Home Festival di Venezia Roma Film Fest: Commozione e gioia per il premio Oscar Ennio Morricone

Roma Film Fest: Commozione e gioia per il premio Oscar Ennio Morricone

Il nostro lettore assiduo Battista ci manda un pezzo su Ennio Morricone che qui amiamo tanto tanto. Ecco: Non si è ancora spenta l’eco della consegna a Los Angeles dell’Oscar alla Carriera ad Ennio Morricone: dalla fatidica Notte degli Oscar è stato in tutto il mondo un susseguirsi di omaggi al compositore romano, le cui

di carla
26 Ottobre 2007 15:24

Il nostro lettore assiduo Battista ci manda un pezzo su Ennio Morricone che qui amiamo tanto tanto. Ecco:

Non si è ancora spenta l’eco della consegna a Los Angeles dell’Oscar alla Carriera ad Ennio Morricone: dalla fatidica Notte degli Oscar è stato in tutto il mondo un susseguirsi di omaggi al compositore romano, le cui musiche per il cinema (oltre 450 colonne sonore) sono tra le più amate e popolari. Sarà il maestro dunque, a chiudere la Festa del Cinema con un concerto in cui dirigerà l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Sante Cecilia (sabato ore 11.30). Quattro suite (Per le antiche scale, Bugsy, H2S, La città della gioia, Nostrome, Sicilo e altri frammenti e poi musiche da Mission) per un viaggio attraverso alcune della più celebri colonne sonore per il cinema.

“Sono orgoglioso di chiudere con un mio concerto la Festa del Cinema – ha detto il compositore – Sono romano, abito a Roma e la città, che ha da sempre una tradizione legata al cinema, ha un diritto legittimo di fare una sua festa”. Durante la conferenza stampa di presentazione del concerto finale, Ennio Moricone si è lasciato andare a ricordi e aneddoti del passato , dall’amico Gillo Pontecorvo alla stima, profonda e ricambiata, per Riccardo Muti, da Roland Joffè(regista di Mission) alle confidenze del maestro Petrassi, di cui fu allievo, passando per l’incontro con Joan Baez e le collaborazioni con Sergio Leone. (con cui ha ottenuto i maggiori successi commerciali grazie anche al rapporto di stima reciproca e la condivisione delle scelte musicali)…

Tante le domande per il Maestro nel Teatro Studio dell’Auditorium dove si è svolto l’incontro con la stampa: lui, con grande generosità (a patto che il giornalista urlasse forte e chiaro!) si è concesso in maniera totale anzi ha addirittura raccontato divertenti aneddoti e curiosità accadute nel corso della sua straordinaria carriera. Per Mission, Roland Joffè ha fatto suonare l’oboe a Jeremy Irons, che muoveva le dita a caso.

“Per comporre quelle musiche ho usato tre temi (quello dell’oboe, il coro palestriniano e il tema etnico) – ha spiegato – Sovrapponendo il coro all’oboe e inserendo successivamente il tema etnico ho creato una rappresentazione grafica e acustica della trinità di Dio”. Dopodichè Morricone ha aggiunto che, dopo il concerto per la cerimonia di chiusura della Festa del Cinema, sarà di nuovo sul podio della Sala Santa Cecilia alle ore 18 del giorno 27 Ottobre per dirigere i concerti previsti nella Stagione Sinfonica dell’Accademia: in conclusione in 4 giorni Ennio Morricone dirigerà 5 concerti con al centro le celebri colonne sonore che l’hanno consacrato nel panorama internazionale.

Ma il più prolifico dei compositori è anche autore di un centinaio di brani da concerto, che egli stesso ama definire “musica assoluta”, differenziandola dalle sue partiture per il cinema chiamate “musica applicata”. I concerti della Stagione Sinfonica comunque del 27, 29 e 30 Ottobre saranno l’occasione per ascoltare la sua “musica assoluta”: “Voci dal Silenzio- Cantata contro le stragi di tutta la storia dell’umanità”. La dedica, dice Morricone, “è dentro la musica, dentro gli stessi suoni. Inizialmente avevo pensato solo all’11 Settembre, ma poi l’ho corretta perché tutte le altri stragi delle quali si parla meno, meritano di essere ricordate e commemorate”.

Alla fine il maestro arriva quasi in lacrime (ci è mancato davvero poco), raccontando, con la voce strozzata dalla commozione, di quella volta che dal Ravenna Festival gli chiesero un pezzo da far dirigere al maestro Muti. ” Muti mi disse: ‘Lo sai perché lo dirigo bene? Perché mi piace'”, ha raccontato Morricone con la voce spezzata dalla commozione.

E’ davvero stupefacente l’umiltà di quest’uomo fresco di premio Oscar alla carriera, che non si definisce direttore d’orchestra perché il suo obiettivo era fare il compositore, aveva questa certezza dai tempi in cui era allievo di Petrassi e più di una volta ha avuto l’impressione che il suo maestro fosse interessato più ai compositori che ai direttori d’orchestra. “Non ho la mimica e la gestualità di Pappano, voglio solo che l’orchestra mi capisca e mi sembra che mi capisce”.

BATTISTA PASSIATORE

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