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Mio Figlio: trailer italiano e poster del thriller con Guillaume Canet e Mélanie Laurent

Mio Figlio: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film thriller di Christian Carion nei cinema italiani dal 27 settembre 2018.

pubblicato 24 Luglio 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 18:09

No.Mad Entertainment il 27 settembre porta nei cinema italiani Mio figlio, thriller diretto da Christian Carion che si affida al talento creativo del suo attore di sempre Guillaume Canet (Last Night, Gli infedeli, The Beach) che, in soli sei giorni di riprese, riesce a delineare il ritratto di un uomo fuori controllo, un padre spinto ai limiti estremi della violenza.

 

Julien è sempre in viaggio per lavoro e la continua assenza da casa ha mandato in frantumi il suo matrimonio. Mentre si trova in Francia riceve un’inquietante chiamata dalla sua ex moglie: Mathys, il loro bambino di sette anni è scomparso. Si mette allora sulle sue tracce, pronto a percorrere anche il più oscuro dei sentieri pur di salvare suo figlio.

 

Il cast del film è completato da Mélanie Laurent (Bastardi senza Gloria, Now you see me, Il concerto), Olivier de Benoist, Antoine Hamel, Mohamed Brikat, Lino Papa, Marc Robert, Pierre Langlois, Tristan Pagès, Christophe Rossignon e Pierre Desmaret.

[quote layout=”big” cite=”Christian Carion – Regista]Il film è il viaggio di un uomo che si perde da qualche parte lungo la strada, che è vittima della paranoia e che è sopraffatto dalla colpa dovuta alla sua assenza – colpa che lo fa impazzire, e finisce con l’agire in maniera irrazionale. Spero che lo si possa comprendere senza dover accettare ciò che fa.[/quote]

 

Il regista Christian Carion parla del film e di come rappresenti un cambiamento dopo tre film in costume.

[quote layout=”big”]Prima di tutto, “Mio Figlio” è un vecchio progetto, ho trovato un documento che ho scritto nel 2002 e sul quale discussi col produttore Christophe Rossignon. Ma il soggetto, un bambino scomparso, mi spaventava un po’. Sapevo che ci sarei arrivato prima o poi, ma non era quello il momento. Avevo appena completato “Une hirondelle a fait le printemps”, ed ero molto entusiasta di girare “Joyeux Noël – Una verità dimenticata dalla storia” che è stato il mio primo sogno cinematografico. Più tardi quando stavamo preparando “En Mai, Fais Ce Qu’il Te Plait” ricordo di aver detto a Christophe « Qualsiasi cosa accada, so che il prossimo film sarà girato in francese ai giorni nostri, con un piccolo cast, più concentrato, più asciutto… e con pochi Panzer![/quote]

 

Carion parla del suo attore feticcio, Guillaume Canet, qui alla terza collaboarzione con il regista.

[quote layout=”big”]Per imbarcarci in un progetto come quello di “Mio Figlio” avevamo bisogno di un carattere forte come lui. È un attore generoso e vedo quanta profondità abbia acquisito dal 2008 quando abbiamo girato “L’affaire Farewell”. Mi piace l’impegno che mette, il suo approccio fisico alla recitazione che è anche pieno di angoscia. Guillaume lavora sodo ed è davvero divertente che in questo caso io gli abbia chiesto di non prepararsi in alcun modo. Non è da lui gettarsi a capofitto in un film senza preparazione perché lui è un perfezionista. Un altro motivo che mi ha spinto a scegliere lui è che lo conosco e che posso prevedere le sue reazioni, cosa che si è verificata nell’80% dei casi. Sapevo che c’è violenza dentro di lui, come in tutti noi del resto. Mi affascinava vedere un uomo che a confronto con la situazione della storia si lascia andare ad azioni chiaramente non buone, fuori dalla norma, esecrabili, addirittura illegali e punibili dalla legge. Ma non pensate nemmeno per un istante che “Mio Figlio” sia un’apologia del farsi giustizia da soli. Mio figlio non è “Il Giustiziere della notte” e Canet non è Charles Bronson.[/quote]

 

Guillaume Canet ha saputo di “Mio Figlio” per la prima volta da Christian Carion sul set di “Joyeux Noël – Una verità dimenticata dalla storia”.

[quote layout=”big”]Mi aveva accennato della storia di un bambino scomparso e del padre che lo stava cercando. Pur senza aver fatto la stessa esperienza del personaggio, credo abbia toccato un nervo scoperto in Christian Carion; un padre assente che ha perso gli anni cruciali della crescita del figlio. Sono stato colpito a mia volta dalla storia, anche se in modo diverso poiché non ero padre all’epoca. Il tempo passava e io continuavo spesso a chiedergli novità sul progetto, nonostante sapessi che stava lavorando ad altri film. Poi abbiamo girato insieme “L’affaire Farewell”. La scorsa estate stavamo cenando quando Christian disse: “Vorrei fare Mio figlio. L’ho scritto e lo vorrei filmare in autunno”. Io continuavo a fare un film dopo l’altro, ero esausto, e dovevo ancora fare la post-produzione di “Rock’n’Roll”… Così gli dissi che non potevo. La conversazione finì su “Victoria”, quel film tedesco filmato in un unico piano-sequenza che Christian mi consigliò. Così gli dissi: “Non conosco la sceneggiatura né la storia, ma tu lo vorresti girare in un unico piano-sequenza?”, vidi un bagliore nei suoi occhi ma rispose che non era possibile. Così suggerii di girarlo in tempo reale: “Tu prepari tutto prima, arrivo e giriamo”. Disse: “Ci sto!”.[/quote]

 

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