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I figli del fiume giallo: trailer italiano e trama del film di Jia Zhangke

I figli del fiume giallo: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Jia Zhangke nei cinema italiani dal 9 maggio 2019.

pubblicato 7 Maggio 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 19:34

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Il 9 maggio Cinema di Valerio De Paolis porta nei cinema italiani I figli del fiume giallo, il nuovo film di Jia Zhangke, regista cinese autore de Il tocco del peccato (Miglior Sceneggiatura a Cannes 2013) del Leone d’Oro Still Life e dell’acclamato Al di là delle montagne.

“I figli del fiume giallo” racconta la storia di Qiao (Zaho Tao), un ballerina innamorata di un gangster, Bin (Liao Fan), che, trovandosi coinvolta in un combattimento tra bande locali, per difenderlo spara un colpo di pistola. Per questo finirà cinque anni in carcere. Dopo il suo rilascio Qiao cercherà Bin per riprendere la sua vita con lui. Ma non tutto è rimasto come prima.

 

 

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“I figli del fiume giallo” nasce anche dalla grande passione del regista cinese dei film gangster di Hong Kong degli anni ’80 dalle opere di Zhang Che a quelle di John Woo e Johnnie To.

Il film presentato al 71° Festival di Cannes è stato nominato come Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI, marchio di qualità attribuito dai critici cinematografici italiani ai film riconosciuti di particolare livello estetico e culturale. Si tratta del secondo riconoscimento dopo quello assegnato al film precedente del regista cinese, Al di là delle montagne. Il SNCCI ha premiato “I figli del fiume giallo” con la seguente motivazione:

[quote layout=”big”]L’ingresso della Cina nel XXI secolo raccontato attraverso gli occhi di una donna. Il nuovo film di Jia Zhangke, I figli del fiume giallo, usa il melodramma e il film di gangster (la protagonista è la donna di un boss) per raccontare i rischi che il «progresso» causa al suo Paese, dove le domande delle persone non trovano risposte, gli anziani muoiono soli e persino le «leggi» della malavita si sgretolano. E lo fa mettendo a confronto un’eroina romantica e determinata con un mondo che sembra indifferente a ogni cambiamento.[/quote]

 

 

[Per guardare la clip “Ballo da sala” clicca sull’immagine in alto]

 

Per questo nuovo film Jia Zhangke ha voluto come protagonista Zhao Tao, ex ballerina nonché moglie del regista cinese dal 2012, l’attrice è una collaboratrice assidua di Zhangke.Il resto del cast include Lia Fan e in ruoli secondari alcuni registi amici di Zhangke come Diao Yinan (Fuochi d’artificio in pieno giorno), Zhang Yibai, Xu Zheng e Feng Xiaogang.

[quote layout=”big” cite=”Jia Zhangke – regista]JHo immaginato una donna nata e cresciuta nella mia città natale, in una regione mineraria nel nordovest della Cina. Il suo nome è Qiaoqiao (“Qiao” come diminutivo) e si innamora di un tizio appartenente al jianghu. Il loro tormentato amore sarebbe stato l’inizio della storia. Nel 2006, raggiungono l’età matura e l’uomo parte per la regione delle Tre Gole. Lei lo segue, ma il loro rapporto si è incrinato. Tutto quello che sarebbe successo di lì in avanti mi avrebbe permesso di scatenare la mia fantasia.[/quote]

 

 

[Per guardare la clip “Quelli come noi” clicca sull’immagine in alto]

 

[quote layout=”big” cite=”Jia Zhangke – regista]Il jianghu appartiene a coloro che non hanno una dimora. Nella prima parte del film, il jianghu è il teatro dei conflitti tra le diverse bande criminali nella provincia dello Shanxi. È anche il luogo in cui la vecchia generazione percepisce un senso di crisi nella nuova generazione. È una storia simile a quella di un western, ambientata in un panorama desolato, in un clima freddo, in prossimità di vecchie miniere di carbone. La seconda parte del film si svolge nella zona delle Tre Gole, in riva al fiume Yangtze, dove la costruzione di una diga rischia di far scomparire intere città. La protagonista, Qiao, vittima di un inganno, inganna gli altri a sua volta: utilizza le tecniche di sopravvivenza apprese in prigione per negoziare il suo posto ai margini di questa società. L’ultima parte ci riporta nello Shanxi, dove il protagonista maschile Bin parte per un nuovo viaggio proprio perché sente la mancanza e ha bisogno del jianghu – i luoghi che ridaranno vita al suo dramma interiore. Ed è proprio lì che Qiao ha scelto di sistemarsi, alla ricerca di qualcosa che la stimoli.[/quote]

 

 

[Per guardare la clip “Quante volte possiamo tornare ad amare” clicca sull’immagine in alto]

 

 

Jia Zhangke spiega La mistica del jianghu applicata al mndo criminale narrato ne “I figli del fiume giallo”.

[quote layout=”big”]La mistica del jianghu svolge un ruolo molto importante nella cultura cinese. Molte gang malavitose si sono costituite nell’antica Cina e sono radicate in determinate regioni o industrie. Erano reti che trascendevano i rapporti famigliari e le identità dei clan locali, fornendo sostegno e uno stile di vita alle persone appartenenti alle classi più disagiate. Il simbolo spirituale più conosciuto della cultura del jianghu è il Signore Guān. Rappresenta la lealtà e la rettitudine, valori fondamentali del jianghu. Si vede un esempio di questo nella sequenza d’apertura del film: il personaggio di Jia rifiuta di riconoscere il suo debito nei confronti di un tizio e Bin lo costringe a confessare la verità di fronte alla statua del Signore Guān, il loro totem spirituale. Dopo la vittoria comunista del 1949, in Cina le bande criminali sono gradualmente scomparse. I personaggi di I figli del fiume giallo non appartengono a gang tradizionali. Sono gruppi malavitosi che sono nati a seguito del movimento di “riforma e apertura” di fine anni ’70 e hanno ereditato il retaggio violento degli anni della “Rivoluzione Culturale”. Hanno adottato i principi morali e i protocolli dei film sui gangster di Hong Kong degli anni ’80. Hanno sviluppato un particolare modo tutto loro di gestire i rapporti umani per sopravvivere e aiutarsi reciprocamente in mezzo a tutti i drastici cambiamenti sociali che la Cina stava attraversando. Il jianghu è un mondo di avventure e di emozioni che non esiste da nessun’altra parte. Mi hanno sempre interessato le storie d’amore del jianghu in cui i protagonisti non temono né l’amore né l’odio. La vicenda di questo film copre un arco di tempo dal 2001 al 2018, anni di enormi sconvolgimenti sociali, in cui i valori tradizionali delle persone e i loro stili di vita hanno subito una trasformazione incredibile. E tuttavia il jianghu resta ancorato ai suoi valori e ai suoi codici comportamentali e a modo suo funziona. Può sembrare ironico, ma io lo trovo curiosamente attraente. Qiao e Bin non si sono sposati. Per come la vedo io, è il loro destino, ma è anche un simbolo del loro spirito ribelle.[/quote]