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Jupiter – Il destino dell’universo di Lana e Andy Wachowski: Recensione in Anteprima

Lana e Andy Wachowski tornano alla fantascienza con Jupiter – Il destino dell’universo

pubblicato 4 Febbraio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 18:30

Sono passati ben 16 anni da quando Lana e Andy Wachowski sconvolsero Hollywood con un film diventato da subito leggenda. Matrix. 4 Premi Oscar vinti, 463,517,383 dollari incassati e due sequel non all’altezza eppure spaventosamente fruttuosi (427.3 milioni per Revolutions, 742 per Reloaded). Poi i due Wachowski, con il tempo diventati fratello e sorella grazie al cambio di sesso di Larry in Lana, si sono perduti. Il flop Speed Racer nel 2008 e il flop Cloud Atlas nel 2012. Di realmente riuscito solo V for Vendetta, da loro prodotto nel 2006 e diventato di culto. Quasi costretti ad una virata decisa per riprendere una carriera che a breve li vedrà sbarcare in televisione con la serie Amazon Sense8, Lana e Andy sono tornati ad incrociare il mondo a loro più cinematograficamente congeniale. Quello della fantascienza.

Atteso nei cinema d’America nel mese di luglio del 2014, Jupiter – Il destino dell’universo è andato incontro al più rumoroso e clamoroso rinvio degli ultimi anni. Posticipato di 7 mesi dalla Warner, con budget kolossal da 100 milioni di dollari e una star dell’action hollywoodiano come Channing Tatum, qui affiancato dalla bella Mila Kunis. Eppure i fucili erano tutti puntati contro l’ultima fatica dei Wachowski, non a caso già sbeffeggiata dai critici d’America. Mai come in questo caso immeritatamente prevenuti nei confronti di un chiaro, divertente, coraggioso e ipnotico omaggio al kitsch fantasy/sci-fi degli anni ’80.

Interamente pensato da Lana ed Andy, cresciuti a pane e fantascienza, Jupiter è un trionfo visivo di effetti speciali ed azione d’altri tempi, tra 3D finalmente immersivo e avvolgente, storie d’amore, pianeti e galassie lontane, buchi neri, trattati di capitalismo futuristico, guerre stellari, principesse nascoste, cloni mannari, mostri animaleschi, enormi navi spaziali, api ‘sensitive’, scarpe volanti, spray guaritori, battute demenziali e tanto, strabordante divertimento. Star Wars, Cenerentola, La Storia Infinita, Super Mario Bros., Tron, Ritorno al Futuro, Dune, Bad Taste, Labyrinth, Brazil. I Wachowski hanno attinto da un’intera generazione, quella degli anni ’80, e non hanno fatto altro che trasportarla nel nuovo millennio, a cavallo di un’ostentata leggerezza che raramente, dinanzi ad un blockbuster tanto ricco, avevamo visto nel corsi di questi ultimi anni.

Jupiter Jones, ovvero Mila Kunis, è nata di notte in mezzo al Pacifico ed il suo cielo astrale promette grandi cose. Peccato che una volta cresciuta, senza un padre e con una madre tutt’altro che ricca, debba abbandonare i propri sogni e affrontare la dura realtà di un lavoro come domestica. Jupiter pulisce i bagni e le camere d’albergo, svegliandosi tutte le mattine alle 04:30. Tutto cambia quando Caine, ovvero Channing Tatum, ex militare geneticamente potenziato, giunge sulla Terra per rintracciarla e soprattutto salvarla. Jupiter non è infatti una povera sguattera qualsiasi di origini russe, bensì la prescelta che ha avuto in serbo una straordinaria eredità genetica che potrebbe modificare per sempre l’equilibrio del cosmo. Jupiter, incredibile ma vero, è una Regina, nonché ‘proprietaria’ del Pianeta Terra, e sarà lei a dover salvare il destino dell’Universo.

