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UP&Down – Un film normale: trailer del docufilm di Paolo Ruffini

UP&Down: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul docufilm di Paolo Ruffini nei cinema italiani dal 25 ottobre 2018.

pubblicato 23 Ottobre 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 15:28

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Il 25 ottobre arriva nelle sale UP&Down – Un film normale, il docufilm di Paolo Ruffini premiato alla Mostra del Cinema di Venezia con il Premio Kinéo.

La pellicola parla di normalità e racconta il viaggio lungo un anno di 5 attori con Sindrome di Down e uno autistico che, con Paolo, portano lo spettacolo “UP&Down” nei più importanti teatri d’Italia. Proprio durante il tour sono avvenute le riprese del film, che raccontano l’avventura di questi attori molto particolari, narrata dalla voce di Pino Insegno.

 

Che cosa significa essere normali? Quali caratteristiche esattamente dovremmo avere per definirci così? Questo film è un’indagine sulla normalità, raccontata attraverso gli occhi incantati di attori straordinari. Cinque attori con Sindrome di Down e uno autistico, accompagnati in un viaggio lungo un anno intero dall’amico Paolo Ruffini. È la storia di un sogno che si trasforma in un’avventura, la storia di una compagnia teatrale che vuole compiere un’impresa “normale”: realizzare un grande spettacolo – scorretto, esilarante, irriverente – e portarlo in tournée nei più prestigiosi teatri d’Italia. Federico, Andrea, Erika, Giacomo, Simone e David sono i protagonisti di questa impresa, sono i super eroi “sbagliati” con il poter inconsapevole di compiere l’impossibile. E come quell’insetto che è in grado di volare solo perché non sa di non poter sostenere il proprio peso, così questi ragazzi possono portare in scena uno strepitoso happening comico, spezzare i pregiudizi del pubblico, emozionarlo, commuoverlo, e lasciare a tutti l’illusione di essere normali. Addirittura l’illusione che la normalità esista davvero. Spesso il concetto di normalità viene schiacciato su quello di perfezione, ma ogni volta che questo succede la vita ci dimostra di non avere la stessa ridicola pretesa. Ci ricorda l’umiltà nell’essere fragili, la meraviglia nell’essere diversi, la magia nell’essere imperfetti e l’emozione di essere ultimi. Il teatro, come il cinema, come la vita, non chiede di essere normali, al contrario, punta una luce sulla diversità. È esattamente ciò che riesce a realizzare Paolo Ruffini in questo film, prendendo per mano questi attori e guidandoli in un mondo dove ci sono alberi di tela, cieli di cartapesta e diamanti di vetro. Anche se il teatro non è la realtà, tutto quello che accade li dentro è pieno di verità. D’altronde, esiste un sogno normale o un’emozione normale? Il manifesto del film sembra spingerci verso una direzione: come sarebbe un “Normale mondo Down”? Sicuramente più semplice, sorridente, felice. Sarebbe un mondo Up. Per raccontare tutto questo soltanto la meraviglia del cinema poteva essere d’aiuto. Ecco perché “UP&DOWN” è un film normale. O forse no.

 

Il docufilm è co-diretto da Paolo Ruffini e Francesco Pacini e vede protagonisti Paolo Ruffini, Lamberto Giannini e gli attori della compagnia Mayor Von Frinzius: Erika Bonura, Simone Cavaleri, Andrea Lo Schiavo, Federico Parlanti, David Raspi, Giacomo Scarno.

 

 

NOTE DI REGIA

 

Federico Parlanti, uno degli attori del film, lo ha definito “un film normale”.
“Film normale” è un ossimoro meraviglioso. Geniale. Lo stesso Federico, dopo poco, sostiene candidamente di essere “normale”. Allora con Francesco Pacini, che firma con me la regia, mi sono chiesto chi mai potrebbe contraddirlo, e soprattutto perché dovrebbe. Si dice che la normalità non esista. Nel realizzare questo film mi sono accorto che la normalità semplicemente non accade. La vita non ci chiede di essere normali, la vita è un inno alla diversità: siamo tutti diversamente normali e ugualmente diversi. Ho riflettuto sul significato di queste parole, e mi sono reso conto che rischiamo di appiattire il concetto di normalità, che può essere invece declinato in mille forme, esattamente come il concetto di diversità. D’altra parte se c’è qualcosa che accomuna tutti è proprio l’essere diversi: un tratto somatico del viso, un talento, un difetto caratteriale, un’espressione dello sguardo. Un cromosoma in più o una sindrome in meno, bastano a farci sentire “più normali” o “più diversi”? Ho iniziato a girare questo film con l’intenzione di raccontare nella maniera più autentica possibile la meraviglia che ho scoperto lavorando con questi attori. Quando ho finito di girare mi sono accorto che avevo invece appena iniziato ad imparare. Si è trattato di una vera avventura in cui proprio niente era normale. Soprattutto non lo ero io. Perché io mi sentivo normale a prendere in mano il cellulare appena ero solo, e mi sentivo normale quando non vedevo l’ora di postare la foto di un piatto su Instagram prima di mangiarlo, e invece mi sono sentito strano a girare la scena in cui corro spensierato su un prato in una giornata di sole, strano a essere libero. Strano a essere felice. E ora che toccato quella felicità, non ho paura di essere triste, anzi. Credo che io, come la mia vita, sono fatto di alti e bassi, di Up e Down. [Paolo Ruffini]