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Il Signor Diavolo, Pupi Avati porta al cinema il proprio romanzo gotico

Dopo 4 anni d’assenza, un nuovo film per Pupi Avati.

pubblicato 29 Maggio 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 19:49

80 anni a novembre, Pupi Avati non si fa vedere in sala dal 2014, anno di Un ragazzo d’oro. Una lunga assenza a dir poco rara per un regista che tra il 2000 e il 2011 ha girato ben 12 film, ma ora Avati è pronto a tornare.

A confessarlo lo stesso Pupi, nel corso della trasmissione radiofonica Un Giorno da Pecora, su Rai Radio 1: “la prossima cosa che farò sarà un film tratto da un romanzo gotico”. “Si chiama ‘Il Signor Diavolo’”.

Un romanzo scritto dallo stesso Avati, uscito un paio di mesi fa con Guanda editore. Per il regista sarebbe un ritorno al genere ‘thriller’ 11 anni dopo il poco riuscito Il nascondiglio, incapace di replicare il successo del cult La casa dalle finestre che ridono, sbarcato al cinema nel 1976. Questa la sinossi ufficiale del romanzo.

[quote layout=”big”]’Un delitto insolito e feroce, commesso da un adolescente armato di fionda. E un movente spaventoso: la vendetta. I medici hanno detto che il suo migliore amico, Paolino Osti, è morto di malattia ma lui, Carlo, sa bene che è stato per via del sacrilegio che Paolino ha commesso contro la sua volontà. Subito dopo quella terribile mattina in chiesa, l’amico si è «ammalato», e con l’ultimo respiro ha detto: «Io voglio tornare». E per Carlo è diventata un’ossessione… Fino alla notte più infausta.
Nell’Italia del 1952, nel cattolicissimo Veneto in cui la Democrazia Cristiana domina incontrastata, un tragico caso di cronaca può trasformarsi in una catastrofe politica. Furio Momentè, ispettore del Ministero di Grazia e Giustizia, viene inviato a Venezia da Roma per seguire il processo e calmare le acque. È il suo primo caso importante, l’occasione per riscattare una vita di meschinità. Ma scoprirà che non è così facile sfuggire al passato, né fare chiarezza sul presente.
Pupi Avati ci immerge in una storia intensamente nera, ritratto di una provincia non addomesticata, mai del tutto compresa, un profondo Nordest intriso di religione e di superstizione e in cui i confini tra vita e mistero si spostano come l’orizzonte delle paludi. Un mondo dove tutto sembra possibile. Anche l’intervento del diavolo’.[/quote]