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Speciale Roma: Incontro con Sophia Loren

Iniziano gli incontri importantissimi di questa Festa del cinema. Entrare è difficilissimo, anche per gli accreditati…l’anno prossimo li comprerò in anticipo, tanto costano 5 euro… …comunque, non so come, sono riuscita ad entrare all’incontro con la Sophia nazionale, l’attrice icona dell’Italia, naturalmente tra le più grandi interpreti internazionali.L’incontro si svolge come tutti gli altri appuntamenti

19 Ottobre 2007 21:50

Iniziano gli incontri importantissimi di questa Festa del cinema.
Entrare è difficilissimo, anche per gli accreditati…l’anno prossimo li comprerò in anticipo, tanto costano 5 euro…
…comunque, non so come, sono riuscita ad entrare all’incontro con la Sophia nazionale, l’attrice icona dell’Italia, naturalmente tra le più grandi interpreti internazionali.

L’incontro si svolge come tutti gli altri appuntamenti con gli autori organizzati all’Auditorium: si guardano insieme le clip dei film più rappresentativi e poi l’artista risponde alle domande dei giornalisti e del pubblico.

Naturalmente quando entra Sophia Loren l’applauso che l’accoglie è calorosissimo e lei è molto emozionata.


La prima clip è tratta dall’oro di Napoli, il primo film con De Sica e l’avvio della sua carriera.

Le prime domande vertono sui grandi incontri della sua vita: Carlo Ponti, Vittorio De Sica e Marcello Mastroianni.
Incontrai Carlo ad un concorso di bellezza, poi lo conobbi meglio e lui mi presentò molta gente. Feci la fotomodella, infatti quando iniziai a fare cinema non ero una sconosciuta nell’ambiente. Carlo mi diede modo di avere delle particine nei film che produceva con De Laurentis, ma fu De Sica che mi offrì l’occasione di diventare un’attrice.

Ci racconti come è nato questo sodalizio artistico che ha permesso di creare opere indimenticabili; e poi vorremmo sapere se l’amicizia tra lei e De Sica proseguiva anche fuori dai set cinematografici.
Avevo fatto molti provini ( da Pozzuoli la Loren si era trasferita a Roma con la madre e la sorella per fare cinema, e la sua prima partecipazione in un film è stata come comparsa in Quo Vadis?), ma erano andati tutti male, perché sono davvero molto timida. Incontrai De Sica a Cinecittà, lui mi chiese un incontro perché stava preparando il cast per l’oro di Napoli.
Andando all’incontro, sperai ardentemente che non mi facesse un provino.
Alla fine del colloquio disse: «bisogna comprare i biglietti del treno per Sophia, perché parte con noi per Napoli».
De Sica è stato l’unico dell’ambiente che ho frequentato anche fuori dal set.
Era un padre, un amico (come ha detto Tullio Kezich, il capolavoro di De Sica è stata la Loren).
Lui si divertiva molto con me, perché io gli raccontavo le barzellette in napoletano, che lui non ricordava bene.

Un altro incontro importante nella tua vita è stato quello con Mastroianni. Quando avete lavorato per la prima volta insieme? E come vi siete trovati?
Il nostro primo lavoro insieme è stato “Peccato che sia una canaglia” di Alessandro Blasetti e fu subito un’ottima intesa.
Mi trovai molto bene con lui, sebbene lui fosse già un attore con esperienza ed io avessi solo 16 anni.
Fu Blasetti che creò l’idea della “coppia cinematografica” Loren/ Mastroianni e c’è da dire che alla gente piaceva: ogni nostro film è stato un successo.

Seconda Clip tratta da “Una giornata particolare”.
Tra i film che lei ha fatto qual è quello che ha più nel cuore e quale quello che le è risultato più difficile?
Matrimonio all’Italiana è senz’altro il film che ho più nel cuore, perché è il tipo di film che tutti gli attori vorrebbero recitare.
Il più difficile è stato “Una giornata particolare” perché è molto diverso dai ruoli che interpretavo con De Sica, ma il personaggio femminile è quello che amo di più.

Ci racconti della sua esperienza con Charlie Chaplin nel suo “La contessa di Hong Kong” che non ebbe un buon riscontro di critica.
Io avrei recitato per Chaplin anche se mi avesse chiesto di leggere l’elenco del telefono, Chaplin, (insieme a Dysney) è il Cinema e io non potevo che accettare la grande opportunità che mi offriva.
Io ebbi un ottimo rapporto con Chaplin, al contrario di Brando che lo indispettì parecchie volte.
Una volta arrivò così in ritardo alle prove che Chaplin Minacciò di sostituirlo con un altro attore.

Che rapporto ha avuto con Hollywood; sa che “La caduta dell’Impero Romano” è stato rivalutato da un grande regista come Martin Scorsese?
Mi fa davvero piacere, anche perché credo che il film di Antony Mann fosse davvero un buon film. In realtà io ho sempre preferito lavorare in Italia, fare film italiani. E’ molto difficile fare film con gli americani, e poi anche se si conosce molto bene una lingua straniera è comunque qualcosa che non appartiene al tuo essere: la recitazione in una lingua che non è l’Italiano la considero più distaccata, meno intima.

Com’è stato, invece, l’incontro con Totò?
Quando recitammo insieme l’episodio della macchina fotografica nel film ad episodi di Blasetti “Tempi nostri”, improvvisammo molto, mi piaceva Totò, perché era napoletano.
Lo incontrai una volta in un Teatro di posa, quando ancora non ero famosa Lui mi ha visto e mi disse in napoletano «ti mori i famm»e io «non è che proprio mori i famm, ma qualcosa la mangiassi», lui mi diede da magiare e mi regalò anche del denaro…io lo portai a casa e mi sentii ricchissima…

C’è un film in cui avrebbe voluto recitare?
In Italia no, ma per quanto riguarda i film americani, ho letteralmente invidiato Meryl Streep quando ha recitato I ponti di Madyson County, il ruolo di Francesca è fatto apposta per me e credo anche che abbia tratto ispirazione da me nella recitazione.

Un ruolo che avrebbe voluto interpretare?
Anna Karenina: hanno interpretata tutti, solo a me non lo hanno mai chiesto! Io avrei voluto tanto perché era il personaggio preferito di mia madre.

Perché non ha mai recitato a teatro?
«Perché mi pigliu paura»

Lei ha recitato in uno sceneggiato televisivo della Lina Wertmuller, Sabato, Domenica e Lunedì; sarebbe bello che lo interpretasse anche a teatro con la regia della Wertmuller.
Se è lei che me lo propone, perché no?

Che sia la volta che vediamo Sophia Loren a Teatro? …
L’incontro finisce anche se Sophia, nonostante la sua timidezza ci ha preso gusto e vorrebbe continuare a parlare…io mi butto nella ressa e riesco pure ad avere un suo autografo! Wow!

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