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Final Destination compie 20 anni: curiosità e recensione del film di James Wong

Blogo celebra i 20 anni del thriller sovrannaturale Final Destination.

pubblicato 17 Marzo 2020 aggiornato 29 Luglio 2020 12:32

Il 17 marzo 2000 usciva nei cinema americani Final Destination, primo capitolo di una longeva serie di thriller-horror di stampo sovrannaturale creata dal regista e produttore James Wong (X-Files). Nel film originale, premiato con un Saturn Award al miglior horror, l’attore Devon Sawa interpreta un adolescente che imbroglia la morte dopo aver avuto una premonizione in cui l’aereo su cui doveva viaggiare esplode durante il decollo. Lui e alcuni dei suoi compagni di classe lasciano l’aereo prima che si verifichi l’esplosione, ma in seguito la morte cerca di rimettere le cose a posto e prende la vita di coloro che avrebbero dovuto morire sull’aereo.

Final Destination vede come antagonista la morte, un serial-killer anomalo, invisibile e particolarmente insidioso che solitamente non accetta di perdere e finisce sempre per barare uscendo vittoriosa e lasciandosi dietro una corposa scia di cadaveri, ognuno eliminato con indubbia creatività.

Come nella saga di Saw anche qui c’è una meccanica della dipartita sempre diversa e all’insegna di una creatività, come per i gingilli dell’Enigmista o negli omicidi del classico Venerdì 13, in Final Destination è l’ambiente circostante e gli oggetti di tutti i giorni a diventare elaborati e letali meccanismi di morte, catene complicate di causa ed effetto somiglianti alle cosiddette “macchine di Rube Goldberg”, che di volta in volta contribuiscono a depennare dalla lista della mortifera mietitrice le vittime predestinate.

Il protagonista di ogni capitolo solitamente riceve una premonizione poco prima che egli stesso e chi lo circonda vengano spediti brutalmente all’altro mondo, il veggente improvvisato farà in modo di salvare i suoi amici e da copione la sua ragazza, trascinandosi dietro anche qualche inconsapevole sconosciuto, seguirà lo spettacolare disastro e durante il film l’efferata decurtazione dalla lista dei sopravvissuti, tenendo naturalmente per ultimo il veggente.

Final Destination a prima vista potrebbe sembrare un teen-horror come tanti, ma in realtà non mette in scena alcuni tipici cliché del filone come la sessualità o la presenza di un antagonista definito contro cui combattere che sia uno psicopatico, un mostro o un fantasma. Il film inoltre pur coreografando con ingegnosità la morte mette lo spettatore di fronte alla sua ineluttabilità e ad una concatenazione di eventi all’apparenza casuali che hanno tutti un obiettivo finale, quello di ristabilire un equilibrio messo in pericolo da un improvviso squarcio sul futuro.

Final Destination ha generato tre sequel, un prequel e un sesto film reboot attualmente in sviluppo e che si concentrerà su operatori di primo soccorso (paramedici, pompieri e polizia). il franchise ha inoltre ispirato due serie a fumetti (“Final Destination: Sacrifice” e “Final Destination: Spring Break”) e nove romanzi l’ultimo dei quali “Death of the Senses” pubblicato a metà del 2006.

 

 

Curiosità

  • La storia era originariamente un’idea di Jeffrey Reddick per una sceneggiatura televisiva abbandonata della serie tv X-Files, ispirata al film Ragnatela di morte (1984). La trama prende in prestito anche alcuni elementi dalla serie tv Ai confini della realtà (1959), in particolare l’episodio “Ventidue” in cui una donna ha un sogno molto realistico che in seguito si manifesterà nella vita reale, incluso un aereo che esplode al decollo.
  • (a circa 4 minuti) Nella scena di apertura, Devon Sawa (Alex) doveva fingere di dormire, ma in realtà si è addormentato veramente per quattro ore.
  • Gran parte delle news mostrate nel film sono riprese reali dell’esplosione e dello schianto nel luglio 1996 del volo TWA 800 al largo di East Moriches, Long Island, New York. Questo film non solo prende in prestito le riprese dell’incidente di TWA Flight 800, ma prende in prestito anche altri elementi. Il volo del 17 luglio 1996 trasportava un club francese delle superiori, esplose all’improvviso e ci furono indagini per un possibile atto deliberato che causò l’incidente: prima una bomba, poi un missile terra-aria. Come per questo film, alla fine si è deciso che l’incidente era il risultato di un guasto meccanico (esplosione nel serbatoio centrale del carburante).
  • Il cottage di Clear è lo stesso che si vede nel film Lake Placid – Il terrore corre sul lago (1999)
  • (a circa 7 minuti) La donna al banco del check-in in aeroporto dice ad Alex che l’aereo parte alle 9:25, orario che include il suo compleanno (25 settembre). Quando Alex sale sull’aereo si siede sul sedile I (che è la nona lettera dell’alfabeto) e il posto è nella fila 25.
  • Le scelte di casting originali per Alex e Clear erano Tobey Maguire e Kirsten Dunst. Entrambi gli attori hanno poi recitato insieme nella trilogia di “Spider-Man” di Sam Raimi (2002-2007) nei panni di Spider-Man e Mary Jane.
  • Le numerose apparizioni del numero “180” nel film si riferiscono al titolo originale del film “Flight 180”. New Line ha deciso di rititolare il film in “Final Destination” per paura della confusione con altri film come Air Force One (1997) o Con Air (1997).
  • Nel film, il nome di Tod è scritto con una “d” invece della tradizionale ortografia di due. In tedesco “Tod” significa “morte”.
  • (a circa 10 minuti) Quando gli studenti salgono sull’aereo, Alex guarda in basso dal jetway e vede un carrello con il numero 666.
  • (a circa 7 minuti) Il titolo del film può essere visto su un’etichetta sul bagaglio di Alex quando un’assistente di volo lo solleva.

