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American Made, famiglie dei membri della troupe morti citano in giudizio i produttori

2 morti e un ferito grave sul set di American Made, nuovo film con Tom Cruise in uscita tra un anno.

pubblicato 16 Settembre 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 05:41

during the 2015 NASCAR Sprint Cup Series Awards Show at Wynn Las Vegas on December 4, 2015 in Las Vegas, Nevada.

Un tempo conosciuto come Mena e slittato di 8 mesi rispetto alla release inizialmente annunciata (dal 6 gennaio del 2017 al 29 settembre del 2017), American Made, nuovo film con Doug Liman alla regia e Tom Cruise negli abiti del protagonista, è finito nei guai. Cross Creek Pictures e Imagine Entertainment sono state infatti citate in giudizio dalla famiglia di Carlos Berl, pilota colombiano morto durante le riprese nel settembre del 2015. L’11 del mese, per essere precisi. Un incidente che portò al decesso anche di un altro membro della troupe, con un 3° gravemente ferito. Daniel Hode, avvocato della famiglia Berl, ha direttamente attaccato la produzione.

[quote layout=”big”]«Persino prima di partire per il Sud America, Carlos informò ripetutamente le società di produzione che aveva un’esperienza di volo inadeguata per quel velivolo e che avrebbe avuto bisogno di una preparazione prima del decollo. Le sue richieste furono completamente ignorate».[/quote]

Secondo quanto riportato dai famigliari del pilota, infatti, Barry ed altri membri della troupe vennero chiamati a Medellin in fretta e furia per recuperare il tempo perduto, sorvolando un territorio particolarmente ostico con un minuscolo bimotore da loro mai fatto volare. Fatale l’incidente che ha causato il decesso anche di Alan Purwin, la cui famiglia aveva già fatto causa ai produttori insieme a Jimmy Lee Garland, unico superstite del volo maledetto. L’accusa è di omicidio colposo.

La pellicola racconterà l’incredibile storia di Seal, pilota TWA accusato di riciclaggio di denaro sporco e di traffico di pasticche con il pericoloso cartello di Medellin. In seguito si accordò con il governo americano diventando informatore per la DEA e per la CIA. Finì per testimoniare contro il governo sandinista in Nicaragua e contro il cartello di Medellín, facendo condannare molti narcotrafficanti colombiani. Fu assassinato il 19 febbraio del 1986 a Baton Rouge, in Louisiana (USA), per ordine dei fratelli Ochoa.

Fonte: Deadline