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Race – Il Colore della Vittoria: le recensioni Straniere e Italiane

I commenti dei critici cinematografici sul film su Jesse Owens

di carla
pubblicato 6 Aprile 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 07:31

E’ nelle nostre sale dal 31 marzo il film Race – Il colore della vittoria, diretto da Stephen Hopkins e interpretato da Stephan James, Jason Sudeikis, Eli Goree, Shanice Banton, Carice Van Houten, Jeremy Irons, William Hurt, David Kross, Jonathan Higgins, Tony Curran. Dopo la nostra recensione, le curiosità e l’intervista a Stephan James, ecco arrivare i commenti dei critici Stranieri e Italiani. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha raccolto il 61% di voti positivi. Vediamo nel dettaglio.

James Berardinelli – ReelViews: Le necessità primarie ci sono, le interpretazioni sono competenti, e ci sono alcuni bei momenti, ma Race soffre di una mancanza di ambizione. Limita la sua capacità di essere più di una lezione di storia. Voto: 2.5 / 4

Ella Taylor – NPR: Un dramma montato profumatamente su un momento cruciale nella vita di Jesse Owens.

Adam Graham – Detroit News: Un film così così su un atleta straordinario. Voto: C

Kyle Smith – New York Post: “Race” è deludente in alcune parti, ma Stephan James è accattivante. Voto: 2.5 / 4

Tirdad Derakhshani – Philadelphia Inquirer: Il film offre quello che promette: una formazione e un brivido.

Alan Zilberman – Washington Post: La sceneggiatura e la regia di “Race” sono entrambi a regola d’arte e servono bene il film, ci aiutano a vedere Owens e Snyder come persone normali con doni straordinari. Voto: 2.5 / 4

Colin Covert – Minneapolis Star Tribune: Stephen Hopkins muove le cose ad un ritmo costante attraverso due ore. Voto: 3/4

Calvin Wilson – St. Louis Post-Dispatch: Stephan James è un eroe carismatico, e Jason Sudeikis è una rivelazione. Voto: 3/4

Stephen Whitty – New York Daily News: Come biografia di Hollywood del grande Jesse Owens, è destinata ad essere epico. Ma i suoi personaggi sembrano piatti e irreali. A parte alcuni grandi momenti, la pellicola è a buon mercato e falso come un film TV del 1970. Voto: 2/5

Rene Rodriguez – Miami Herald: Un ritratto sordo di un uomo straordinario. Voto: 2/4

Tony Hicks – San Jose Mercury News: “Race” è la storia di Owens nei suoi momenti migliori, e riesce a raccontarla. Ma non aspettatevi di più. Voto: 3/4

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: (…) Pur interessante, il complesso quadro dialettico non sempre è messo bene a fuoco: alla fine a risultare paradossalmente poco espressa è la figura del protagonista; e la diligente regia di Stephen Hopkins non riesce a compensare certe carenze del copione. Tuttavia alcune situazioni colpiscono forte il segno: per esempio, le coraggiosa solidarietà di Lutz Long verso il rivale statunitense; o quando Owens, in occasione di una serata in suo onore al Waldorf Astoria, è invitato, come ogni nero, a entrare dall’ingresso di servizio.

Massimo Bertarelli – il Giornale: Stephan James è un Owen credibilissimo, capace di tirar fuori un ritratto umano che piacerà anche alle signore al seguito. Naturalmente nel film c’è anche il famoso episodio di Hitler che si rifiutò di dargli la mano, anche se Owen lo aveva sempre smentito affermando che, in realtà, il saluto c’era stato.

Paolo D’Agostini – la Repubblica: Non un gran film ma una grande storia.