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Gli anni più belli: tre clip del nuovo film di Gabriele Muccino

Gabriele Muccino torna al cinema il 13 febbraio 2020 con il nostalgico dramma generazionale “Gli anni più belli”.

pubblicato 11 Febbraio 2020 aggiornato 29 Luglio 2020 13:40

[Per guardare la clip “Quella è Gemma” clicca sull’immagine in alto]

 

Gli anni più belli, il nuovo film di Gabriele Muccino arriva nelle sale il prossimo 13 febbraio e in attesa di goderci il film sul grande schermo andiamo a proporvi tre clip pubblicate da 01 Distribution con scene tratte dal film che racconta la storia di quattro amici Giulio (Pierfrancesco Favino), Gemma (Micaela Ramazzotti), Paolo, (Kim Rossi Stuart) e Riccardo (Claudio Santamaria), raccontata nell’arco di quarant’anni, dal 1980 ad oggi, dall’adolescenza all’età adulta.

 

NOTE DI REGIA

 

Giulio, Paolo, Riccardo e Gemma sono nati alla fine degli anni ’60, sotto l’ombra delle grandi ideologie che hanno accompagnato la crescita e i mutamenti del Paese dalla ricostruzione del dopoguerra al tempo delle rivoluzioni studentesche del ’68; la loro è una generazione percepita come nata troppo tardi, troppo tardi per cambiare il mondo, cresciuta col complesso di non essere abbastanza reattiva, abbastanza colta, abbastanza rivoluzionaria. Una generazione che si è arresa sentendosi inferiore ai fratelli maggiori e ai suoi padri. E’ stata una generazione sostanzialmente passiva e transitoria. Le relazioni umane però non hanno tempo e all’interno della cornice della grande Storia, la “piccola storia” dei protagonisti narra di una grande amicizia, di un grande amore e di tutte le sue declinazioni: il tradimento, la delusione, la corruzione dei sogni, lo smarrimento delle certezze dell’adolescenza e della realizzazione di ciò che siamo realmente stati, una volta entrati nell’età più adulta.

 

 

[Per guardare la clip “Matrimonio” clicca sull’immagine in alto]

 

Nel film “Gli anni più belli” c’è il racconto di tutte le nostre fatiche, sconfitte e vittorie, e delle cose che ci fanno stare bene, che sono quelle più semplici, quelle che avevamo a portata di mano durante l’adolescenza, ma ancora reperibili, se lo vogliamo, nell’età adulta, se riusciamo a trovare la quadra delle cose e ci si accetta per quello che siamo divenuti.Io sono nell’anima di tutti i personaggi che racconto.Soffro con loro, mi emoziono con loro, amo con loro e con loro vivo tutte le curve di questo viaggio. 40 anni di storia scorrono sotto i nostri occhi e ci permettono di aprire una riflessione sulle nostre vite, sui nostri ricordi, sulle nostre proiezioni fatte da ragazzi e le valutazioni arrivate dopo quegli anni di formazione col senso di assoluto in tasca. Giulio, Paolo, Riccardo e Gemma guardano avanti, sono incurabilmente affamati di vita. La musica di Nicola Piovani, tutta in tonalità maggiore, li accompagna con affetto comprendendo le loro transizioni nel tempo e legandole in un immaginario ponte musicale che osserva la storia dall’alto senza mai sottolineare i momenti bui ma avvertendo invece l’instancabile slancio verso un domani migliore che tutti i protagonisti si portano dentro.Quando il talento di tutti si unisce in una forza comune, allora si veleggia insieme verso una vita parallela a quella reale, che alla fine, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, si trasforma nel film che insieme avremo fatto. Fare film è aprire continui capitoli all’interno di una vita. Il cinema, in questi ventitré anni di carriera, mi ha donato la possibilità di esprimere chi fossi, di raccontare come vedessi il mondo e di riconoscere la mia identità. In qualche modo mi ha salvato la vita. Ho cercato di trovare la mia voce e il cinema me l’ha data. E’ stato un viaggio febbrile iniziato subito dopo il liceo, illuminato dall’amore verso i Padri del nostro cinema ai quali questo mio dodicesimo film porta tributo e omaggio. Dobbiamo essere costantemente ispirati per trovare ispirazione. [Gabriele Muccino]

 

 

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