Home Curiosità È morta Sue Lyon, giovane Lolita per Stanley Kubrick

È morta Sue Lyon, giovane Lolita per Stanley Kubrick

Dopo una lunga malattia, è morta all’età di 73 anni Sue Lyon.

pubblicato 28 Dicembre 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 14:50

È deceduta all’età di 73 anni Sue Lyon, nel lontano 1962 sbarcata al cinema grazie a Lolita di Stanley Kubrick. Un ruolo da protagonista assoluta ad appena 14 anni al fianco di James Mason e Shelley Winters. La Lyon ottenne l’ambita parte di Dolores Haze ‘battendo’ oltre 800 aspiranti, dopo un colloquio tenuto con lo stesso regista e con il produttore James B. Harris, e con il benestare di Vladimir Nabokov, autore del romanzo e della sceneggiatura da cui la pellicola era tratta.

Sue è morta a Los Angeles, secondo quanto riportato dal New York Times. Non sono state divulgate le cause del decesso. Il ruolo della ‘ninfetta perfetta’, ovviamente, le è sempre rimasto appiccicato addosso. A differenza del romanzo originale, la Dolores Haze del film divenne una 15enne, anziché un 12enne, per non andare incontro ad ulteriori censure. Il film venne girato di nascosto a Londra, a causa del difficile argomento trattato, e sebbene avesse 14 anni quando il film venne realizzato, Lolita fu lanciato con una foto della Lyon sdraiata, in bikini, con occhiali da sole rossi a cuore e un lecca-lecca tra le labbra.

Il ruolo di Lolita fece decollare Sue, che tornò in sala interpretando altri ruoli di giovane tentatrice, in opere come in La notte dell’iguana (1964) di John Huston, Missione in Manciuria (1966) di John Ford, L’investigatore (1967) di Gordon Douglas e Carta che vince, carta che perde (1967) di Irvin Kershner. Ma Hollywood si dimentica presto di lei. Alligator di Lewis Teague, nel 1980, il suo ultimo film.

5 i matrimoni per l’attrice. Il primo con l’attore e regista Hampton Fancher; il secondo con il fotografo e allenatore di calcio Roland Harrison, con cui ebbe l’unica figlia, Nona; il terzo con Cotton Adamson, che era un condannato assassino al momento delle nozze; il quarto con Edward Weathers; e infine il quinto con l’ingegnere radiofonico Richard Rudman.

Fonte: HollywoodReporter