Ambientato fra le strade di Chicago e le più remote galassie che gravitano nello spazio, il film scritto e diretto dai Wachowski vola sulle ali della fantasia. Lana e Andy hanno infatti dato vita a mondi incredibili, con trovate straordinarie, esplosioni visive da non credere e un ritmo forsennato, che tra infiniti spiegoni e lunghe seguenze kolossal vede il film scorrere alla velocità della luce. Meraviglioso il lavoro sui costumi di Kym Barrett, per non parlare dell’incredibile make-up e delle acconciature firmate Jeremy Woodhead, con Hugh Bateup spumeggiante nelle scenografie, Michael Giacchino trascinante alle musiche e il premio Oscar® John Toll folgorante con la fotografia. Ciliegina sulla torta Dan Glass, genio degli effetti visivi già padre della trilogia di Matrix. Al fianco dei due mattatori, con un Tatum a lungo senza t-shirt per ostentare il proprio corpo da ‘Lupo Mannaro alieno’ e una Kunis protagonista solo apparentemente goffa e impacciata (alla Kathleen Turner de All’inseguimento della pietra verde), troviamo un cazzutissimo Sean Bean, un androgino e quasi ‘davidbowieano’ Eddie Redmayne, un subdolo, sciupafemmine e fascinoso Douglas Booth e una millenaria Tuppence Middleton. Tutto questo tra elisir di lunga vita ‘spremuti’ dal genere umano e un Pianeta Terra pensato solo e soltanto come ‘campo’ da ‘coltivare’ per esseri più intelligenti ed evoluti di noi, alla disperata ricerca dell’unica cosa per cui è lecito uccidere. Il tempo.

Giocando visibilmente con una storia che li ha palesemente fatti tornare adolescenti, con tanto di ‘fantascientifica burocrazia’ in omaggio a Terry Gilliam, i Wachowski hanno così dato vita ad uno dei loro film più riusciti, anche se orgogliosamente ‘camp’, confermando quelle innate potenzialità di genere che si erano palesetate anche nell’imperfetto Cloud Atlas, con l’intermezzo sci-fi nettamente una spanna sopra tutti gli altri. E’ evidente, soprattutto dinanzi all’uso poco lineare dei villain Reali (uno dopo l’altro rapiscono la Regina, ma dei primi due se ne perdono le tracce), alle loro sfaccettature stereotipate e ai continui ‘spiegoni’ resisi quasi necessari per rendere più digeribile la spiccata fantasia di scrittura, che Lana e Andy abbiano deragliato in più di un’occasione, senza però mai perdere quella palese intenzione iniziale. Divertire, sorprendere, citare e trascinare lo spettatore in una romantica Favola interstellare con impresentabile storia d’amore aliena al suo interno, di questi tempi probabilmente smontata ed attaccata ma tra una quindicina d’anni quasi certamente rivalutata. Come gli indimenticabili (s)cult degli anni ’80 insegnano.

Voto di Federico: 7.5

Jupiter – Il destino dell’universo (Usa, 2015, sci-fi, Jupiter Ascending) di Lana e Andy Wachowski; con Channing Tatum, Mila Kunis, Sean Bean, Eddie Redmayne, Douglas Booth, Tuppence Middleton, Terry Gilliam, Jo Osmond, James D’Arcy, Doona Bae, Vanessa Kirby, Christina Cole, Tim Pigott Smith, Charlotte Rickard, Spencer Wilding, Hazel D’Jan, Edd Osmond, Nikki Amuka-Bird, Edward Hogg, Kick Gurry, Jeremy Swift, Kara Lily Hayworth, Tim Connolly, David Ajala, Dilyana Bouklieva, Katherine Cunningham, Ariyon Bakare, Ancuta Breaban, Luke Neal, Eric Ian, Sharon Coleman, Alexandra Fraser, Karen Anderson, Andy Ahrens, Elina Alminas, Vander McLeod, Frog Stone, Nicholas A. Newman, Thomas Gaitsch, Sarah Campbell, Rimmel Daniel, Olia Klein, Kenny Knight, Georgia Winters, Oleg Nasobin, Nathan Geist, Ryan Browning Johnson – uscita giovedì 5 febbraio 2015.