  • La maggior parte dei personaggi del film prende il nome da registi o stelle di film horror in bianco e nero: Chaney (Lon Chaney); Waggner (regista George Waggner); Browning (dal nome del regista Tod Browning); Larry Murnau, (dal nome di F.W. Murnau, regista del primo film di Dracula, “Nosferatu – Il vampiro” del 1922); Schreck (Max Schreck protagonista di “Nosferatu il vampiro” di Murnau); Valerie Lewton (Val Lewton ha prodotto diversi film horror famosi); Blake Dreyer (Carl Theodor Dreyer regista di “Vampyr – Il vampiro” del 1932); Howard Siegel (Don Siegel ha diretto “Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!” del 1971) e Billy Hitchcock, il cui nome rende omaggio ad Alfred Hitchcock.
  • Mentre Alex è seduto nella sua camera da letto a leggere una rivista, un gufo vola su un ramo di un albero fuori dalla finestra. In molte culture i gufi sono visti come presagi di morte.
  • Dopo che Alex Browning, Clear Rivers, Tod Waggner, Terry Chaney, Carter Horton, Billy Hitchcock e la signora Valerie Lewton vengono portati fuori dall’aereo, Billy viene mostrato solo di spalle con il nome sulla sua maglia che omaggia il maestro Alfred Hitchcock.
  • (a circa 31 minuti) Il discorso che Tod tiene al funerale è una citazione di Marcel Proust.
  • Devon Sawa aveva 21 anni durante il periodo in cui interpretava il diciassettenne Alex Browning.
  • Tony Todd dice “shh, risveglierai i morti” dopo che Alex e Clear entrano nell’ufficio del coroner. Todd ha recitato da protagonista nel remake de La notte dei morti viventi (1990) di Tom Savini e due anni dopo ha impersonato l’icona horror Candyman nell’omonimo film basato su un racconto di Clive Barker.
  • Considerando la sua vasta conoscenza su come opera la Morte, molti fan di Final Destination hanno teorizzato che Bludworth in realtà sia la personificazione umana della morte, o almeno una sorta di rappresentante della mietitrice. Tuttavia, sia lo stesso Tony Todd che i produttori del film hanno smentito questa teoria. Quindi ai fini di questa teoria, Bludworth è ciò che sembra essere, un essere umano.

  • Il piano originale era di avere la morte come un’entità molto più evidente nel film come lo era nella morte di Tod (con Tod che vede un’ombra nello specchio e l’acqua che torna nel water per “coprire le sue tracce”). Dopo la morte di Tod si decise di avere le morti semplicemente rappresentate come elaborati incidenti.
  • (a circa 59 minuti) Quando la signora Lewton esamina il fumo che esce dal suo monitor, sullo sfondo si vede l’immagine di un grosso pugnale che fa parte del design sulla sua porta a vetri colorati (si tratta di una intenzionale prefigurazione della sua morte).
  • (a circa 1h e 30 minuti) Quando Carter viene ucciso dall’insegna al neon, mostra il numero “180”, un riferimento all’aereo.
  • (a circa 49 minuti) Subito dopo che Terry viene investito da un autobus, tutti vengono spruzzati di sangue. Quando Alex si gira, c’è un 7 sulla sua guancia disegnato dal sangue, in riferimento alle sette persone che sono scese dal volo 180.
  • Durante i titoli di testa, due dei morti nel film sono prefigurati. C’è una bambola appesa e una foto di una ghigliottina in un libro.
  • La canzone “Into the Void” sta suonando sull’autoradio di Carter poco prima della morte di Terry. La canzone contiene le parole “final destination”.
  • Una scheletro appeso ad un cappio è tra i giocattoli sparsi nella stanza di Alex, elemento che prefigura la morte di Tod.
  • La combinazione di linee colorate sul lato del bus che uccide Terry è molto simile alla combinazione di colori della fusoliera dell’aereo.
  • Prima della morte di Terry, Alex vede il riflesso del bus sulla finestra della caffetteria; tuttavia quando guarda la strada l’autobus non è lì.
  • Il film costato 23 milioni di dollari ne ha incassati nel mondo circa 112.