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Crucifixion: curiosità e recensione del film horror di Xavier Gens

Il francese Xavier Gens torna al genere horror con “Crucifixion”, una pellicola che si barcamena sonnolenta tra cronaca, superstizione e presunte possessioni demoniache.

pubblicato 15 Febbraio 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 21:11

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Sulla scia degli ottimi incassi del deludente spin-off The Nun, altro passo falso del “Conjuring Universe” di James Wan dopo il mediocre Annabelle, arriva nelle nostre sale dagli stessi produttori il film Crucifixion – Il male è stato invocato, un horror con esorcismi ispirato ad una storia vera e diretto da Xavier Gens. Il regista francese, tornato al genere horror dopo l’interessante Frontier(s), tra i suoi crediti include il primo live-action ispirato al videogioco Hitman, il claustrofobico thriller The Divide, e più recentemente l’intrigante horror dal sapore lovecraftiano Cold Skin, recentemente uscito in Italia direttamente in DVD con il titolo Cold Skin – La creatura di Atlantide.

“Crucifixion” si basa sul famigerato esorcismo di Tanaco che ha visto condannati in Romania un prete e quattro suore per aver causato la morte, durante la pratica di un esorcismo, di una giovane suora affetta da schizofrenia. La trama segue una giornalista investigativa americana che si reca in Romania per indagare sulla morte della giovane suora, e dopo aver seguito la raccolta di alcuni indizi da parte della reporter, la sceneggiatura abbandona la storia vera per inoltrarsi in un thriller di stampo sovrannaturale che strizza l’occhio all’ottimo The Exorcism of Emily Rose, ma finisce per perdersi in un oceano di cliché. Gens ricorre a più riprese alla cosiddetta tecnica del “jumpscare” e ad un paio di scene di buon impatto visivo allo scopo di ridestare lo spettatore dal torpore che la parte investigativa del film, la mancata liason amorosa con il bel prete e la crisi di fede della giornalista provocano inesorabilmente.

“Crucifixion” dal punto di vista meramente “estetico” fa il suo dovere con location suggestive e una fotografia di pregio, ma ha l’imperdonabile pecca di essere un film prevedibile e scontato oltre il tollerabile. La sceneggiatura è scritta a quattro mani dai fratelli gemelli Chad e Carey Hayes che se con L’evocazione – The Conjuring hanno potuto contare sull’apporto di James Wan confezionando di fatto un acclamato gioiellino horror, in questo caso sembrano tornati ai tempi in cui sfornavano pellicole senza mordente vedi il remake La maschera di cera, l’horror I segni del male e il thriller Whiteout – Incubo bianco.

“Crucifixion” non riesce ad avere un guizzo neanche laddove ogni horror a sfondo demoniaco ha il suo punto di forza, la sequenza finale con esorcismo; in questo caso tanto rapida quanto indolore nonostante l’impegno profuso dalla protagonista, l’attrice Sophie Cookson, che in una manciata di minuti riesce a fornire un minimo sindacale di espressività dopo oltre un’ora di quasi totale catatonia (in gran parte dovuta alla inesistente caratterizzazione del suo personaggio).

“Crucifixion” non sfrutta a dovere e soprattutto non prova a rivisitare la pletora di cliché che il genere mette a disposizione, li utilizza invece pigramente e senza nerbo lasciando che la storia si dipani come guidata da una sorta di pilota automatico, che alla fine raggiunge la destinazione comodamente e senza sforzo alcuno se non quello dello spettatore.

 

[rating title=”voto di Pietro” value=”4″ layout=”left”] Crucifixion (Romania / Gran Bretagna, Horror, 2018) di Xavier Gens; con Sophie Cookson, Brittany Ashworth, Corneliu Ulici, Matthew Zajac, Florian Voicu, Ada Lupu Catalin Babliuc, Iván González Javier Botet Ozana Oancea Jeff Rawle Maia Morgenstern – Uscita giovedì 14 febbraio 2019.

