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Stasera in tv: “La casa di famiglia” su Canale 5

Canale 5 stasera propone “La casa di famiglia”, commedia del 2017 diretta da Augusto Fornari e interpretata da Lino Guanciale, Stefano Fresi, Matilde Gioli e Libero De Rienzo.

pubblicato 4 Giugno 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 18:57

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Cast e personaggi

Lino Guanciale: Alex Lombardi
Stefano Fresi: Oreste Lombardi
Matilde Gioli: Fanny Lombardi
Libero De Rienzo: Giacinto Lombardi
Luigi Diberti: Sergio Lombardi
Toni Fornari: Zaffarano
Nicoletta Romanoff: Masha
Michele Venitucci: Matteo
Marco Conidi: Drago

 

Trama e recensione

 

Alex (Lino Guanciale), i gemelli Oreste (Stefano Fresi) e Giacinto (Libero De Rienzo) e Fanny (Matilde Gioli) sono quattro fratelli cresciuti in ricchezza in una bella villa di famiglia in campagna. Non potrebbero però essere più diversi l’uno dall’altro. Per aiutare Alex, in grave difficoltà economica, decidono di ricorrere all’unica soluzione possibile: vendere la casa paterna. Nessuno di loro può tuttavia immaginare che, il giorno dopo la firma dal notaio, possa accadere l’impensabile: il padre Sergio (Luigi Diberti), in coma da molti anni, si risveglia. I dottori sono categorici: per una buona ripresa è fondamentale che torni alla sua vita quotidiana circondato dall’affetto dei figli, dai ricordi e dagli oggetti a lui più cari. E adesso? Ai quattro fratelli non resta che una sola cosa da fare: fingere che la villa non sia mai stata venduta e recuperare in gran fretta mobili, cimeli di famiglia e persino l’amato cane. Tutto questo tra momenti di nostalgia e incomprensioni, una badante russa sopra le righe (Nicoletta Romanoff), sorprese, equivoci, colpi di scena e gag esilaranti.

 

 

Note di regia

 

La famiglia è da dove veniamo, dove ci formiamo e, cosa più importante, quello che diventiamo. Nessuno può dire di aver compiuto un passo verso la conoscenza di sé stesso se non ha ben sondato gli intricati meccanismi dei rapporti familiari. È per questo che le storie di famiglia mi hanno sempre affascinato. Le peripezie di fratelli, sorelle, cugini, nipoti che litigano, partono, si dividono, si odiano, si fanno del bene, del male, hanno avuto da sempre su di me l’effetto dei grandi romanzi d’avventura. Non mi stancherei mai di ascoltare le storie di famiglia: di quei fratelli che, “andati sempre d’amore e d’accordo”, a un certo punto della loro vita discutono per una sciocchezza e che per ragioni che ad occhi estranei appaiono (e sono) futili, smettono di frequentarsi. O di quella sorella che fa di tutto per i genitori fino a trascurare la propria vita, ma l’amata resta sempre l’altra, quella che non muove un dito. O di quel figlio che, ingegnere talentuosissimo, genio della matematica, lascia tutto per andare a fare del surf inAustralia, senza spiegare nulla, tra l’addolorata incredulità di genitori, fratelli, sorelle, cugini. Dietro l’apparente inspiegabilità di questi accadimenti ho sempre ravvisato un’antica eco, che rimanda alla forza epica della tragedia greca. Del resto Edipo, Elettra, Antigone, Medea, non sono forse dei drammi familiari? E Giacinto, Oreste, Alex e Fanny, i protagonisti della nostra storia, non ripercorrono lo stesso percorso degli eroi? Così, la casa di famiglia diventa il vaso di Pandora, il contenitore delle piccole bugie, dei malcontenti, delle ingiustizie, dei “non-detti” familiari. Una volta scoperchiato i nostri eroi dovranno fare carte false per rimettere tutto a posto, affinché “tutto torni come era una volta” e lo faranno inventando storie assurde, bugie, omettendo verità, mischiando le carte, in maniera divertente, paradossale, sgangherata, come è quasi sempre la vita. Abbiamo utilizzato la commedia perché ci sembra il genere più adatto a mettere in luce con la dovuta leggerezza, il “meccanismo” ma soprattutto la sostanza d’amore che pervade i rapporti familiari e, in definitiva, ogni rapporto umano. Poiché ogni atto compiuto, anche quello che sembra il più sconsiderato, è sempre e prima di tutto un atto d’amore. [Augusto Fornari]

 

 

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