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Regali da uno sconosciuto – The Gift: le recensioni Straniere e Italiane

Le recensioni del thriller di Joel Edgerton

di carla
pubblicato 7 Marzo 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 08:15

E’ nelle nostre sale il thriller Regali da uno sconosciuto – The Gift, diretto da Joel Edgerton e interpretato da Jason Bateman, Rebecca Hall, Joel Edgerton, Allison Tolman, Tim Griffin, Busy Philipps, Adam Lazarre-White, Beau Knapp, Wendell Pierce, Mirrah Foulkes. Dopo la nostra recensione, ecco i pareri dei critici Stranieri e Italiani. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha raccolto il 93% di voti positivi. Vi dico la verità: per me è stata una bellissima sorpresa.

James Berardinelli – ReelViews: Intelligente e d’atmosfera. Voto: 3/4

Richard Roeper – Chicago Sun-Times: Proprio quando pensiamo di sapere dove sta andando, rimaniamo sorpresi. E poi di nuovo sorpresi. Voto: 3.5 / 4

Jane Stevenson – Toronto Sun: Joel Edgerton non solo ha scritto il film, ma fa un impressionante debutto alla regia. Voto: 3.5 / 5

Adam Graham – Detroit News: il film tocca la fiducia, l’ego maschile e il perdono, ma Joel Edgerton non rovescia nuove pietre. Voto: C

Peter Keough – Boston Globe: un esercizio sul senso di colpa, l’ambiguità e la vendetta. Voto: 3/4

Peter Howell – Toronto Star: telegrafato a chiunque presta attenzione. Voto: 2.5 / 4

Gary Goldstein – Los Angeles Times: Un dramma inquietante che stravolge la storia in qualcosa di unico e inaspettato.

Mick LaSalle – San Francisco Chronicle: il film estende le cose un po’ troppo per essere un thriller di prim’ordine. Ma tra i thriller di secondo piano è uno dei migliori. Voto: 3/4

AA Dowd – AV Club: Edgerton affronta la sua premessa da Cape Fear con un grado di intelligenza tecnica e drammatica. Voto: B-

Stephen Holden – New York Times: Sotto sotto è una critica spietata di una cultura amorale in cui il fine giustifica i mezzi, e la menzogna e la truffa sono permesse, fintanto che non sono scoperte.

Daisy Bowie-Sell – Time Out: Un thriller psicologico cupo e snervante. Voto: 4/5

Scott Foundas – Variety: Un thriller inquietante che inizia come un omaggio ai drammi anni 80 e 90, prima di prendere una svolta verso il campo minato morale ed esistenziale alla “Niente da nascondere” di Michael Haneke.

James Rocchi – TheWrap: Nulla qui è a buon mercato o affrettato, ed è il motivo per cui l’orrore è ancora più agghiacciante e cupo. Tagliente e terrificante, “The Gift” è un thriller veramente brillante. Voto: 4.5 / 5

Maurizio Porro – Il corriere della sera: (…) Avvicinandosi a passo felpato alla paranoia il racconto, 23 giorni di set, cita l’inconscio del cinema (Roman Polansky, Francis Ford Coppola, Hitch) raccogliendo forti suggestioni e un velo di dolorosa ambiguità che il finale attutisce soltanto.

Maurizio Acerbi – il Giornale: (…) Un thriller ben diretto, che rappresenta solo rari passaggi prevedibili, capace di creare tensione in uno spettatore spiazzato anche dal finale a sorpresa.

Roberto Nepoti – la Repubblica: Un thriller psicologico insolito, dove le opinioni dello spettatore sui personaggi sono destinate a modificarsi con l’avanzare della storia. La chiave di (s)volta è la scena in cui Gordo, sul frigorifero della coppia, legge la parola “weirdo”, che significa qualcosa di più di “strano”. Da allora le cose prendono una piega minacciosa, ma sparigliando i ruoli del buono e del cattivo; fino a un esito a sorpresa alquanto improbabile. Però la progressione drammatica è ben calibrata dal regista debuttante Joel Edgerton. Che, nella parte di Gordo, appare insieme inquietante e un plausibile oggetto di compassione.