Home Animazione Dreamworks: sogni al lavoro

Dreamworks: sogni al lavoro

Jeffrey Katzenberg pesca qualche nuova idea fra i tanti “sogni al lavoro” di cui è l’orgoglioso papà…

pubblicato 26 Agosto 2012 aggiornato 31 Luglio 2020 23:11


Il 22 Agosto le sale italiane sono state invase dal terzo capitolo di Madagascar con l’ormai nota e sgangherata gang composta da Alex, Marty, Melman e Gloria ancora una volta in trasferta dallo zoo e costretti stavolta a nascondersi dentro un circo itinerante.

E’ il venticinquesimo dei prodotti d’animazione sfornati dalla Dreamworks Animation in quindici anni di attività, il settimo fra sequel e spin-off fin qui realizzati nonché l’ennesimo successo mondiale che sfida ancora una volta il colosso Pixar o l’agguerrita Blue Sky de L’era Glaciale.

Rispetto alla casa fondata da Steve Jobs e John Lasseter (13 film in 17 anni) il primato, per prolificità, toccherà come di consueto alla Dreamworks, anche se l’abitudine di sfornare secondi e terzi capitoli non sempre ha dato luogo ad opere eccelse (per chi scrive restano memorabili giusto il secondo Shrek e l’ironico e fiabesco spin-off dedicato al Gatto con gli stivali).

Tecnicamente la spinta è la medesima che muove i prodotti Pixar verso un continuo superamento dei propri limiti e l’approdo a risultati visivamente sempre più sorprendenti benchè, qualitativamente, nel confronto coi lungometraggi della casa di Luxo jr., la casa di Jeffrey Katzenberg dovrà cedere sempre lo scettro alla factory che ha dato il cuore a un robot e l’anima ai giocattoli.

Da sempre impegnata a dare vita a personaggi destinati a suscitare subitaneamente simpatia nel cuore di grandi e piccini (Shrek, il panda Po e la già citata gang di Madagascar) la Dreamworks tuttavia ha dimostrato di essere (più) grande quando ha donato corpo e spessore psicologico a personaggi molto più commoventi o atipici nel loro essere sopra le righe (e cito subito il bellissimo Dragon Trainer, l’intellettuale Zeta la formica e il folle e geniale Megamind, ovvero quei titoli che in Italia non hanno fatto sfracelli al botteghino come invece successo ai più “navigati” e rassicuranti Kung Fu Panda, Madagascar e ai piuttosto modesti Shrek 3 e 4).

Insomma la tecnica è alle stelle e l’inventiva c’è così come non manca quella sana dose di follia che ha caratterizzato i prodotti più cartooneschi (il primo Madagascar ma anche Mostri contro Alieni per intenderci); magari però ci vorrebbe più coraggio nel proporre storie nuove e non adagiarsi sempre su sequel che rispondono più alle sirene degli incassi che a quelle della qualità.

Chissà se a Jeffrey Katzenberg, sospeso sulla sua luna animata in mezzo a un personale oceano di nuvole, non riesca di “pescare” qualche nuova idea fra i tanti “sogni al lavoro” di cui è l’orgoglioso papà…

(Cliccate sul disegno per vederlo in alta risoluzione)

Animazione