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Cahiers du Cinéma, lo staff si licenzia in blocco

Dopo il passaggio di proprietà la redazione teme un conflitto d’interessi insanabile

pubblicato 27 Febbraio 2020 aggiornato 29 Luglio 2020 13:11

In segno di protesta, l’intero staff dei Cahiers du Cinéma ha rassegnato in blocco le dimissioni dalla storica rivista francese. La notizia giunge all’incirca un mese dopo dall’acquisizione da parte di alcuni gruppi che operano in ambito tech e finanziario, oltre alcune altre personalità di spicco nell’industria cinematografica francese. La ragione consisterebbe in un conflitto d’interessi che comprometterebbe il lavoro dei redattori, minandone di conseguenza la credibilità.

Un membro della redazione, a questo punto uscente, ha fatto notare che i nuovi investitori avevano già manifestato alcune intezioni a ragion veduta considerate problematiche, come un maggior focus sul cinema francese, non bastasse il coinvolgimento di prominenti figure di questo stesso settore, che darebbero adito a cattivi pensieri a priori.

Non solo. La nuova proprietà avrebbe pure comunicato la sua visione circa il futuro dei Cahiers: una rivista più chic e di massa, due termini che sottendono concetti ad avviso di chi scrive non così facili da conciliare, se non addirittura antitetici. Ad ogni modo, semantica a parte, la notizia è seria, ed è una bomba.

Intanto, con il prossimo numero del mensile ovviamente in dubbio, gli oramai ex-dipendenti si avvarranno della Legge francese, che ne tutela i diritti in casi come questi, ossia di passaggio di proprietà. Un duro colpo non solo per la celebre rivista fondata nel 1951 da André Bazin, tra le cui fila si è formata non solo una generazione di critici ma di cineasti, quelli che poi avrebbero inaugurato la Nouvelle Vague.

Si attende la replica dei proprietari a questo punto, per capire cosa accadrà sia a livello operativo, così come per avere una risposta alle pesanti accuse mosse dal portavoce dei quindici redattori dimissionari. A tempo debito ci esporremo anche noi per fare un punto della situazione.

via | Variety