 

 

Curiosità sul film

  • La vera storia dietro l’esorcismo di Tanaco ha visto Maricica Irina Cornici, una suora affetta da schizofrenia, uccisa nel monastero della Chiesa ortodossa rumena di Tanaco nella contea di Vaslui, in Romania. La suora è stata uccisa durante un esorcismo guidato dal sacerdote Daniel Petre Corogeanu e da quattro suore cristiane ortodosse che facevano parte dell’Ordine della Santissima Trinità. Il caso è stato ampiamente riportato dai media rumeni e, dopo un lungo processo, il sacerdote è stato condannato in appello a 7 anni, una suora a 6 anni e le altre tre consorelle a 5 anni. Sono stati tutti riconosciuti colpevoli di sequestro di persona con conseguente morte della vittima. Hanno ricevuto una condanna relativamente mite, rispetto alla richiesta originale della procura che aveva chiesto l’ergastolo per il prete. Molti degli abitanti di Tanaco, incluso il fratello di Cornici, credevano che la donna fosse posseduta da un’entità demoniaca. Secondo l’autopsia il sacerdote e le quattro religiose avrebbero legato suor Irina e l’avrebbero rinchiusa nella sua cella, lasciandola senza acqua e senza cibo. Poi, stanchi delle sue proteste, l’avrebbero imbavagliata e crocifissa, lasciandola morire.
  • In “Crucifixion” durante l’esorcismo della giovane suora Adelina Marinescu scopriamo che il demone che la possiede è Agares. In demonologia Agares è un duca e viene citato nella lista dei principali demòni stabilita dalla Chiesa al corpo 7 del primo concilio di Braga. Capo di trentuno legioni, ha l’aspetto di un vecchio pallido che cavalca un coccodrillo, con un corvo sulla mano, ma può apparire anche come una donna estremamente bella ed amichevole, con una carnagione molto chiara, lunghi capelli soffici e ali bianche. Agares causa terremoti, dà il dono della conoscenza delle lingue e fa danzare gli spiriti della terra. Inoltre può causare fughe, distruggere spiriti del nemico e può portare alla caduta di uomini importanti.
  • La vittima dell’esorcismo Maricica Irina Cornici, proveniva da un ambiente svantaggiato e aveva trascorso gran parte della sua infanzia in un orfanotrofio rumeno. Nel gennaio 2005 all’età di 23 anni Cornici si trasferì nel monastero di Tanaco nella contea di Vaslui, una delle aree più povere della Romania. Cornici era nata in una famiglia distrutta e, in seguito al suicidio di suo padre, lei e suo fratello crebbero in un orfanotrofio. All’età di 19 anni, aveva lavorato come bambinaia in Germania, e poi in una famiglia a Banat. Una sua amica dell’orfanotrofio divenne suora nel monastero di Tanaco e la incoraggiò a prendere i voti. Poco dopo il suo stato mentale peggiorò e i medici dell’ospedale psichiatrico locale le diagnosticarono la schizofrenia. Dopo un trattamento di due settimane, la rilasciarono alle cure del monastero. Gli amici di Cornici hanno dichiarato che la ragazza non aveva mai mostrato alcun segno di malattia mentale. Suo fratello ha testimoniato che era con la sorella quando vide Satana entrare “in lei” e anche lui ha sempre sostenuto che la ragazza era posseduta dal demonio.

