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La Settimana Spirituale e Lotta Sporca

Prima della pausa estiva, Documè nel Parco propone venerdì 22 luglio l’ultimo, doppio, appuntamento con due documentari del Filmmaker Festival di Milano: “La settimana spirituale” di Alessandro Diaco e Paolo Ceredda e “Lotta sporca” di Marco Carraro, Emiliana e Paolo Poce. Al centro[…]

22 Luglio 2005 05:33

Prima della pausa estiva, Documè nel Parco propone venerdì 22 luglio l’ultimo, doppio, appuntamento con due documentari del Filmmaker Festival di Milano: “La settimana spirituale” di Alessandro Diaco e Paolo Ceredda e “Lotta sporca” di Marco Carraro, Emiliana e Paolo Poce. Al centro della serata sarà Milano; la docu-fiction “La settimana spirituale” ne ritrae profili umani ed urbani incerti, in bilico tra tensioni opposte e coincidenti. Attraverso il resoconto della protesta dei lavoratori di una ditta appaltatrice delle pulizie sui treni di TreniItalia, “Lotta sporca” ritrae invece l’agonia del lavoro e dell’uomo sociale.

Documè
Circuito Indipendente del Documentario Etico e Sociale

Venerdì 22 luglio ore 21.30

Parco del Valentino, c.so Vittorio Emanuele II angolo c.so Massimo D’Azeglio

ingresso libero

LA SETTIMANA SPIRITUALE
di Alessandro Diaco e Paolo Caredda

Italia – 2003 – 40’ – Dv, Super8 – prod.Filmmaker

“Pensa al piacere di una pensionata. Cucina da sola e, mentre aspetta, vede sul calendario la foto di una chiesa, si legge la frase di un salesiano, una buona azione collegata alla parrocchia: gli cambia la giornata…” Un editore intende stampare calendari incentrati sul fervore religioso: sui posti dove la gente prega ancora, le periferie della fede. Calendari fitti di disegnini, trafiletti, visioni non verificate, ognuno incentrato su una chiesa minore, anonima, abbandonata. L’editore spedisce un suo inviato all’estrema periferia Nord di Milano con il compito di raccogliere materiale sulla Chiesa del Gesù Divin Lavoratore. L’inviato scoprirà ben presto la curiosa vicenda dell’imponente trittico che sovrasta l’altare, intitolato La Chiesa nel Mondo del Lavoro, opera musiva di Domenico Cantatore, titolare della cattedra di pittura all’accademia di Belle Arti di Brera fin dal 1950. Sono tre scene a sfondo sociale, liberamente tratte dal Vangelo. Sul pannello finale campeggia una scritta: l’operaio ha diritto alla mercede. L’opera troverà posto nella mensa aziendale di Arese, prima di venire inspiegabilmente smantellata e abbandonata tra le macerie del Campo Roma, un deposito di scorie industriali. Un progettista legato alla parrocchia della Bicocca ne intuisce il valore e inizia con successo una lunga strada burocratica: il trittico troverà una nuova casa, e nuovi spettatori. La settimana spirituale è un’originale esplorazione socio-antropologica, resoconto del quartiere, storia di un paesaggio mutante, studio di profili umani e urbani dai contorni incerti.

Dichiarazione degli autori: La Chiesa del Gesù Divin Lavoratore: una balena di cemento risaccata nella desolazione della periferia Nord. Nelle peripezie del quadro, nel suo viaggio singolare di simbolo scambiato, era facile scoprire le tensioni di una comunità in bilico tra due forze: vengono alla luce le coincidenze di interessi tra proletariato cattolico e lavoratori comunisti, le tensioni di un’epoca.
Partendo da un mosaico abbiamo dovuto fare i conti con il mondo operaio e quello della curia, con le lotte sindacali, le politiche delle Acli, la Breda, la Falck, la Cisl.
Troppi catechismi, troppe cattedre, ci hanno prontamente dissuaso da un trattamento rigoroso e storicista, oppure nostalgico: le tristi abitudini di questa penisola abbandonata dal Mito. Abbiamo preferito abbandonarci ad una psych-jam freakadelica, un concept album degno del 1971, un mostruoso triplo LP di progressive cosmico. Ci siamo addentrati nelle profondità non-esplorate della Bicocca come fosse un Terzo Mondo dello Spirito: prefabbricati e baracconi adibiti a luoghi di culto, rosari intonati ai garages, Testimoni di Geova ed Evangelisti. E poi le sentinelle del mattino, giovani fedeli incaricati di sorvegliare sulla moralità del quartiere… Ma qui anche il più indurito psicogeografo deve sapere fermarsi…

