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The Revenant – Redivido: l’intervista Wired a Leonardo DiCaprio

Wired ha intervistato Leonardo DiCaprio per l’uscita di The Revenant

di carla
pubblicato 21 Dicembre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 10:10

| 20th Century Fox” content=”” provider=”youtube” image_url=”https://media.cineblog.it/d/d14/maxresdefault-jpg.png” thumb_maxres=”1″ url=”https://www.youtube.com/watch?v=xrctuMnFDc4″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fNjU0MTY2JyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PGlmcmFtZSB3aWR0aD0iNTAwIiBoZWlnaHQ9IjI4MSIgc3JjPSJodHRwczovL3d3dy55b3V0dWJlLmNvbS9lbWJlZC94cmN0dU1uRkRjND9mZWF0dXJlPW9lbWJlZCIgZnJhbWVib3JkZXI9IjAiIGFsbG93ZnVsbHNjcmVlbj48L2lmcmFtZT48c3R5bGU+I21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzY1NDE2Nntwb3NpdGlvbjogcmVsYXRpdmU7cGFkZGluZy1ib3R0b206IDU2LjI1JTtoZWlnaHQ6IDAgIWltcG9ydGFudDtvdmVyZmxvdzogaGlkZGVuO3dpZHRoOiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7fSAjbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fNjU0MTY2IC5icmlkLCAjbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fNjU0MTY2IGlmcmFtZSB7cG9zaXRpb246IGFic29sdXRlICFpbXBvcnRhbnQ7dG9wOiAwICFpbXBvcnRhbnQ7IGxlZnQ6IDAgIWltcG9ydGFudDt3aWR0aDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O2hlaWdodDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O308L3N0eWxlPjwvZGl2Pg==”]

Il 14 gennaio uscirà Revenant – Redivivo (The Revenant), diretto da Alejandro González Iñárritu ed interpretato da Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Domhnall Gleeson, Will Poulter, Paul Anderson, Lukas Haas, Brendan Fletcher, Javier Botet, Brad Carter. Oggi vi propongo un estratto dell’intervista di Wired a DiCaprio, prossimo e possibile candidato (e vincitore?) agli Oscar 2016.

In una spedizione nelle vergini terre americane, l’esploratore Hugh Glass viene brutalmente attaccato da un orso e dato per morto dai membri del suo stesso gruppo di cacciatori. Nella sua lotta per la sopravvivenza, Glass sopporta inimmaginabili sofferenze, tra cui anche il tradimento del suo compagno John Fitzgerald. Mosso da una profonda determinazione e dall’amore per la sua famiglia, Glass dovrà superare un duro inverno nell’implacabile tentativo di sopravvivere e di trovare la sua redenzione.

Che cosa ti ha spinto ad interpretare il ruolo di Hugh Glass?
Glass era una leggenda, e la storia è vera. Sopravvisse all’attacco di un orso selvaggio, ed ha attraversato questo territorio inesplorato dell’America, strisciando attraverso centinaia di miglia. Per me la storia era semplice e lineare, ma nelle mani di Alejandro, naturalmente, diventa una sorta di poesia visiva esistenziale. (…) Ho deciso di farlo perché lo considero più un capitolo della mia vita che un film: è stato epico in ogni senso.

C’erano momenti in cui ti chiedevi: “Perché lo sto facendo?”
Momenti? Ogni singolo giorno è stato difficile. E’ stato il film più difficile che abbia mai fatto.

Qual è stata la parte peggiore?
La cosa più difficile per me è stato entrare e uscire dai fiumi ghiacciati. [Ride.] E ogni giorno è stata una sfida, per non rischiare l’ipotermia. (…) Avevamo l’EMT (Emergency medical technician) sul set. E c’era questa macchina tipo un gigante asciugacapelli con tentacoli di polpo che scaldava i piedi e le dita degli attori dopo ogni ripresa.

E ci sono state un sacco di riprese.
Alejandro aveva questa visione di riprendere con la luce naturale. Abbiamo fatto mesi di prove in anticipo. Tutti dovevamo essere ingranaggi di un orologio svizzero, perché si doveva avere il tempismo perfetto. Così abbiamo provato tutti i giorni, e poi avevamo una finestra di due ore di luce naturale per le riprese.

Ho sentito che avete avuto problemi con la neve.
Abbiamo avuto un sacco di problemi durante la riprese, perché è stato l’anno più caldo della storia. A Calgary ci sono stati tutti questi eventi meteorologici estremi. Un giorno stavamo cercando di fare una scena ed eravamo 40 gradi sotto zero, per cui gli ingranaggi delle macchine non funzionavano. Poi due volte durante il film sono scesi 2 metri di neve in un giorno, e poi siamo rimasti bloccati due o tre settimane perché non c’era neve, in un film che è tutto neve. Così abbiamo dovuto fermare la produzione più volte.

E avete ricominciato le riprese quando avete trovato la neve, giusto?
Siamo dovuti andare al Polo Sud!