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Butterfly: trailer e trama del documentario sulla pugile Irma Testa

Butterfly: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Alessandro Cassigoli & Casey Kauffman nei cinema italiani dal 4 aprile 2019.

pubblicato 3 Aprile 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 20:13

[Per visionare il trailer clicca sull’immagine in alto]

 

Dopo la tappa alla Festa del Cinema di Roma (Alice nella Città – Panorama Italia), il 4 luglio arriva nelle sale d’Italia, con Istituto Luce Cinecittà, il film documentario Butterfly dei registi Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, la storia di Irma Testa di Torre Annunziata, prima pugile donna italiana qualificata alle Olimpiadi.

 

La trama ufficiale:

 

Irma ha solo 18 anni, ma è già una campionessa di boxe. Il suo successo è un risultato notevole per una ragazza cresciuta in uno dei paesi più violenti del napoletano. Tuttavia più Irma riesce nel suo percorso sportivo, più si rivela fragile nel suo percorso interiore. Trascorre mesi nei ritiri di allenamento lontano da casa, sotto pressione e con enormi aspettative nei suoi confronti. Inizia ad insinuarsi in lei il dubbio se valga la pena o meno di rinunciare alla sua gioventù per i propri obiettivi. Il maestro Lucio ha 78 anni, è stato il primo allenatore e l’unica vera figura paterna per Irma e conosce meglio di altri la natura distruttiva delle aspettative nei confronti della giovane campionessa. Maestro di vita oltre che maestro di boxe, dal momento in cui l’arbitro alza il braccio di Irma in segno di vittoria alle qualificazioni olimpiche, sa che la sua vita non sarà più la stessa. Prima pugile donna italiana della storia a qualificarsi alle Olimpiadi, Irma si ritrova con i media incessantemente addosso. In poco tempo la ragazza diventa una notizia, un volto in tv, addirittura la protagonista di un libro sulla sua vita. L’immagine confezionata dai media è semplicemente troppo bella per essere vera: una ragazza del “ghetto” che vince le Olimpiadi e scrive la storia. Irma, invece, torna in Italia senza una medaglia. La delusione è troppo grande, le sue certezze sono crollate. La boxe è davvero qualcosa che fa per lei? Adesso che è lontana dai riflettori può finalmente guardarsi dentro e cercare la sua strada.

 

 

Filmato a partire dal 2015, “Butterfly” si concentra su due diversi ma complementari aspetti: la Irma atleta determinata e grintosa e la Irma ragazza di Torre Annunziata. I due registi hanno seguito Irma tra allenamenti e vita in famiglia per circa tre anni, costruendo un documentario che sfrutta una narrazione di stampo filmico, creando un intrigante mix di cinema e documentario.

[quote layout=”big”]E’ la storia di una ragazza, in fondo nasce tutto da lei, da una persona. Ci interessava Irma e abbiamo iniziato a seguirla non sapendo se avrebbe perso o vinto. Ma l’avremmo seguita comunque. Il nostro background è il reportage televisivo ma amiamo la realtà e la seguiamo. Bisogna saper capire dove la realtà ti porta. Volevamo che fosse un film per la sala, che si segue come una storia di fiction. Non siamo esperti di boxe, era Irma che ci interessava. Volevamo capire cosa accade a un’atleta dopo un evento grande come la partecipazione alle Olimpiadi ma soprattutto cosa accade alla ragazza che c’è dietro. E’ diventata la storia di una sconfitta. Bene, ci siamo adeguati.[/quote]

 

Irma ha raccontato la sua difficoltà a perseguire il suo sogno di atleta, in più di un’occasione scartata da vari allenatori a causa del suo fisico esile, ma anche della sua determinazione a calcare il ring e ad allenarsi fino a quando non viene notata da Lucio Zurlo che deciderà di allenarla (e fin qui la storia di Irma rievoca lo struggente “Million Dollar Baby” di Clint Eastwood). Zurlo dopo una dura preparazione fisica porterà Irma da Torre Annunziata a Rio dove la ragazza arriverà fino ai quarti di finale, fermandosi davanti alla francese Estelle Mossely che interromperà il sogno di una medaglia d’oro.

[quote layout=”big”]Ho subito chiarito che anche a me interessava l’aspetto personale. Del pugilato puoi raccontare la preparazione, che può essere più o meno eccellente, poi eventualmente la vittoria, i festeggiamenti, ma forse la sconfitta è stata più interessante. Ad ogni modo è la gestione della vita dietro che offre i maggiori spunti. Io sono sempre a Roma e ad Assisi, a casa ho una famiglia. Come gestisce una ragazzina certe rinunce? E’ stato difficile e abbiamo vissuto momenti non certo rosei. E poi c’è la sconfitta, può fare bene o male ma è comunque una delusione, un dolore, che io ho affrontato con un altro dolore, cercando di esortare i miei fratelli a non fare gli stessi errori che ho fatto io.[/quote]

 

“Butterfly” prodotto da Michele Fornasero è una produzione Indyca e Rai Cinema.