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The End of the Tour – Un viaggio con David Foster Wallace: le recensioni Straniere e Italiane

I pareri dei critici sul film “The End of the Tour”

di carla
pubblicato 15 Febbraio 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 08:40

Ha un punteggio altissimo su RottenTomatoes, mentre scrivo, The End of the Tour – Un viaggio con David Foster Wallace: 91% di voti positivi. Il film diretto da James Ponsoldt e interpretato da Jesse Eisenberg, Anna Chlumsky, Jason Segel, Joan Cusack, Mamie Gummer, Ron Livingston, Becky Ann Baker, Mickey Summer, Stephanie Cotton è nelle nostre sale dall’11 febbraio, l’avete visto? Piaciuto? Dopo la nostra recensione, ecco i pareri dei critici Stranieri e Italiani.

Peter Howell – Toronto Star: è un dramma riflessivo fuori dalla follia essenziale della celebrità del giornalismo, in cui una star proclama umiltà mentre un scribacchino promette l’idolatria. Voto: 3/4

Liz Braun – Toronto Sun: Quello che abbiamo è un viaggio su due ragazzi che parlano. Ed è avvincente. Voto: 3.5 / 5

Calvin Wilson – St. Louis Post-Dispatch: Nonostante una premessa che sembra tutt’altro che cinematografica, “The End of the Tour” è un film insolito e affascinante. Voto: 3.5 / 4

Steven Rea – Philadelphia Inquirer: Siamo in compagnia di un grande personaggio, con molto da dire. Voto: 3.5 / 4

Ty Burr – Boston Globe: realizzato con amore e competenza, il film merita di essere visto. Voto: 3.5 / 4

Bill Goodykoontz – Arizona Republic: Il film è su due uomini che parlano, e non molto altro. Ma le interpetazioni di Jason Segel e Jesse Eisenberg sono perfette. Voto: 4.5 / 5

Mark Jenkins – NPR: Il film è solo per gli appassionati di Wallace e per un gruppo ancora più piccolo: i giornalisti che hanno intervistato un personaggio famoso ragionevolmente culturale.

David Rooney – Hollywood Reporter: Questo non è un biodrama convenzionale ma un film che gli appassionati di narrativa e saggistica di Wallace vorrebbero.

Maurizio Porro – Il corriere della sera: (…) il film di James Ponsoldt ripercorre quest’incontro da strana coppia tutto stop e go a nervi scoperti, offerta in saldo di fragilità con l’essenziale contributo psicosomatico dell’ hipster Jesse Eisenberg (ex Zuckenberg) e Jason Segel, piacione del non sofisticato Apatow: entrambi sul lettino col notes.

Massimo Bertarelli – il Giornale: I dialoghi sono ben scritti, i protagonisti bravi, la storia di quella strana amicizia è anche toccante, ma quanti sbadigli. Così più del tour si apprezza anche il “the end”.

Roberto Nepoti – la Repubblica: James Ponsoldt dirige un film di stile molto “indipendente”, che ribalta le regole dell’identificazione: dapprima t’identifichi col ragazzo in soggezione davanti al genio; ma, poco a poco, tendi a farlo sempre più col fragile e affascinante romanziere.