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L’uomo che vide l’infinito: le recensioni Straniere e Italiane

Le critiche al film biopic con Dev Patel

di carla
pubblicato 14 Giugno 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 10:21

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Il 9 giugno scorso è uscito nelle nostre sale L’uomo che vide l’infinito (in originale “The Man Who Knew Infinity”) diretto da Matt Brown e interpretato da Jeremy Irons, Dev Patel, Malcolm Sinclair, Toby Jones, Stephen Fry, Dhritiman Chatterjee, Raghuvir Joshi, Arundathi Nag, Devika Bhise, Padraic Delaney. Dopo la nostra recensione, ecco i commenti dei critici Stranieri e Italiani. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha raccolto il 63% di voti positivi.

Cary Darling – Fort Worth Star-Telegram / ​​DFW.com: un’incredibile storia vera in un racconto di ispirazione ben fatto. Voto: 3.5 / 5

Moira MacDonald – Seattle Times: E’ prevedibile – per tutto il film ho continuato a pensare di averlo già visto – è un po’ sentimentale, ma estremamente piacevole. Voto: 3/4

Miriam Di Nunzio – Chicago Sun-Times: il film si distingue per i propri meriti, grazie in gran parte a Dev Patel e Jeremy Irons, che ci regalano due personaggi coinvolgenti. Voto: 3/4

Matthew Lickona – Reader San Diego: soffuso di sincera commozione. Voto: 2/5

Bill Goodykoontz – Arizona Republic: è un buon film su un grande soggetto, ma avrebbe dovuto essere migliore. Voto: 3/5

Michael Phillips – Chicago Tribune: è abbastanza noioso, mi spiace dirlo. Voto: 2/4

Rex Reed – New York Observer: Il suo mestiere è evidente, la sua sincerità è ammirevole, ed è il tipo di film di cui si può dire: “Non c’è un capello fuori posto”, e sul serio. Voto: 3/4

Rafer Guzman – Newsday: il film non è così illuminante come avrebbe potuto essere. Voto: 2.5 / 4

Tom Russo – Boston Globe: un film che riesce a percorrere il territorio senza impantanarsi. Voto: 2.5 / 4

Walter V. Addiego – San Francisco Chronicle: un film ben fatto. Voto: 3/4


Maurizio Porro – Il corriere della sera: (…) il bio film di Matthew Brown è scritto, diretto e recitato in bella calligrafia, ha un utilizzo storico didascalico un po’ televisivo, commozione cerebrale e il punto a favore con Dev Patel, protagonista in realtà inglese con i cui sogni nel cassetto si solidarizza subito.

Alessandra Levantesi Kezich – Il Messaggero: Pur prevedibile nella piana struttura drammaturgica, il film di Matthew Brown si fa apprezzare per la bella ambientazione d’epoca ritagliata nell’Università di Cambridge, per il fascino della vicenda umana e per la qualità degli interpreti (…)

Francesco Alò – Il Messaggero: Piacciono gli strumenti di un genio al cinema? Certo. E’ matematico. Ecco perché anche l’aritmetica, ostica a tanti di noi, può diventare “grande bellezza” sullo schermo come enuncia lo stesso Bertrand Russel in didascalia (…)

Massimo Bertarelli – il Giornale: Un film quasi toccante, un po’ ruffiano, con una bella ricostruzione d’epoca e un ottimo cast.

Paolo D’Agostini – la Repubblica: Questi film biodidascalici si somigliano tutti. Ma spesso, come qui, sono rispettabili. Il cast: Dev Patel che fu rivelato da The Millionaire; l’ottimo Toby Jones ammirato in uno dei “cunti” di Garrone; e Jeremy Irons trombone quanto ci si aspetta come scienziato in tweed stazzonati, che sembra distratto ma è tutto d’un pezzo.