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Stasera in tv: “Dio esiste e vive a Bruxelles” su Rai 3

Rai 3 stasera propone Dio esiste e vive a Bruxelles (Le tout nouveau testament), film commediadel 2015 diretto da Jaco Van Dormael e interpretato da Benoît Poelvoorde, Pili Groyne, Yolande Moreau e Catherine Deneuve.

pubblicato 20 Dicembre 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 17:53

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Cast e personaggi

Benoît Poelvoorde: Dio
Pili Groyne: Ea, figlia di Dio
Yolande Moreau: moglie di Dio
Catherine Deneuve: Martine
François Damiens: François
Laura Verlinden: Aurélie
Serge Larivière: Marc
David Murgia: J.C. (Gesù Cristo)
Johan Leysen: marito di Martine
Pascal Duquenne: Georges
Gaspard Pauwels: Kevin
Didier De Neck: Jean-Claude
Kody: Jean-Pierre
Romain Gelin: Willy
Marco Lorenzini: Victor

Doppiatori italiani

Mino Caprio: Dio
Lucrezia Marricchi: Ea, figlia di Dio
Daniela Debolini: moglie di Dio
Alessandra Korompay: Martine
Neri Marcorè: François
Benedetta Ponticelli: Aurélie
Frankie hi-nrg mc: J.C. (Gesù Cristo)
Dario Penne: Jean-Claude
Pietro Ubaldi: Victor

 

Trama e recensione

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«Dio esiste e vive a Bruxelles. Appartamento tre camere con cucina e lavanderia, senza una porta di entrata e di uscita. Si è parlato molto di suo figlio, ma poco di sua figlia… sua figlia sono io». Non è facile essere la figlia di Dio. Ea, undici anni, lo sa bene: suo padre – anzi, suo Padre – è odioso e antipatico e passa le giornate a rendere miserabile l’esistenza degli uomini. È una situazione che non può andare avanti, ma come risolverla? Dopo l’ennesimo litigio, Ea scende tra gli uomini per scrivere un nuovo Nuovo Testamento che ci permetta di cercare la nostra felicità; ma, prima di andarsene, usa il computer del Padre per liberarci dalla più grande delle nostre paure inviando a ciascun essere umano un sms con la data della propria morte.

 

 

 

Curiosità

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  • Dopo aver studiato regia alla INSAS (Bruxelles) e al Louis-Lumiere Institute (Parigi), il regista Jaco Van Dormael ha iniziato la sua carriera come regista di spettacoli teatrali per bambini. In seguito, ha iniziato a dirigere cortometraggi agli inizi degli anni Ottanta, pluripremiati nei festival. Il suo primo film, Toto Le Hèroes – Un eroe di fine millennio (1991) è stato premiato con la Camera d’Or a Cannes. Parallelamente, Jaco Van Dormael è anche regista teatrale e di opera lirica.
  • Il regista Jaco Van Dormael racconta come è nato il progetto di Dio esiste e vive a Bruxelles: “Io e l’altro autore, Thomas Gunzig, siamo partiti dall’idea che Dio esista. E se Dio fosse un bastardo? In più, e se oltre a un figlio avesse anche una figlia di cui nessuno conosceva l’esistenza? E se lei avesse 10 anni e Dio, suo padre, fosse così odioso che lei si vendica di Lui rivelando a tutti gli abitanti del pianeta via SMS il suo segreto più gelosamente custodito, ovvero la data della loro morte? Da lì in poi, qualunque riferimento alla religione si trasforma in una favola surrealista. Non sono credente, ma sono stato cresciuto secondo il cattolicesimo. Sono interessato alle religioni così come alle belle storie. Ricordo che da bambino mi chiedevo: “Perché Dio non ha fatto niente quando Suo figlio è stato crocifisso?” Perché non fa niente quando i bambini muoiono di leucemia? Perché Batman salva le persone, mentre Dio no?”.
  • Il regista parla della colonna sonora originale composta da An Pierlé: “Questa è la prima volta che questa compositrice e musicista fiamminga realizza la musica per un film. Mi piace la sua musica e le ho chiesto di scrivere qualche brano semplice, soprattutto con il pianoforte, per creare un contrasto con la musica barocca e i brani d’opera, di cui il suo lavoro è in un certo senso una continuazione. An era un’attrice, quindi conosce la recitazione e sa esattamente come comporre la musica interiore del personaggio”.
  • Jaco Van Dormael parla della scelta di Catherine Deneuve per il personaggio di Martine: “Io e Thomas Gunzig stavamo cercando di trovare il modo in cui questa donna potesse farcela. La rete della prostituzione maschile non la soddisfaceva molto e si innamora di un gorilla – un modello a grandezza naturale, progettato e messo in funzione da due spagnoli. Io sono rimasto colpito dall’impegno di Catherine Deneuve durante il dibattito sul matrimonio gay in Francia. Lei parlava dell’obbligo alla libertà e alla tolleranza con una chiarezza magnifica. E aveva la stessa semplicità e convinzione sul set. Non c’è niente che la spaventi. Lei si dà al cento percento. Le ho detto: “- Allora, farai l’amore con questo ragazzo giovane. – Va bene. – Il gorilla ti strizzerà il seno. – Davvero? Va bene”. Lei è una che si getta a capofitto nelle cose, ed è concentrata dall’inizio alla fine”.

 

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