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Cleopatra per Denis Villeneuve

Cleopatra, il film torna d’attualità ad Hollywood. Denis Villeneuve regista?

pubblicato 28 Settembre 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 01:37

Attesissimo al varco con il temuto Blade Runner 2049 e in odore di rifacimento di Dune, Denis Villeneuve è uno dei nomi più ricercati di Hollywood. Il regista canadese, che negli anni non ha davvero sbagliato un colpo tra Prisoners, Arrival, Enemy e La donna che canta, sarebbe in trattative con la Sony per dirigere il nuovo biopic dedicato a Cleopatra. Parola di Deadline.

Il film prenderà spunto dalla biografia di Stacy Schiff “Cleopatra: A Life“, edito in Italia da Mondadori, con Scott Rudin e Amy Pascal produttori. Negli anni anche David Fincher, Ang Lee, James Cameron e Paul Greengrass sono stati più volte legati al progetto, ancora mai decollato. David Scarpa, Eric Roth e Brian Helgeland hanno lavorato alla sceneggiatura, con Angelina Jolie a lungo avvicinata al ruolo di protagonista. Villeneuve, oltre all’adattamento di Dune di Frank Herbert, è stato in passato collegato ad un film su 007. Questa la trama della biografia:

Quando nel 51 a.C., all’età di diciotto anni, Cleopatra ereditò insieme al fratello­marito Tolomeo XIII il trono dei faraoni, l’Egitto era un paese ricco e florido, e quindi candidato a diventare una delle vittime designate dell’inarrestabile furia conquistatrice di Roma. In un ventennio di regno, invece, la celebre regina egizia riuscì a estendere il suo dominio su quasi tutta la costa orientale del Mediterraneo e a trasformare l’impero tolemaico in un temibile avversario ­ o in un alleato decisivo­ per le opposte fazioni che, nell’Urbe, alimentavano sanguinosi guerre civili. La storiografia, però, fatica a riconoscere a una donna le qualità dei migliori strateghi. Per riscattare la fama di una delle regine più bistrattate dalla storia, la storica Stacy Schiff si propone di ricostruirne la vera identità, ristabilendo i pochi dati certi e, soprattutto, facendo giustizia degli stereotipi di una letteratura e di un’iconografia millenaria che ne hanno dissimulato le virtù per enfatizzarne la vocazione di amante insaziabile e di sovrana ambiziosa e senza scrupoli. Ne emerge il ritratto di una donna incredibilmente colta per la sua epoca, perspicace e carismatica, benché talvolta spietata, capace di destreggiarsi abilmente tanto sul campo di battaglia quanto al tavolo delle trattative.

Il film del 1963, diretto da Joseph L. Mankiewicz e all’epoca progetto più costoso di sempre, venne nominato a 9 premi Oscar, vincendone 4.

Fonte: Comingsoon.net