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David 2019, trionfano Dogman di Matteo Garrone e Netflix

Solo La ragazza del Lago, nella Storia dei David, meglio di Dogman di Matteo Garrone.

pubblicato 28 Marzo 2019 aggiornato 9 Ottobre 2023 15:27

Trionfo doveva essere e trionfo è stato. Entrato Papa, Matteo Garrone è uscito con scettro e corona dalla 64esima edizione dei David di Donatello. Il suo Dogman, primatista con 16 candidature, ne ha vinti ben 9, arrivando ad un passo dagli epocali 10 de La ragazza del Lago. Eguagliati La grande bellezza di Paolo Sorrentino, Anime nere di Francesco Munzi, La vita è bella di Roberto Benigni, L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci, Pane e tulipani di Silvio Soldini e Il mestiere delle armi di Ermanno Olmi. Garrone ha fatto meglio dei suoi Gomorra e Il Racconto dei Racconti, che si erano fermati a quota 7.

Miglior film, regia, sceneggiatura, fotografia, montaggio, scenografia, suono, trucco e attore non protagonista (il gigantesco Edoardo Pesce), per la pellicola 01, con Garrone che ha vinto il suo 3° David alla regia e il suo ottavo David personale. Dietro Dogman, a sorpresa, si piazza Sulla mia Pelle di Alessio Cremonini, che ha vinto ben 4 statuette. Miglior regista esordiente (anche se già visto all’opera nel 2013 con Border), David giovani, miglior produttore e miglior attore protagonista. Alessandro Borghi, alla sua quinta candidatura, ha vinto il suo primo David, con tanto di dovuto omaggio alla memoria di Stefano Cucchi. Battuto Marcello Fonte, in trionfo a Cannes, mentre tra le attrici l’hanno spuntata Marina Confalone come miglior attrice non protagonista, alla sua quinta vittoria grazie a Il vizio della speranza, ed Elena Sofia Ricci con Loro, al suo 3° David.

Grandi sconfitti della serata, dall’alto delle loro 13 candidature, sia Capri-Revolution di Mario Martone che Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, con appena due David vinti a testa. Colonna Sonora e costumi per Martone, Canzone e miglior sceneggiatura non originale per Guadagnino, al suo primo David conquistato. Insieme a James Ivory, che aveva abbracciato in solitudine l’Oscar, premiato anche Walter Fasano. 12 candidature e solo due David per Loro di Paolo Sorrentino, assente perché impegnato sul set della seconda stagione di The Young Pope, mentre Alice Rohrwacher e Valeria Golino, che avevano strappato rispettivamente nove e 7 candidature per Lazzaro Felice e Euforia (nonché prime registe in nomination in 64 edizioni), sono tornate a casa a mani vuote. Così come è capitato a La terra dell’abbastanza, strepitoso esordio di Fabio e Damiano D’Innocenzo, che avrebbero sicuramente meritato maggiore considerazione. Attualmente sul set con la sua nuova fatica, Nanni Moretti ha invece vinto il suo nono David grazie al documentario Santiago, Italia, su 44 candidature ricevute.

Complessivamente, nessuna sorpresa e una sfilza di premi facilmente pronosticabili, per quella che è stata una buonissima annata, in evidente ripresa dopo lo zoppicante 2017, che non a caso aveva poi visto Ammore e malavita dei Manetti Bros. vincere a sorpresa. Dal punto di vista della serata puramente ‘televisiva’, tempi lunghi, noia in platea e gag a dir poco discutibili, per Carlo Conti e i suoi autori, mentre il David alla Carriera di Tim Burton è apparso ai più come una semplice promozione per Dumbo e il 3° David Speciale della serata a Uma Thurman è stato addirittura dimenticato, tanto da doverla richiamare sul palco per ritirarlo. Diminuire la ‘quantità’ di questi David, per amplificarne spazio e importanza, sarebbe cosa sensata e giusta.

Dopo aver conquistato Venezia e gli Oscar, infine, Netflix ha prepotentemente fatto il suo ingresso anche ai David, con 5 premi vinti. Uno dei quali ritirato da Alfonso Cuaron, per Roma, che in italiano ha ringraziato la nostra cinematografia per aver contribuito alla sua formazione.

[accordion content=”I vincitori” title=”David 2019″]

Miglior film
Dogman, regia di Matteo Garrone

Miglior regista
Matteo Garrone – Dogman

Miglior regista esordiente
Alessio Cremonini – Sulla mia pelle

Migliore sceneggiatura originale
Ugo Chiti, Massimo Gaudioso, Matteo Garrone – Dogman

Migliore sceneggiatura adattata
Luca Guadagnino, Walter Fasano, James Ivory – Chiamami col tuo nome (Call Me by Your Name)

Miglior produttore
Cinemaundici, Lucky Red – Sulla mia pelle

Migliore attrice protagonista
Elena Sofia Ricci – Loro

Miglior attore protagonista
Alessandro Borghi – Sulla mia pelle

Migliore attrice non protagonista
Marina Confalone – Il vizio della speranza

Miglior attore non protagonista
Edoardo Pesce – Dogman

Migliore autore della fotografia
Nicolai Brüel – Dogman

Miglior musicista
Apparat e Philipp Thimm – Capri-Revolution

Migliore canzone originale
Mystery of Love (musica e testo di Sufjan Stevens, interpretata da Sufjan Stevens) – Chiamami col tuo nome (Call Me by Your Name)

Miglior scenografo
Dimitri Capuani – Dogman

Miglior costumista
Ursula Patzak – Capri-Revolution

Miglior truccatore
Dalia Colli, Lorenzo Tamburini – Dogman

Miglior acconciatore
Aldo Signoretti – Loro

Miglior montatore
Marco Spoletini – Dogman

Miglior suono
Dogman

Migliori effetti speciali visivi
Victor Perez – Il ragazzo invisibile – Seconda generazione

Miglior documentario
Santiago, Italia, regia di Nanni Moretti

Miglior film straniero
Roma, regia di Alfonso Cuarón

David dello spettatore
A casa tutti bene, regia di Gabriele Muccino

3.000 studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di II grado hanno votato per il David Giovani.
David Giovani
Sulla mia Pelle

Miglior corto
Frontiera di Alessandro Di Gregorio

Premio alla carriera
Tim Burton

David speciale
Dario Argento
Francesca Lo Schiavo
Uma Thurman

Matteo Garrone