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Stasera in tv: “Vittoria e Abdul” su Canale 5

Canale 5 stasera propone “Vittoria e Abdul”, dramma storico del 2017 di Stephen Frears con Judi Dench, Ali Fazals e Michael Gambon.

11 Luglio 2021 07:01

Cast e personaggi

Judi Dench: Regina Vittoria
Ali Fazal: Abdul Karim
Eddie Izzard: Bertie
Tim Pigott-Smith: Sir Henry Ponsonby
Paul Higgins: Dott. James Reid
Adeel Akhtar: Mohammed
Simon Callow: Sig. Puccini
Olivia Williams: Jane Spencer
Michael Gambon: Lord Salisbury
Julian Wadham: Alick Yorke
Fenella Woolgar: Sig.na Phipps
Simon Paisley Day: Sig. Tyler
Robin Soans: Arthur Bigge
John Stahl: Ghillie
Ruth McCabe: Sig.ra Tuck
Jonathan Harden: Kaiser Guglielmo II
Sukh Ojla: Sig.ra Karim
Kemaal Deen-Ellis: Ahmed
Amani Zardoe: Principessa Helena
Sophie Trott: Regina di Grecia
Penny Ryder: Granduchessa Sophie

Doppiatori italiani

Marzia Ubaldi: Regina Vittoria
Gianfranco Miranda: Abdul Karim
Marco Mete: Bertie
Carlo Valli: Sir Henry Ponsonby
Niseem Onorato: Dott. James Reid
Simone D’Andrea: Mohammed
Angelo Maggi: Sig. Puccini
Chiara Colizzi: Jane Spencer
Franco Zucca: Lord Salisbury
Franca D’Amato: Sig.na Phipps
Massimo Bitossi: Sig. Tyler
Franco Mannella: Arthur Bigge
Ambrogio Colombo: Ghillie

Trama e recensione

Vittoria e Abdul racconta la vera e straordinaria storia della sorprendente e improbabile amicizia tra la Regina Vittoria (Judi Dench) e un giovane indiano, Abdul Karim (Ali Fazal), che diventa il suo maestro, il suo consigliere spirituale e il suo amico devoto. Nel 1887, Abdul parte dall’India per donare alla regina una medaglia in occasione delle celabrazioni per il suo Giubileo d’Oro ma, sorprendentemente, trova il favore della sovrana. Il loro improbabile rapporto senza precedenti scatena una battaglia all’interno della casa reale, che mette la regina a confronto con la corte e la famiglia. Vittoria e Abdul esplora con umorismo questioni di razza, religione, potere e la farsa dell’Impero attraverso il caleidoscopio di un’amicizia davvero insolita e profondamente commovente.

Note di produzione

Il mondo conosce bene Vittoria, l’iconica leader che ha regnato su un impero che si estendeva in tutto il mondo– ma Abdul chi era?  “Lei era la regina d’Inghilterra e lui un umile impiegato indiano,” racconta la scrittrice Shrabani Basu. “La loro amicizia ha scioccato il palazzo e ha quasi portato a una rivolta contro la Regina.” La storia della loro amicizia, tenuta deliberatamente nascosta per un secolo, viene ora raccontata sul grande schermo in Vittoria e Abdul.

Nel 2001, mentre stava facendo delle ricerche sulla storia del curry, Basu ha letto che alla Regina Vittoria piaceva molto mangiare piatti conditi con questa polvere. Basu ha visitato Osborne House, la residenza di Vittoria sull’Isola di Wight, ed è rimasta affascinata da due ritratti e un busto di bronzo che ritraevano un uomo indiano dall’aspetto regale. Nello spogliatoio di Vittoria ha visto un altro ritratto dell’uomo indiano, appeso proprio sotto quello del suo amato John Brown. In una scala più grande la sala Durbar di Osborne, piena di tesori arrivati dall’India, era un monumento al fascino che Vittoria subiva per “il gioiello della corona”, il Paese di cui era Imperatrice ma che non ha mai visitato. Basu spiega: “Per ragioni di sicurezza non poteva andare in India e per questo faceva venire l’India da lei.”

Nel 2006 la scrittrice ha visitato Balmoral, il castello della regina nelle Highlands scozzesi, dove ha visto il Cottage Karim, la casa che Vittoria aveva fatto costruire per Abdul. Si era accorta che c’era qualcosa di importante in quel misterioso giovane uomo indiano conosciuto come ‘Munshi’ (il maestro), e si è prefissata il compito di scoprire cosa fosse. Il figlio delle Regina, Bertie, poi Re Edoardo VII, aveva distrutto tutta la corrispondenza tra sua madre e il Munshi ma non ha pensato a toccare i diari hindustani della regina. In quesi diari, Basu ha scoperto la storia della Regina Vittoria e del suo amato Munshi, Abdul Karim. Scritti a mano da Vittoria in urdu e conservati nell’Archivio Reale, i diari sono stati lasciati totalmente fuori da tutte le versioni occidentali della storia vittoriana perché nessuno storico sapeva leggere l’urdu. Basu riporta: “Capisco l’urdu ma non lo leggo. Abdul aveva scritto delle righe in carattere romano per Vittoria e io ho capito quelle. La parte solo in lingua urdu l’ho fatta tradurre. C’erano 13 volumi.” Da queste pagine è emerso il rapporto tra Vittoria e Abdul.

