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Stasera in tv su Rai 3: “Diplomacy – Una notte per salvare Parigi”

Rai 3 stasera propone “Diplomacy – Una notte per salvare Parigi”, film drammatico del 2014 diretto da Volker Schlöndorff (Morte di un commesso viaggiatore) e interpretato dabAndré Dussollie, Niels Arestrup e Thomas Arnold.

pubblicato 4 Luglio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 14:33

 

Cast e personaggi

Il Console Raoul Nordling – ANDRE DUSSOLLIER
Il Generale Dietrichvon Choltitz – NIELS ARESTRUP
Il Capitano Ebernach – BURGHART KLAUSSNER
Il Tenente Bressensdorf – ROBERT STADLOBER
Il Portiere dell’albergo – CHARLIE NELSON
Jacques Lanvin – JEAN MARC ROULOT
Il Caporale Mayer – STEFAN WILKENING
Il Tenente Hegger – THOMAS ARNOLD
L’Ufficiale SS1 – LUCAS PRISOR
L’Ufficiale SS2 – ATTILA BORLAN

La trama

Il 25 agosto del 1944, gli alleati entrano a Parigi. Poco prima dell’alba, il generale tedesco Dietrich von Choltitz (Niels Arestrup), governatore militare di Parigi, si prepara ad eseguire gli ordini di Adolph Hitler, distruggere la capitale francese. Ponti e monumenti sono tutti stati minati e sono pronti ad esplodere. Ma sappiamo che Parigi non verrà distrutta. Per quali ragioni von Choltitz si rifiutò di eseguire gli ordini del Führer, nonostante la sua lealtà senza limiti per il Terzo Reich? Sarà stato lo svedese Raoul Nordling (André Dussollier), console generale a Parigi, a far cambiare idea al Generale?

Intervista al regista

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Cosa la ha attirata in questo progetto?

La guerra mette gli uomini in situazioni estreme e tira fuori il meglio e il peggio dell’uomo. In questi giorni, un conflitto tra la Francia e la Germania è così impensabile che ho trovato interessante ricordare come fossero in passato le relazioni tra i nostri due paesi. Se, Dio non voglia, Parigi fosse stata rasa al suolo, dubito che si sarebbe creato un legame franco-­tedesco. Inoltre, mi attirava l’idea di poter dedicare un tributo a Parigi. Sono legato a quella città, ci vado da quando avevo 17 anni, conosco ogni ponte e ogni monumento. Durante tutti quegli anni in cui sono stato assistente alla regia di Louis Malle e Jean-­Pierre Melville ho esplorato più strade io a Parigi di un autista di taxi! Inoltre, amo Parigi e l’avermi chiesto, 50 anni dopo di celebrare la sua sopravvivenza, è stato per me un vero privilegio.

Ha fatto ricerche sull’incontro tra il console Raoul Nordling e il Generale Dietrich Von Choltitz?

L’incontro che abbiamo girato non è avvenuto con le stesse modalità. È storicamente certificato, Nordling e Choltitz si sono incontrati più volte,  l’ultima delle quali pochi giorni prima del 24 agosto, presso il Meurice Hotel e al Kommandantur, per negoziare uno scambio di prigionieri politici tedeschi in cambio di prigionieri della Resistenza francese. E l’incontro funzionò molto bene. Tra il 20 e il 24 agosto, i due uomini si erano accordati per una sorta di cessate il fuoco. I combattenti della Resistenza erano riusciti a invadere il quartier generale della polizia di Parigi ma temevano che i tedeschi avrebbero potuto pensare a ritorsioni contro Parigi perché le loro truppe erano ancora in città. Il console e il generale contrattarono, con un complesso negoziato, una tregua in modo che i tedeschi potessero muoversi dentro Parigi senza incorrere in attacchi e imboscate della Resistenza. Durante l’incontro si è parlato anche della bellezza di Parigi e del pericolo della sua imminente distruzione. Esistono le biografie dei due uomini, scritte nel 1950. Includono le loro personali testimonianze in cui ognuno di loro fornisce un ritratto di se e del proprio lavoro ma si devono leggere con il beneficio del dubbio.

Dove finisce la realtà e dove inizia la fiction?

La fiction gioca un ruolo fondamentale nel film, ed è ciò che mi interessava di più. Alcuni fatti sono realmente accaduti e Cyril Gely, l’autore del testo teatrale, li ha usati come punto di partenza: i due uomini si conoscevano realmente e avevano parlato del destino ultimo di Parigi. Ecco perché gli Alleati avevano utilizzato il Console come tramite con Von Choltitz, chiedendogli di recapitargli una lettera, probabilmente scritta dal generale Leclerc, che conteneva una proposta per il Generale di abbandonare la città e liberarla senza distruggerla. Come mostrato nel film, il Generale Von Choltitz probabilmente respinse l’ultimatum. Abbiamo strutturato la narrazione partendo da alcuni fatti storici e cercando di capire lo stato del generale tedesco. La camera d’albergo con il passaggio segreto e la scala nascosta attraverso la quale passava l’amante di Napoleone III, sono una pura invenzione. Ho preferito alleggerire i toni e svincolarmi dalla fedeltà ai fatti. Inoltre, al contrario che in teatro, sullo schermo è necessario un punto di vista, sapere chi sta raccontando la storia e il motivo per cui la sta raccontando. In questo caso poteva farlo solo il Console. Ecco perché il film inizia con una sua passeggiata di notte per le strade di Parigi, ossessionato dalle immagini della distruzione di Varsavia e torturato da una domanda assillante: come convincere il generale ad evitare di far eseguire l’ordine di distruzione firmato da Hitler il giorno prima. Senza scrupoli. Se Parigi è in pericolo, tutto è lecito.

Curiosità e colonna sonora

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– Il film è una co-produzione Francia / Germania.

– Il film è un adattamento per il cinema dell’opera teatrale “Diplomatie” di Cyril Gely.

– Il film ha debuttato alla 64esima edizione del Festival di Berlino e ha vinto un Premio César come miglior adattamento.

– L’incasso worldwide del film è stato di 3.716.000$

– Le musiche originali del film sono di Jörg Lemberg, compositore tedesco specialista in colonne sonore per produzioni televisive, tra le sue partiture per il grande schermo ricordiamo musiche per il film d’animazione “Barry, Gloria e i disco worms”.

Clip e video

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