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Cine/Vision: Africa Addio

Matteo di PellicolaScaduta ci manda la sua recensione del film Africa Addio per la rubrica Cine/Vision. Il film lo trovate su continua o a questo link. Africa Addio è un documentario italiano del 1966 diretto e scritto da Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi.“L’Africa dei grandi esploratori, l’immenso territorio di caccia e di avventura che intere

di carla
5 Luglio 2007 10:17

Matteo di PellicolaScaduta ci manda la sua recensione del film Africa Addio per la rubrica Cine/Vision.
Il film lo trovate su continua o a questo link. Africa Addio è un documentario italiano del 1966 diretto e scritto da Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi.

“L’Africa dei grandi esploratori, l’immenso territorio di caccia e di avventura che intere generazioni di giovani amarono senza conoscere, è scomparso per sempre. A quell’Africa secolare, travolta e distrutta con la tremenda velocita’ del progresso, abbiamo detto addio. Le devastazioni, gli scempi, i massacri ai quali abbiamo assistito, appartengono a un’Africa nuova, a quell’Africa che seppure riemerge dalle proprie rovine piu’ moderna, piu’ razionale, piu’ funzionale, piu’ consapevole, sarà irriconoscibile. D’altronde il mondo corre verso tempi migliori. La nuova America sorge sopra le tombe di pochi bianchi, di tutti i pellirossa e sulle ossa di milioni di bisonti. La nuova Africa risorgera’ lottizzata sulle tombe di qualche bianco, di milioni di negri e su quegli immensi cimiteri che una volta furono le sue riserve di caccia. L’impresa e’ cosi’ moderna e attuale che non e’ il caso di discuterla sul piano morale. Questo film vuole soltanto dare un addio alla vecchia Africa che muore e affidare alla storia il documento della sua agonia”.

Inizia cosi’ il documentario “Africa addio” del 1966, per la regia di Franco Prosperi e Gualtiero Jacopetti, che narra appunto il declino del continente africano intercorso dopo il processo di decolonizzazione. Le immagini che corrono sullo schermo con distaccata visione documentaristica sono violente, raccapriccianti. Corpi morti di animali, corpi morti di uomini. Carneficine, cacce, strane usanze dei colonizzatori e strane usanze dei “negri”, tutte immagini collegate tra loro quasi a testimoniare l’agonia del continente, tutte immagini collegate tra loro quasi a mostrare al pubblico sangue e violenze, carne morta. Ed e’ quest’ultima la vera interpretazione di “Africa addio”. La pellicola e’ si’ un documento sul declino africano, ma questo e’ appunto solo un pretesto, quasi una scenografia che fa da sfondo alle violenze. Per stessa ammissione di Jacopetti, alcune delle scene furono addirittura create ad hoc per shockare lo spettatore. Questo documentario e’ quindi in parte falso, una nuda e cruda operazione commerciale. Si’, perche’ la pellicola non e’ altro che un “mondo movie”, genere a se’ stante creato proprio dalla coppia Prosperi-Jacopetti sul finire degli anni settanta. Il primo film “mondo” fu proprio “Mondo cane”, un documentario che passava in rassegna fatti strani e raccapriccianti successi nel mondo, con la solita chiave cinica e la stessa “finzione documentaristica”. Il confine tra fiction e verite’ e’ quindi molto labile, com’e’ labile il confine tra vero razzismo o cinica ironia. Cosa dire dunque di questo “Africa addio”? Buona la parte tecnica, con dei tempi di montaggio veramente buoni che rendono abbastanza agile (anche se di non semplice visione) la pachidermica durata di 140 minuti. Cosa dire della parte morale? Sinceramente non lo so. Sono bugie o semplici sberleffi? E’ razzismo o ironia? Non so e accetto naturalmente consigli. Questo sistema mi obbliga a dare una votazione a cio’ che vedo, ma per questa volta concedetemi un non-voto messo davanti a questo cinema immorale.
“Questo film, nato senza pregiudizi, non vuole e non ha mai voluto crearne dei nuovi, ha cercato soltanto di documentare una realta’ che dimostrasse come il sangue versato da qualsiasi parte, rappresenta una ricchezza perduta per tutto il mondo”.