Home Festa del Cinema di Roma Roma 2015, Paolo Ferrari si dimette dalla Fondazione: Festival del decennale in alto mare

Roma 2015, Paolo Ferrari si dimette dalla Fondazione: Festival del decennale in alto mare

Per 3 anni Presidente della Fondazione Cinema per Roma, Paolo Ferrari si è dimesso

pubblicato 2 Febbraio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 18:31

Sono passati mesi dalla conclusione del terzo ed ultimo Festival Internazionale del Film di Roma targato Marco Muller eppure nulla si sa sul nuovo direttore artistico, chiamato a ‘riportare’ ufficialmente la manifestazione sotto il tendone della Festa in vista del decennale. Peccato che tra le novità di giornata non ci sia il nome del nuovo responsabile, bensì le dimissioni di Paolo Ferrari, Presidente della Fondazione Cinema per Roma in carica dal marzo del 2012. Andato via Muller, anche Ferrari ha quindi deciso di fare i bagagli.

“Sono stati anni molto intensi, complessi, ma anche ricchi di soddisfazioni. Il Festival di Roma, che rappresenta il nostro maggior sforzo produttivo ed economico, ha fatto registrare numeri importanti, in costante crescita. Ho sempre saputo che non sarebbe stato un compito semplice, ma l’ho portato avanti ogni giorno con passione e sentimento, cercando di mettere a disposizione della Fondazione la mia lunga esperienza nel mondo del cinema. Abbiamo accolto nelle nostre sale centinaia di migliaia di spettatori, mi vengono in mente i tantissimi appassionati sul red carpet ad attendere per ore i loro beniamini, l’Auditorium affollato e l’entusiasmo del pubblico. Tutto questo non sarebbe stato possibile se non avessimo presentato film di grande successo, molti dei quali candidati ai principali premi internazionali, spesso vincitori di Oscar, ma anche in grado di toccare il cuore dei nostri spettatori, pellicole dai contenuti forti e attuali, provenienti da tutto il mondo e in grado di rappresentarne la complessità. E accanto al grande pubblico, abbiamo dato spazio ai professionisti del mondo cinematografico, realizzando il principale mercato italiano del settore, discutendo dei temi più importanti legati allo sviluppo della settima arte a livello nazionale e internazionale, e non dimenticando mai l’importanza dell’industria cinematografica nel tessuto economico e culturale di una città come Roma. Proprio per questo motivo, abbiamo sempre cercato di coinvolgere la Capitale, le sue istituzioni, gli enti e le associazioni culturali, affinché il Festival fosse sempre sentito come un patrimonio comune, da sostenere e da tutelare”.

Parole forse anche troppo ricche di auto-celebrazioni, quelle di Ferrari, che ha poi così concluso il proprio annuncio:

“Rassegno le mie dimissioni perché sento di aver rispettato gli impegni: dare una maggiore stabilità alla struttura, garantendo una gestione economica accorta, portando nuove idee e consolidando le attività della Fondazione e del Festival. Alla fine di questo percorso, desidero ringraziare i Fondatori (Roma Capitale, Regione Lazio, Provincia di Roma, Camera di Commercio e Fondazione Musica per Roma), il Consiglio di Amministrazione, il Collegio dei Revisori, i partner istituzionali come il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Ice e gli sponsor privati come il Main Partner Bnl – Gruppo Bnp Paribas. La mia riconoscenza va poi a tutti i compagni di questa bella avventura: il Direttore Marco Müller che ha realizzato, in condizioni talvolta difficili e in tempi spesso molto ristretti, programmi di qualità e portato a Roma produzioni, registi e attori di primo piano; il Direttore Generale Lamberto Mancini, che ha messo la sua esperienza al servizio della Fondazione, sia come coordinatore dei vari settori che come scrupoloso amministratore delle risorse economiche; il personale della Fondazione, che da anni realizza, con attenzione, professionalità e senso di responsabilità, una manifestazione complessa come quella del Festival. Ed è proprio al Festival che rivolgo ora il mio pensiero. Nel corso degli anni ho compreso meglio la forza e le potenzialità di questa manifestazione. È un evento che dà lustro alla città di Roma e genera un’importante ricaduta economica su tutto il territorio. Non è un caso che, nonostante abbia vissuto momenti travagliati, il Festival sia ancora così vitale e apprezzato dal grande pubblico. Ci sono certamente margini di crescita ed evoluzione, su cui è necessario lavorare fin da subito ed è possibile farlo grazie a ciò che è stato realizzato fino ad oggi. Lascio una struttura solida e compatta, che sono certo saprà affrontare con cura ed entusiasmo le prossime sfide e che potrà lavorare sempre di più durante l’anno grazie ad un articolato programma di attività permanenti”.

Proprio sui tempi, va detto, ci sarebbe da aprire un capitolo a parte. Perché bisognerà ora trovare non solo un nuovo direttore artistico bensì anche un nuovo Presidente della Fondazione Cinema per Roma. Possibilmente il prima possibile. Tutto questo con l’edizione del decennale lontana 9 mesi, rispettando così i balbettanti tempi degli ultimi 3 anni, che hanno sempre visto Muller poter lavorare al programma del proprio Festival non prima dell’estate. Una lentezza suicida che appesantisce e rallenta l’organizzazione di una manifestazione già di suo schiacciata tra concorrenti agguerriti, vedi Londra, Toronto, New York e Torino. Ma l’abitudine di perdere tempo prezioso, a quanto pare, non riesce proprio ad abbandonare il Festival di Roma ufficialmente tornato ‘Festa’. Anche se attualmente senza ‘comando’ alcuno.

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