  • Daniel Petre Corogeanu è il prete ventinovenne del monastero che eseguì l’esorcismo su Maricica Irina Cornici. Un decennio prima degli eventi, era un giocatore di calcio a Vaslui, la sua città natale. Ha iniziato a seguire studi religiosi presso l’Università di Iaşi dopo la mancata ammissione all’Università di Bucarest, dove voleva praticare sport o studiare legge. Un anno dopo, un uomo d’affari della sua città lo ha reclutato per aiutare a costruire un monastero sulle colline vicino alla città. Fu ordinato dal vescovo locale, che si aspettava che avrebbe continuato i suoi studi. Tuttavia rinunciò alla sua istruzione universitaria per dedicarsi alla gestione del monastero. Nel 2003 padre Corogeanu ha avuto alcune controversie con la diocesi e sulle regole del diritto canonico che padre Corogeanu definì “innovazioni del XIX secolo” introdotte dalla Massoneria. La comunità originaria di monaci si sciolse, con molti che lasciavano per diventare sacerdoti mentre Corogeanu organizzò invece una propria comunità di suore che gli erano erano, secondo tutti i racconti, “completamente devote”.
  • Padre Corogeanu escluse immediatamente la malattia mentale e affermò che Cornici era posseduta da Satana. Più tardi avrebbe affermato che “non puoi estirpare il diavolo dalle persone con le pillole” e che era necessario un esorcismo. Le suore le hanno legato mani e piedi e l’hanno rinchiusa nella sua stanza mentre partecipavano alla liturgia per commemorare l’Ascensione di Gesù. Alcuni giorni dopo la incatenarono ad una croce con le braccia tese e la portarono in chiesa in modo che potessero ungerla. Secondo suor Nicoleta Arcalianu, Cornici aveva subito lo stesso trattamento di altri posseduti incluso la sua immobilizzazione; Suor Arcalianu ha dichiarato che se Cornici non fosse stata immobilizzata “avrebbe potuto uccidersi o uccidere qualcun altro”. Per quanto riguarda Cornici, suor Arcalianu ha dichiarato che “Irina sapeva che era posseduta da spiriti maligni perché ci stava implorando di legarla e aiutarla”. I suoi polsi e la fronte sono stati poi unti con olio santo e lei è stata tenuta in chiesa per tre giorni. Le misero un asciugamano in bocca per impedirle di imprecare e pregarono per scacciare il Diavolo mentre si bagnavano le labbra con acqua santa. Cornici fu quindi trasferita nella sua stanza e liberata poiché secondo padre Corogeanu “era guarita”. Successivamente le vennero somministrati del pane e del tè con Cornici che svenne subito dopo aver mangiato. Le suore non riuscirono a svegliarla e sentirono che le sue pulsazioni erano deboli, così chiamarono un’ambulanza. Mentre era in ambulanza le vennero somministrate sei dosi di adrenalina, ma Cornici arrivò all’ospedale già deceduta.

  • Corogeanu ha fruito della libertà vigilata nel novembre 2011 dopo aver scontato due terzi della sua pena. La chiesa ortodossa rumena ha chiuso il monastero e ha fatto sgomberare Corogeanu.
  • C’è ancora polemica sulla causa della morte di Maricica Irina Cornici. Il coroner Dan Gheorghiu, che è stato ingaggiato come perito di parte dall’avvocato di Corogeanu, sostiene che la causa della morte era in realtà dovuta ad un’overdose di adrenalina somministrata nell’ambulanza: “Ho fatto parte della squadra che ha gestito l’esumazione del corpo della suora …Si è concluso che la donna è morta per overdose di adrenalina, non chiedetemelo, non so perché i giudici non abbiano tenuto conto di questo. Corogeanu ha dichiarato che “Il mio più grande errore è stato chiamare l’ambulanza quando ho visto che non si muoveva, penso che sia morta perché i medici arrivati con l’ambulanza hanno cercato di rianimarla dandole troppa adrenalina, sarebbe stata bene ora”.
  • A Tanaco molte persone continuano a sostenere che Cornici era effettivamente posseduta, piuttosto che malata di mente, e che Corogeanu fece del suo meglio per aiutarla. Veronica Tomulescu ha dichiarato che “non è come se l’avessero uccisa davvero, non l’hanno pugnalata o sparata, l’hanno portata in ospedale viva”.
  • Anche il film Oltre le colline (După dealuri) diretto da Cristian Mungiu è ispirato agli eventi dell’esorcismo di Tanaco. La pellicola è stata presentata in concorso al Festival di Cannes 2012, dove ha vinto il Prix du scénario e il Prix d’interprétation féminine alle attrici Cosmina Stratan e Cristina Flutur. Il film è basato sui romanzi scritti da Tatiana Niculescu Bran e ispirati al caso Tanaco.