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La guerra dei cafoni: trailer, foto e poster del film con Claudio Santamaria

La guerra dei cafoni: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sulla commedia di Davide Barletti e Lorenzo Conte nei cinema italiani dal 27 aprile 2017.

pubblicato 23 Aprile 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 07:09

Il 27 aprile Ismaele Film porta al cinema La guerra dei cafoni, film diretto da Davide Barletti e Lorenzo Conte (Fine pena mai) che mette in scena l’eterna lotta tra ricchi e poveri attraverso una guerra tra due bande di adolescenti, in una Puglia magica dove è bandita ogni presenza adulta.

 

A Torrematta, territorio selvaggio e sconfinato in cui non vi è traccia di adulti, ogni estate si combatte una lotta tra bande: da una parte i figli dei ricchi, i signori, e dall’altra i figli della terra, i cafoni. A capo dei rispettivi schieramenti si fronteggiano il fascinoso Francisco Marinho e il torvo Scaleno. Si combattono dalla culla, trascinando nel conflitto di classe i propri “soldati”. Ma quell’anno i cafoni decidono di ribellarsi alla supremazia dei signori: i simboli del potere verranno presi di mira e poi letteralmente attaccati, trasformando lo scontro in una vera e propria guerra di conquista. Mentre nascono alla vita adulta, alle spalle di tutti i giovani protagonisti di questa storia, muore un’epoca; e con essa l’ultima occasione per combattere una guerra fatta sì di violenza, ma anche di epica e di poesia

 

Il cast del film include Pasquale Patruno, Letizia Pia Cartolaro, Donato Paterno, Angelo Pignatelli, Alice Azzariti, Piero Dioniso e con l’amichevole partecipazione di Claudio Santamaria e Ernesto Mahieux.

[quote layout=”big” cite=”Davide Barletti e Lorenzo Conte]La Guerra dei Cafoni traccia una potente allegoria del passaggio dall’Italia di ieri, dove il conflitto sociale era esplicito e regolato da un ordine quasi cavalleresco, a quella di oggi, dominata dai consumi e dall’ambizione. Si ride e ci si commuove, nel nostro film, ma si offre anche un motivo di riflessione sulla trasformazione di un Paese: motivo tanto più potente quanto più è affidato a dei ragazzini lontani dalla Storia, ma in procinto di passare, proprio come l’Italia degli anni Settanta, da una fase all’altra della propria vita.[/quote]

 

 

 

 

NOTE DI REGIA

La Guerra dei Cafoni non è solo uno scontro tra bande di ragazzi, ma la radicalizzazione del concetto di bene contro male, di bianco contro nero.

Nella concezione di questi quattordicenni, la realtà è sottoposta a un principio ordinativo, e quindi a una linea divisoria che colloca gli individui da un lato o dall’altro. La divisione tra ricchi o poveri, signori o cafoni, ragazzo o ragazza rende la Guerra dei Cafoni un grande teatro degli opposti.

Abbiamo cercato di rendere questa filosofia sul piano visivo e sonoro, sfruttando le luci e le ombre insite nella narrazione: la storia si svolge d’estate, lungo la costa salentina, sotto un sole sfolgorante e perfino crudele. Ma si consuma anche nei bui tuguri, all’interno del covo dove i cafoni si annidano o in caravaggesche notti di tregenda che sembrano spezzare in due il corso del tempo.

Il buio e la luminosità della Guerra dei Cafoni diventano possibili declinazioni del conflitto, così come i sentimenti che lo pervadono: da una parte, infatti, c’è l’odio di classe, l’istinto a sopraffare, la violenza, dall’altra la leggerezza stralunata e poetica dell’adolescenza.

Tragedia e commedia, metafora e realismo: un’oscillazione continua che non ci ha mai abbandonato durante tutta la lavorazione.

Alla fine, che la si veda dalla parte dei signori o da quella dei cafoni, diventa l’indistinto, il vuoto, il senso di disappartenenza, l’oggetto di questa guerra.

I protagonisti della storia sono in guerra soprattutto contro la finta riconciliazione delle diverse appartenenze, contro il politicamente corretto, contro l’ipocrita acquiescenza delle coscienze. La violenza di Francisco Marinho e di Scaleno è priva di nevrosi o sadismi, è un linguaggio atavico, vitale, istintivo, una pulsione che parla del bisogno di resistere alla deriva piatta e bidimensionale di un’Italia in procinto, come loro, di diventare adulta. [Davide Barletti e Lorenzo Conte]