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Unfriended: le recensioni Americane

Unfriended? Vediamo se è piaciuto ai critici

di carla
pubblicato 22 Giugno 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 14:52

E’ uscito la settimana scorso il film horror Unfriended, diretto da Levan Gabriadze e interpretato da Cal Barnes, Matthew Bohrer, Courtney Halverson, Shelley Hennig, Renee Olstead, Will Peltz, Mickey River, Heather Sossaman, Moses Jacob Storm, Jacob Wysocki. L’avete visto? Vi è piaciuto? Dopo la nostra recensione, oggi leggiamo insieme le recensioni Americane. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha raccolto il il 61% di voti positivi.

James Berardinelli – ReelViews: Devo ammettere che il film ha mantenuto la mia attenzione, ma ho lasciato il cinema insoddisfatto, che credo sarà una reazione comune tra non quelli all’interno della nicchia demografica per il quale è stato montato la produzione. Voto: 2.5 / 4

Ben Sachs – Chicago Reader: Potreste ritrovarvi a fare il tifo per l’assassino.

Christy Lemire – ChristyLemire.com: sorprendentemente coinvolgente e davvero intelligente. Voto: 3/4

Adam Graham – Detroit News: si perde in una storia illogica di fantasmi. Voto: C

Tirdad Derakhshani – Philadelphia Inquirer: un horror con una nuova trovata che probabilmente genererà un intero sottogenere di spazzatura più scadente. Voto: 2/4

Andrew Lapin – NPR: estremamente goffo ma il film parla la lingua giusta.

Stephen Whitty – Newark Star-Ledger: diamo credito al film per aver provato qualcosa di nuovo. Ma proprio perché nessuno prima ci ha provato, non significa che sia una grande idea. Voto: 2/4

Joe Morgenstern – Wall Street Journal
Un film da vedere, se si può sopportare, come una scaltra impresa commerciale, come una finestra su un modo di pensare che equivale ad uno stato d’essere.

Michael Ordona – San Francisco Chronicle: Non c’è nessuno a fare il tifo, nemmeno per la ragazza morta. Niente sembra abbastanza importante. Voto: 1/4

AA Dowd – AV Club: I realizzatori qui impegnano completamente ogni espediente, trasformando i limiti in benefici e sfruttando la tecnologia scelta per il massimo effetto. Voto: B +

Bill Goodykoontz – Arizona Republic: E’ interessante chiedersi come il film invecchierà, data la breve durata della tecnologia. In due anni tutto questo potrebbe sembrare datato, la tecnologia non è abbastanza avanzata per supportare l’azione. Voto: 3/5

Peter Travers – Rolling Stone: E’ fondamentalmente “Venerdì 13” su un computer portatile, ma il trucco funziona. Una richiesta: nessun sequel. Voto: 3/4

Peter Debruge – Variety: Contemporaneamente intelligente ed esasperante.