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13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi – Le recensioni straniere

I pareri dei critici sul nuovo film di Michael Bay

di carla
pubblicato 4 Aprile 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 07:30

Michael Bay è tornato al cinema (nelle nostre sale dal 31 marzo) con 13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi, interpretato da Pablo Schreiber, John Krasinski, Toby Stephens, Max Martini, David Denman, David Denman, James Badge Dale, Freddie Stroma, David Costabile, Elektra Anastasi. Il film è tratto dal libro “13 Hours” di Mitchell Zuckoff e basato su una storia vera. Oggi vediamo insieme le recensioni Straniere. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha raccolto il 51% di voti positivi.

James Berardinelli – ReelViews: Il film è imperfetto e troppo lungo, ma non è mai noioso. E, anche se gli aspetti della sua accuratezza possono essere chiamati in causa, è un lavoro decente su quello che è successo quella notte. Voto: 3/4

Peter Rainer – Christian Science Monitor: Michael Bay fa bene quello che fa sempre bene: e mantiene l’azione a tutto gas. Questo è anche ciò che fa in modo fastidioso: mantiene sempre le cose a pieno regime. Voto: B-

Rafer Guzman- Newsday: le sequenze d’azione di Bay sono tecnicamente belle come sempre, ma la sua visione del mondo è riduttiva. Voto: 2/4

David Sims – The Atlantic: è un film di guerra semplice, ma questa è l’ultima cosa di cui un soggetto così complesso aveva bisogno.

Adam Graham – Detroit News: Si tratta di una macchina da guerra di grado militare, e viene trattato nello stesso modo: con le pistole spianate. Voto: B-

Steven Rea – Philadelphia Inquirer: Michael Bay cerca qualcosa di più realistico, e meno Hollywoodiano. Voto: 2.5 / 4

Kyle Smith – New York Post: L’obiettivo di Bay è quello di sentire il calore, la paura, la fatica, il peso delle armi e il cameratismo. Voto: 3/4

Lindsey Bahr – Associated Press: La cosa più sorprendente è come Michael Bay fa passare così in fretta 144 minuti.

Manohla Dargis – New York Times: 45 minuti di messa a punto e l’eternità dell’implacabile combattimento.

Richard Roeper – Chicago Sun-Times: Privo di sfumature e di tanto in tanto afflitto da un dialogo banale, “13 Hours” è comunque ben fotografato, e un omaggio sincero a quei soldati. Voto: 3/4

Michael O’Sullivan – Washington Post: Bay non può fare a meno di fare un film forte, sfacciato, senza sfumature e più ghiandolare che cerebrale. “13 Hours” è un film che stimola la produzione di adrenalina, non è intuizione. Voto: 2.5 / 4

Mick LaSalle – San Francisco Chronicle: è lungo, addirittura scoraggiante, a volte divertente, e tuttavia c’è una sensazione di autenticità. Voto: 2/4

Bill Goodykoontz – Arizona Republic: quando i proiettili volano, Bay è al suo meglio. Mette bene in scena le battaglie e costruisce la tensione in modo efficace. Voto: 3/5

Brian Truitt – USA Today: “13 Hours” è il miglior lavoro action di Michael Bay da Bad Boys e The Rock. Voto: 2.5 / 4

Will Leitch – The New Republic: Bay può mancare l’interesse nella costruzione storica di base o di coerenti scene di battaglia, ma il ragazzo ha una capacità soprannaturale nell’evocare delle sensazioni. Voto: B-