Home Checco Zalone Quo Vado? boom, le reazioni dei colleghi di Checco Zalone: che sia merito del maltempo?

Quo Vado? boom, le reazioni dei colleghi di Checco Zalone: che sia merito del maltempo?

Come si può spiegare il fenomeno Quo Vado? Parlano alcuni colleghi comici di Checco Zalone.

pubblicato 5 Gennaio 2016 aggiornato 20 Dicembre 2023 12:06

L’ultimo film di Giovanni Veronesi, Una donna per Amica, ha incassato circa 3 milioni di euro; l’ultimo film dei Vanzina, Torno indietro e cambio vita, si è fermato a quota 1 e mezzo; l’ultimo film di Aldo, Giovanni e Giacomo, Il ricco, il povero e il maggiordomo, è arrivato ai 13 milioni; mentre l’ultimo titolo di Francesco Bruni, Noi 4, non è neanche arrivato al mezzo milione.

Perché snocciolare numeri simili e registi così differenti? Perché in queste ultime ore tutti loro hanno affrontato il ‘caso Checco Zalone’, con Quo Vado? campione d’incassi e autentico salvatore del cinema italiano, lo scorso anno uscito con le ossa rotte dal botteghino (solo Siani in Top10). Intercettati da LaStampa, così hanno reagito ai travolgenti incassi del comico pugliese. Queste le parole di Veronesi:

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“Ho vissuto qualche anno fa quello che Zalone sta vivendo adesso. Il Ciclone fu una goduria enorme, una vera e propria moda, se uno non lo andava a vedere veniva considerato scemo…adesso certo, un po’ d’invidia ce ce l’ho. Checco è un comico del popolo, guardandolo si ride molto, anche più del dovuto. Si è conquistato la fiducia del pubblico e il pubblico gli va dietro comunque”.[/quote]

Va detto che Zalone è arrivato al 3° boom consecutivo. Prima Che bella Giornata, poi Sole a Catinelle ed ora Quo Vado?, quindi appare a dir poco riduttivo parlare di ‘moda’. Decisamente più ‘rosicone’ Enrico Vanzina, che ha addirittura fatto venire a galla la ‘fortuna’ del maltempo.

[quote layout=”big”]”I film di Natale, quest’anno, non erano il massimo, la gente si è tenuta i soldi per andare a vedere Zalone. Poi chi ha talento ha anche culo, la pioggia, dopo giorni senza nemmeno una goccia d’acqua, è arrivata proprio la notte dell’uscita del film. Checco è il re degli ignoranti, il suo personaggio è grande. Anche lui, come Totò, viene chiamato col suo nome d’arte”.[/quote]

Con il sole di fine dicembre Quo Vado? non avrebbe avuto lo stesso successo? Onestamente, si stenta a crederlo. A prender la parola, poi, 3 comici venuti dalla tv proprio come Zalone. Aldo, Giovanni e Giacomo.

[quote layout=”big”]”E’ inutile andare a cercare il pelo nell’uovo, i fenomeni si ripetono periodicamente. Succede che si crei un effetto massa, più persone vogliono condividere la stessa esperienza”. ” Siamo lontanissimi da Zalone: lui pretende di fare satira, noi siamo surreali”.[/quote]

Effetto massa che nel caso di Zalone, lo ripetiamo, si ripete ormai da anni. Bisognerebbe andare ‘oltre’ questa superficiale visione delle cose per provare a capire il perché di un così simile successo. Chi non si sorprende del boom ottenuto da Quo Vado? è Aurelio DeLaurentiis, papà di quel cinepanettone ormai stantio e andato.

[quote layout=”big”]”Zalone? Mi meraviglio che ci si meravigli. Nel passato abbiamo avuto, a prezzi più bassi, successi di questa portata. Parlo dei 34 milioni di euro di Natale sul Nilo, dei 110 miliardi di lire de La Vita è bella. Ci meravigliamo solo perchè nel nostro sistema cinematografico, tutto il resto è un disastro”.[/quote]

Chiusura con il botto targata Bruni, a dir poco infastidito dalla strumentalizzazione con cui Zalone è diventato centro di dibattito culturale:

[quote layout=”big”]”Mi da fastidio che il suo successo venga brandito per prendersela con i “radical chic” della situazione. Cosa vorrebbe dire questo, che tutti gli altri registi sono sfigati e fanno solo film pallosi? Dovremmo esser contenti se solo un 5% degli spettatori di Zalone entrerà di nuovo nella sale dopo questo periodo”.[/quote]

Dopo gli applausi ricevuti da Gabriele Muccino e Adriano Celentano, il fenomeno Checco continua quindi a far discutere, anche perché 26 milioni di euro in 4 giorni non li aveva davvero mai incassati nessuno. Avatar in testa. E non è certamente finita qui. Pioggia o non pioggia…

Fonte: HuffingtonPost

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