Restava ancora un volume da scoprire e la ricerca di Basu l’ha portata a Karachi in Pakistan dove un nipote di Abdul, che non ha mai avuto figli, l’ha guidata verso un diario conservato in un baule. Abdul aveva cominciato a scrivere questo diario nel 1887, anno in cui era stato chiamato a viaggiare dall’India all’Inghilterra per servire durante le celebrazioni dell’Anniversario d’Oro in onore dei 50 anni di regno della Regina. Questo diario ha dato a Basu un resoconto di prima mano che confermava gran parte di quello che aveva trovato negli scritti in urdu della Regina. “Alla fine” dice la scrittrice, “avevo trovato la voce di Abdul.” I dettagli hanno affascinato l’autrice, che riporta: “Abdul aveva 24 anni quando è stato inviato dall’India al Regno Unito. Ha attirato l’attenzione di Vittoria ed è stato rapidamente promosso. Vittoria ha previsto per lui delle lezioni extra di inglese che potessero permettergli di conversare più facilmente con lei. Ogni sera lui le dava lezioni di urdu e le leggeva le poesiae di Ghalib. I due divennero inseparabili. “La casa reale complottò contro di lui, minacciando l’intervento del Principe di Galles [il titolo di Bertie a quel tempo]. Vittoria difese Abdul senza cedimenti.

 

Curiosità

  • La sceneggiatura di Vittoria e Abdul è del candidato all’Oscar Lee Hall (Billy Elliot) e si basa sul libro della giornalista Shrabani Basu, Victoria & Abdul: The True Story of the Queen’s Closest Confidant (Vittoria e Abdul. La vera storia del confidente più vicino alla regina) che, attraverso i diari di Vittoria e di Abdul, ha portato alla luce la loro storia a lungo tenuta nascosta.
  • Il film è stato candidato a 2 Premi Oscar: Migliori costumi (Consolata Boyle) e Miglior trucco (Daniel Phillips & Lou Sheppard).
  • Quando sono iniziate le riprese a settembre 2016, Judi Dench aveva un mese in più rispetto alla regina Vittoria quando è morta.
  • Judi Dench in precedenza ha interpretato la regina Vittoria in La mia regina (1997). L’attrice ha anche interpretato la regina Elisabetta I in Shakespeare in Love (1998).
  • Nella vita reale, Jane Spencer, la baronessa Churchill, morì il 24 dicembre 1900, un mese prima della regina Vittoria. Ha servito come “Lady of the Bedchamber” dal 1854 fino alla sua morte, ed è stato il membro più longevo della servitù personale della regina.
  • I costumi del film sono stati esposti nella “Indian Durbar Room” di Osborne House, sull’isola di Wight, fino al 30 settembre 2017. Osborne House ha rappresentato la residenza di mare della regina Vittoria.
  • Durante la visita a Balmoral, il dott. Reid dice “Odio la Scozia”. Paul Higgins è nato in Scozia.
  • Michael Gambon ha anche interpretato il nipote di Vittoria, Re Giorgio V, in Il discorso del re (2010).
  • Il regista Stephen Frears ha ricevuto il premio “Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker” al 74° Festival di Venezia (2017) poco prima di una proiezione pubblica di questo film. Altri membri del cast presenti alla proiezione includevano Dame Judi Dench, Ali Fazal e Eddie Izzard.
  • Il 18 novembre 2016, i membri di Bajrang Dal hanno organizzato una protesta sui set del film contro l’installazione di una statua della regina Vittoria a Mehtab Bagh, ad Agra, in India. I realizzatori hanno subito drappeggiato la statua e lasciato la città. Le riprese principali sono state posticipate fino ad aprile 2017, quando il resto delle riprese necessarie di Agra è stato ricreato a Londra.
  • I consiglieri di Vittoria minacciano di farla dichiarare pazza. Aveva solo un anno quando suo nonno, Giorgio III, morì, ma sapeva che era stato dichiarato pazzo nel 1811, e suo figlio, suo zio, aveva regnato come Principe Reggente dal 1811 al 1820. Sapeva quindi che era possibile per lei che i consiglieri attuassero la loro minaccia.
  • Il film costato 21 milioni di dollari ne ha incassati nel mondo circa 65.

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La colonna sonora

  • Le musiche originali del film sono di Thomas Newman che ha composto la colonna sonora di dozzine di film e ha vinto sei Grammi e ricevuto 14 nomination all’Oscar.
  • Thomas Newman dopo una gavetta come assistente musicale compone la sua prima colonna sonora nel 1984 musicando il film Amare con rabbia di James Foley. Tra i suoi altri crediti ricordiamo musiche per Le ali della libertà che gli sono valse la sua prima nomination agli Oscar, seguita da ulteriori nomination per Piccole donne di Gillian Armstrong; il film Premio Oscar American Beauty di Sam Mendes, 007 – Skyfall, i film d’animazione Pixar Alla ricerca di Nemo e WALL*E, il biopic Saving Mr. Banks, lo spy-thriller Il ponte delle spie di Steven Spielberg.

TRACK LISTINGS:

1. Ceremonial Fanfare
2. Agra Gaol
3. Civilization!
4. Victoria Regina
5. Quenelle with Regency Sauce, Etc.
6. The Queen’s Gaze
7. Jelly
8. The Wickedness of Children
9. O’sullivan’s March (Trad.)
10. Florence
11. Loch Muick
12. Glassalt Shiel
13. The Munshi Returns
14. Unveiled
15. Peacock Throne
16. The Mango Is Off
17. “All the Riches of the Orient”
18. Mutiny Lesson
19. Knocked for Six
20. Process Turn Bow Present
21. The Only Way Is Down
22. Racialists
23. A Deputation
24. The Emperor’s Egg
25. Certified Insane
26. Sons of the Brave
27. Resign to My Face
28. Banquet Hall of Eternity
29. The Empress of India
30. Victoria & Abdul
31. Munshi Mania
32. Gain the Ocean (End Title)

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