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Sharon Calahan, la ricetta di Ratatouille

Sono le 7:00 pm di venerdì 9 novembre, il View Conference sta per concludersi, ma Sharon Calahan, punta di diamante della Pixar Animation Studios, appena terminato il suo intervento a proposito del Ratatuille Look, decide di riservare a Cineblog le ultime battute. Come direttore della fotografia,[…]

13 Novembre 2007 09:50

Sono le 7:00 pm di venerdì 9 novembre, il View Conference sta per concludersi, ma Sharon Calahan, punta di diamante della Pixar Animation Studios, appena terminato il suo intervento a proposito del Ratatuille Look, decide di riservare a Cineblog le ultime battute.

Come direttore della fotografia, Sharon ha curato l’aspetto tecnico ed emozionale del Lighting Design di Ratatouille, centrando perfettamente l’obiettivo di ottenere un effetto suggestivo senza precedenti. Uno sguardo all’interno del processo di creazione del film campione d’incassi, che ha rilanciato in grande il Rat look Disney, risvegliando gli appetiti degli spettatori seduti in sala. In italiano nel seguito del post.


L: Sharon qual è il tuo ruolo specifico all’interno della Pixar?

S: Sono il Direttore della fotografia e delle luci in Ratatouille.

L: In Ratatouille il cibo in particolare è talmente ben realizzato che risulta appetitoso, squisito: come avete trattato i materiali organici?

S: Grazie molte, sono veramente contenta che vi sia piaciuto. L’effetto principale che ho voluto ottenere è che il cibo apparisse succulento, dai colori ricchi, specialmente nell’oscurità dato che solitamente il cibo non ha sfumature grigie o nere. E’ l’esatto opposto di ciò che il computer è programmato per fare, quindi abbiamo dovuto sviluppare nuove tecniche per cercare di ottenere colori più vivi anche in ombra.

L: Come avete fatto ad aggiungere la componente emozionale, utilizzando le tecniche del Lighting Design?

S: Wow, è un domanda complessa, nel senso che sta proprio in questo ciò di cui la storia ha bisogno. Abbiamo iniziato dalle emozioni che il regista aveva intenzione di comunicare e poi abbiamo cercato di aiutare gli spettatori a sentire quelle emozioni.

L: In breve Sharon potresti elencarci i cinque ingredienti segreti per “cucinare” un Ratatouille così speciale?

S: Dunque: abbiamo voluto dare il senso del luogo, il fascino di Parigi, abbiamo voluto che il cibo risultasse appetitoso, che i topi fossero teneri e che gli umani sembrassero più “vulnerabili” di come vengono solitamente rappresentati. Infine abbiamo voluto comunicare una piacevole sensazione all’insieme, come qualcosa di “morbido” in un’epoca ricca.