I registi:

Paolo Caredda è nato nel 19XX a Marassi, Genova. Lavora come producer interno per MTV Networks a Londra a partire dal 1994, producendo campagne d’immagine e prosocial. Nel 1995 e nel 1997 ha ideato le campagne di lancio per MTV Italia, proseguendo poi a collaborare con MTV come regista indipendente.

Tiene corsi all’Università del progetto di Reggio Emilia su Video e Teoria delle Comunicazioni.

Alessandro Diaco nasce a Recco nel 1969. Dopo il diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano lavora come fotografo di cronaca. Dal 1998 lavora come direttore della fotografia, aiuto regista e co-autore in diversi documentari e inchieste per la televisione e segue la regia di progetti sperimentali che hanno partecipato a festival e mostre d’arte contemporanea, in Italia e all’estero.

Dal 2000 Paolo Caredda ed Alessandro Diaco hanno ideato e prodotto una serie di documentari per TELE+: “Media Gangsters”; “Show Down in Alma Ata”; “Spectrum Daze”.

LOTTA SPORCA
di Marco Carraio, E. Poce, P. Poce
Italia – 2002 – 32’ – Dropout Officina

“Milano, capitale del lavoro che non c’è…” declama dalla sommità della monumentale Stazione Centrale uno dei quattro lavoratori che per tre giorni e tre notti attuano uno sciopero della fame, accampati sul “terrazzo Michelangelo”, con sacchi a pelo, bottigliette e striscioni che incitano alla resistenza e inneggiano al 25 Aprile. La lotta dei lavoratori di una ditta appaltatrice delle pulizie sui treni di TreniItalia è l’oggetto del documentario. In un tempo in cui un proletariato tradito, disperso e confuso prende coscienza di aver perso infine l’unico valore che gli è proprio, il lavoro (“il mio lavoro appartiene al sindacalista” dice una delle tante grida che si accavallano), frammento di una lotta di classe che tenta disperatamente di rimanere tale, sotto i colpi di un’organizzazione sindacale mistificatoria. La macchina da presa (tutta realizzata a mano) è testimone attiva della vicenda, cerca di leggere il conflitto non solo in senso politico ma anche in termini propriamente narrativi, mescolando momenti di tensione e pause di riflessiva attualità politica o di personale confessione umana. Il supporto propriamente documentaristico, le foto che accompagnano i titoli in testa e in coda, le interviste, le didascalie riassuntive, le inserzioni in bianco e nero, cercano di esplicitare il senso di questa lotta. “Sporca” per l’oggetto a cui si applica il lavoro, ma ancor più per la funzione decisiva che un certo sindacalismo istituzionalizzato, mistificatorio e delle pacche sulle spalle svolge nella più tragica realtà del nostro tempo, l’agonia del lavoro e dell’uomo sociale, la deriva apparentemente inarrestabile verso la “reificazione” globale.

I registi: Paolo Poce ha frequentato la Scuola di Fotografia Bauer di Milano. Attento alle tematiche sociale e socio fondatore della Casa di produzione Drop Out. Ha realizzato come direttore della fotografia, tra gli altri, Periferica Nord, Pianeta Falk, Lotta Sporca, vincitore al Festival Filmmaker Doc 7 2002. Mi su romanes è il suo ultimo lavoro fotografico in 35 mm.

Marco Carraro (Milano, 1972)dopo aver completato gli studi in ambito socio sanitario si è dedicato al cinema e all’audiovisivo in modo professionale e grazie all’incontro con Alberto Grifi scopre la cinematografia documentaria. Fondatore di Dropout insieme ad emiliana e Francesco Poce, ne diviene presidente; è realizzatore di diversi prodotti sociali. Con USE e lo studio Boeri viaggia tra gli Incerti stati d’Europa, con Intervita ha filmato gli Assembramenti Umani delle favelas di Lima; ha raccontato di zingari, musicanti e operai.

Emiliana Poce fondatrice, insieme a Paolo Poce e a Marco Carraro, di Dropout.