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Un Natale tra Code e Gelo: cinema, disabilità, speranza e crowfunding

Aspettando Natale con un piccolo film da sostenere e portare sul grande schermo, insieme a speranza, integrazione e le abilità dei diversamente abili

di cuttv
pubblicato 30 Marzo 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 07:28

“C’erano un capannone, tre operai, una stella, un angelo, una gru e un Bambino Gesù”

Con una premessa che inizia come una favola biblica e una trama ancorata alla realtà che non lesina precari, speranza e integrazione, Pierpaolo Palladino si prepara a portare sul grande schermo “Un Natale tra Code e Gelo”.

Il natale di Alessio, Federico e Silvano, tre giovani interpreti diversamente abili nei panni di altrettanti operai, precari come la maggior parte dei loro colleghi (e come molti di noi), costretti a passare la notte di Natale a guardia di un magazzino industriale che ricorda molto una capanna di duemila anni prima, quando al freddo e al gelo qualcuno bussò alla porta…

Come avrete capito dallle premesse, siamo lontani anni luce dal genere cinepanettone, ma forse non tanto da bocconcini di vera atmosfera natalizia, lontana da consuetudini, luoghi comuni, soprattutto se il progetto riesce a spingersi oltre i limiti del mercato cinematografico italiano.

La sceneggiatura ed il cast del film, grazie ai contenuti che affrontano il tema del mondo del lavoro e della diversa abilità dei tre protagonisti, ha ottenuto il patrocinio della Asl di Viterbo, ha vinto un piccolo contributo da parte dell’istituto Nuova Imaie (Bando Art. 7 L. 93/92 – Settore Video) ed è risultato progetto di interesse culturale dalla commissione cinema del ministero dei beni culturali MIBAC.

Ma ovviamente questo non basta, quindi per recuperare i fondi necessari è stato lanciato il crowfunding sulla piattaforma Indiegogo.

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manca poco alla fine della campagna su indiegogo e l'umore è sempre alto. In pratica non riesco a contenerli, aiuto!Pierpaolo

Pubblicato da Un Natale Tra Code E Gelo su Venerdì 18 marzo 2016

L’obiettivo è di raccogliere 15mila euro per finanziare il cortometraggio, un backstage del set e un documentario sull’esperienza di Alessio, Federico e Silvano, nata insieme ai ragazzi del Centro di Neuropsichiatria Infantile di Viterbo.

Ogni quota versata, dai 10 euro ai 5mila, servirà a finanziare una parte del progetto, dal cestino del pranzo per gli attori alle faccende più complicate, così come ad ogni fascia di quota corrisponde un premio, compresa una gigantografia del sostenitore sul set.

Se non vi ho convinti ci pensano i ragazzi ad incoraggiare le donazioni per questo film di Natale che non somiglierà a niente di quello che avete già visto al cinema.