). I suoi interessi estesi. Ha avuto una montagna di premi, insegna all’Istituto internazionale del design. A me è capitato di incontrarla al Festival di Spoleto, di recente, come curatrice di rassegne di film nella Sala Frau, da sempre destinata al cinema; ed è successo che qualche anno fa ha voluto con Giorgio Ferrara, direttore del Festival, mostrare dieci film miei su grandi personaggi e storie dello spettacolo: Maria Callas, Luciano Pavarotti, Gassman, Sordi, Vitti; la Cinecittà anni Trenta e Quaranta, gli anni della dolce vita e quelli delle rivolte giovanili non soltanto in Italia, al ritmo del rock e delle canzoni anni Sessanta- Settanta. Una iniziativa di grande successo.

Non svelo i costumi che Nicoletta Ercole ha inserito in “Girando a Cinecittà”, voglio che il pubblico scopra questi contributi nell’allestimento e nei filmati come sforzo “narrativo” del processo del “mettere in piedi” il cinema, passare cioè dalla fase orizzonte a quella verticale. Lo scopo di una mostra non è soltanto quello di offrire un ripasso storico e di costume ma anche quello di offrire l’occasione per avvicinare l’uno all’altro i piccoli, grandi passi che con gli sceneggiatori e i registi compiono costumisti italiani giustamente famosi negli anni Novarese, Sensani, Gherardi, Tosi, Donati, Pescussi, Canonero, Millenotti, Pizzi.

In silenzio, spesso nascosti dai rumori del glamour dei divi e delle trame dei film, i costumisti e scenografi hanno trovato orgoglio e voglia di presentare, raccontare, far riflettete sul loro lavoro, si sono riuniti in una associazione con scenografi e arredatori e pubblicano una bella rivista “Scenografia & Costume”. Uno dei numeri più interessanti è intitolato “Il nostro omaggio a Cinecittà”, uscito nel periodo in cui venne inaugurata la prima sezione di “Cinecittà Si Mostra” (1937-1948), primo passo e a cui si aggiunge “Girando a Cinecittà”, sempre prodotta da Giuseppe Basso. Cinecittà, costumi di varie epoche, “illuminati a giorno”, cose e emozioni di oggi.