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Suffragette: le recensioni Straniere e Italiane

Le recensioni dei critici sul film “al femminile” di Sarah Gavron

di carla
pubblicato 8 Marzo 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 08:14

Le recensioni dei critici sul film “al femminile” di Sarah Gavron

Altro che mimose. Dedichiamo un post di oggi 8 marzo al film Suffragette di Sarah Gavron e interpretato da Carey Mulligan, Meryl Streep, Helena Bonham Carter, Romola Garai, Ben Whishaw, Brendan Gleeson, Anne-Marie Duff, Samuel West, Geoff Bell. Dopo la nostra recensione ecco i pareri dei critici Stranieri e Italiani. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha raccolto il 73% di voti positivi.

Suffragette ripercorre la storia delle donne del primissimo movimento femminista, per ottenere il riconoscimento del diritto di voto, costrette ad agire clandestinamente contro uno Stato sempre più brutale.


Rafer Guzman – Newsday: Una premessa intrigante smorzata da sottili personaggi. Voto: 2/4

Kristin Tillotson – Minneapolis Star Tribune: Carey Mulligan, in particolare, porta credibilità al suo ruolo, data la trasformazione del suo personaggio. Voto: 3/4

Connie Ogle – Miami Herald: Suffragette trasforma dure verità in luoghi comuni. Ma la storia è stimolante, sostenuta da un bel cast. Voto: 3/4

Richard Brody – New Yorker: Lo script di Abi Morgan filtra le complessità del contesto della politica, e la regia di Sarah Gavron riduce situazioni difficili in semplici sentimenti.

Julia Cooper – Globe and Mail: l’interpretazione di Carey Mulligan, accoppiata ad una solida sceneggiatura di Abi Morgan, ci mostra quanto è in gioco quando una donna decide di fare la guerra. Voto: 3/4

Steven Rea – Philadelphia Inquirer: Se ora diamo per scontato il diritto della donna al voto e a ricoprire cariche pubbliche, Suffragette ci ricorda che non molto tempo fa le cose erano diverse. Voto: 3/4

Ben Sachs – Chicago Reader: il dramma mostra come è stato terribile essere una donna della classe operaia in quel momento ma drammatizzando l’organizzazione politica, impantanato dal dialogo pedante e da generalizzazioni storiche.

Peter Howell – Toronto Star: Suffragette ha il potere di scioccare, anche quelli che hanno familiarità con i primi giorni del movimento femminista che drammatizza. Voto: 3/4

James Berardinelli – ReelViews: Dal punto di vista storico Suffragette è pieno di imprecisioni, ma è un problema il suo discutibile arco drammatico. Voto: 2.5 / 4

Mick LaSalle – San Francisco Chronicle: un film che è più facile da rispettare che da amare. Voto: 3/4

Karen D’Souza – San Jose Mercury News: “Suffragette” ci spinge a guardare le dinamiche di genere, classe e potenza con occhi nuovi. Voto: 3.5 / 4

Andrew O’Hehir – Salon.com: Gavron divide la differenza tra una lezione di storia didattica e una narrazione “facilmente riconoscibile”, senza raggiungere uno scopo.

Chris Nashawaty – Entertainment Weekly: è un peccato che, nonostante alcune ottime interpretazioni, questo film sembra così convenzionale e imperturbabile. Voto: B

Jocelyn Noveck – Associated Press: senza Carey Mulligan sarebbe un film molto, molto meno convincente. Porta alla vita una parte importante della nostra storia che è facile da dimenticare.

John Anderson – TIME Magazine: Sì, queste cose sono successe. Il tocco di Gavron, però, le rende melodrammatiche.

Stephen Farber – Hollywood Reporter: Una travolgente fetta rilevante della storia femminista.

Maurizio Porro – Il corriere della sera: La documentarista inglese Sarah Gavron ci racconta come nacquero le suffragette, da noi legate a un’immagine di donna bigotta e noiosa. Riscaldato da un cast espressivo e non banale, con la fiammata di 2 minuti di Meryl Streep.

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: (…) Sommessa simpatizzante, un giorno Maud si trova a perorare la causa del diritto al voto alle donne davanti a Lloyd George e improvvisamente acquista coscienza. E’ la scena più incisiva del bel copione di Abi Morgan, che la regista inglese Sarah Gavron impagina con vibrante senso d’attualità; e molto del merito va alle interpreti fra cui l’intensa Carey Mulligan/Maud, vero perno morale ed emozionale del film.

Massimo Bertarelli – il Giornale: Dignitoso dramma in costume, che ripercorre la lunga battaglia delle femministe inglesi verso l’emancipazione. (…) L’espressiva Carey Mulligan guida la schiera delle coraggiose compatriote, lasciando le briciole alla tonante ma defilata Meryl Streep.

Emiliano Morreale – L’espresso: Film impegnato in costume, con ricostruzione d’epoca, macchina da presa che traballa per dare intensità, conflitti schematici e scene madri ben piazzate. Il cinema, però, questa storia finora non l’aveva ancora raccontata.