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Point Break: le recensioni Straniere e Italiane

I pareri dei critici sul remake di “Point Break”

di carla
pubblicato 1 Febbraio 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 09:17

E’ nelle nostre sale l’action Point Break diretto da Ericson Core e interpretato da Edgar Ramirez, Luke Bracey, Teresa Palmer, Ray Winstone, Delroy Lindo, Tobias Santelmann, Bojesse Christopher, Matias Varela, Jaymes Butler, Clemens Schick. Dopo la nostra recensione, ecco i pareri dei critici Stranieri e Italiani. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha raccolto solo il 10% di voti positivi. Decisamente pochino. Vediamo nel dettaglio.

Edgardo Reséndiz – Reforma: Grande fotografia, sequenze d’azione, effetti speciali e location.

Eduardo Molina – Reforma: Un tentativo fallito di aggiornare una storia che non aveva bisogno di essere raccontata.

Hugo Hernandez Valdivia – Cinexcepción: la creatività ad Hollywood è così scarsa che hanno dovuto rifare un film già brutto?: 30/100

Zimerman Gaspar – Clarin: è solo una scusa per mostrare sport estremi, niente di più.

Luis Fernando Galvan – In Film: La parte migliore del film sono gli splendidi paesaggi. Voto: 1.5 / 5

Jim Lane – Sacramento News & Review: Come il suo predecessore, è altrettanto terribile come sembra. Voto: 1/5

Damien Straker – Impulse Gamer: è un occhio nero per i fan dell’originale. Voto: 1/5

Jonathan Sanchez – Time Out México: non riesce a catturare l’essenza dell’originale e lo script sembra incompleto. Voto: 2/5

Jose Arce – LaButaca.net: Un remake orribile.

Luke Buckmaster – Crikey: È come se il film fosse stato diretto da un computer.

Matt Neal – The Standard: Rispetto a questo remake, l’originale “Point Break” sembra “Quarto Potere”. Voto: 1.5 / 5

Marjorie Baumgarten – Austin Chronicle: L’originale era davvero ridicolo ma emanava calore, vitalità e la fede in se stesso. Voto: 1/5

Philippa Hawker – The Age (Australia): una miscela di spettacolo e di disagio, con scenari sorprendenti, acrobazie accattivanti e interpretazioni imbarazzanti. Voto: 2.5 / 5

Rick Bentley – Fresno Bee: Se sei un drogato di sport estremi, Point Break è la cocaina. Se sei un fan della buona scrittura, è un placebo. Voto: 2.5 / 4

Soren Anderson – Seattle Times: Un remake che non doveva essere fatto. Voto: 1.5 / 4

Michael Heaton – Cleveland Plain Dealer: Mentre la storia e la recitazione non sono al top, le sequenze action sono fuori di questo mondo. Voto: B

Sam Weisberg – Village Voice: Rigido, privo di umorismo, senza tensione.

Josh Bell – Las Vegas Weekly: Riesce ad essere ancora più stupido di quello originale. Voto: 1.5 / 5

Alonso Duralde – TheWrap: il regista e lo sceneggiatore vogliono chiaramente alzare la posta sull’azione, ma non fanno quasi nessuno sforzo per incorporare queste sequenze emozionanti nel resto del film.

Peter Hartlaub – San Francisco Chronicle: rimuove quasi tutto ciò che era speciale nell’originale. Voto: 1/4

Chris Bumbray – JoBlo Movie Emporium: Semplicemente orribile. Manca il senso di divertimento che ha reso l’originale un classico di culto. Voto: 3/10

Stephanie Merry – Washington Post: Fondamentalmente una cavalcata di sport estremi. Voto: 1/4

Maurizio Porro – Il corriere della sera: Audacissimi stunt sono eroi di questo remake 3D della Bigelow, thriller action new age (…) sovrabbondanza di meraviglie, fiati sospesi, è un self service di adrenalina.

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: (…) la suggestione dei luoghi, le prodezze degli stunt e la bellezza dei corpi in azione potrebbero garantire un minimo di riscontro di pubblico.

Maurizio Acerbi – il Giornale: Da dimenticare, invece, i ridicoli dialoghi, la scelta dei pessimi protagonisti, un noioso filosofeggiare e la mancanza di ironia. Il “punto di rottura” dello spettatore crolla dopo pochi minuti.

Roberto Nepoti – la Repubblica: Se i remake di cui non si avvertiva il bisogno sono molti, quello del film di Kathryn Bigelow con Patrick Swayze e Keanu Reeves era il meno necessario di tutti. La trama originaria è ridotta a una riga: giusto per cucire un’esibizione di sport estremo dopo l’altra. Così Utah risolve in quattro minuti l’inchiesta condotta invano per mesi dai colleghi e Body, anarchico genio del crimine, lo accoglie nella gang in un tempo ancora più breve. Dopodiché niente è proibito: salvo un minimo di originalità, s’intende.