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Venezia 64: Infamous giorno 9

Nacido Sin – Eva Norvind (Giornate degli autori) Chi ha visto la montagna sacra certamente si ricorderà di quell’ometto alto un metro e senza braccia che prende a calci una statua di Cristo. Bene, questo splendido documentario è sulla vita di Josè Flores, nato appunto senza braccia, ma con una vitalità e un carisma che

7 Settembre 2007 13:26



Nacido Sin – Eva Norvind (Giornate degli autori)
Chi ha visto la montagna sacra certamente si ricorderà di quell’ometto alto un metro e senza braccia che prende a calci una statua di Cristo. Bene, questo splendido documentario è sulla vita di Josè Flores, nato appunto senza braccia, ma con una vitalità e un carisma che traspare da ogni inquadratura, si guadagna da vivere andando in giro per il Messico suonando l’armonica, vive assieme alla moglie e a 7 figli, ha avuto amanti e in passato si è fatto anche una certa fama come attore di cinema. Che dire, davvero una piacevole sorpresa. All’uscita della sala la delegazione del film gli ha regalato anche un’armonica.


Cristovao Colombo O Enigma – Manoel de Oliveira
(Fuori concorso – Venezia Maestri)
Inutile mentire, malgrado alcune cose siano davvero affascinanti, come l’arrivo in una New York annebbiata e i discorsi sulle scoperte dei navigatori portoghesi, questo è un film di un vecchio e l’ho trovato di un’inutilità mostruosa e di una noia mortale. La tipa vestita con il colori del Portogallo che ogni tanto appariva in scena (malgrado riuscisse nella titanica impresa di non fare ridere a crepapelle) era assolutamente priva di alcun fascino, a meno che non siate interessati a simbolisimi da due soldi. A una certa età bisognerebbe smettere di fare film, o almeno dovrebbe essere proibito.

Freischwimmer – Adreas Kleinert (Giornate degli autori)
Non era per niente facile fare un film noioso su di un nerd sfigato che si vendica contro tutta la scuola, professori, l’amante della moglie e anche contro chi gli aveva dato fiducia. Ma ci si riesce in pieno. Malgrado un paio di scene riuscite (tipo alla tortura femdom alla quale viene sottoposto dalle sue amiche e il massacro dei manichini dei suoi compagni di classe dentro una piscina vuota) sono messe lì un po’ a casaccio, circondate da alone di autorialità e da un mare di noia, peccato perchè trattato con un altro registro questo materiale sarebbe potuto diventare davvero interessante. Una nota positiva è che alla fine, dopo aver avvelenato un compagno di classe, aver fatto rinchiudere il suo maestro fanatico di ginnastica e fatto finire di impazzire il suo professore (e avvelenarlo) riesce non solo a farla franca, ma pure a conquistare la bella (e un po’ zoccola) della classe.