Home Curiosità Timur Bekmambetov parla di “Wanted 2” e della tecnologia “Screenlife”

Timur Bekmambetov parla di “Wanted 2” e della tecnologia “Screenlife”

Universal e Timur Bekmambetov siglano una partnership per cinque film da realizzare con il formato “Screenlife”.

pubblicato 10 Giugno 2020 aggiornato 29 Luglio 2020 10:38

Il regista, sceneggiatore e produttore russo Timur Bekmambetov ha fatto parlare di sé in pieno periodo pandemia globale per l’utilizzo per diversi progetti di un insieme di tecnologie come webcam, messenger, e-mail e altri software per computer. Bekmambetov che ha battezzato questo formato come “Screenlife”, ha siglato un partnership con Universal per realizzare cinque film nello stesso formato di pellicole come Unfriended e Searching.

Il sito Deadline riporta che Universal ha firmato un accordo con Bekmambetov per cinque film futuri che utilizzeranno schermo del computer come dispositivo di narrazione. Tra le potenziali idee per questi nuovi film c’è anche un sequel del film d’azione Wanted – Scegli il tuo destino con James McAvoy e Angelina Jolie.

[quote layout=”big”]Probabilmente farei il sequel di “Wanted” in Screenlife. Non riesco ad immaginare che un assassino nel mondo di oggi possa correre con una pistola. Perché? Userà i droni, userà probabilmente la tecnologia informatica. Non è più necessario piegare i proiettili. Devi piegare le idee.[/quote]

 

Bekmambetov pensa che la necessità di tenersi al sicuro durante la pandemia di Covid-19 sia stato un veicolo per “Screenlife”.

[quote layout=”big”]Durante questo periodo folle, abbiamo vissuto in modalità Screenlife, ed è molto organico produrre film perché possono essere fatti mentre le persone sono a casa nel loro luogo sicuro. siamo tutti in città diverse e possiamo registrare schermate senza incontrarci. È la natura di questa lingua, questo è il formato di Screenlife, lavorare in questo modo. È un processo di produzione molto organico e ciò che abbiamo imparato negli ultimi mesi è che siamo l’unica tecnologia di produzione che ci consente di lavorare durante le restrizioni. Solo due mesi fa, eravamo troppo astratti, e nessuno poteva capire cosa intendo quando spiego Screenlife, ma dopo due mesi di isolamento, stiamo tutti imparando a vivere in un universo digitale. Donna [Langley di Universal] è stata la prima dirigente di uno studio a dire “ok, correremo un rischio e faremo uscire questo film”, che porterà lo schermo di un computer sul grande schermo del cinema. Ha avuto successo, con Donna e Jason Blum che ci supportano. E ora mi supportano mentre creo il mio linguaggio cinematografico.[/quote]

 

 

Bekmambetov sta sviluppando quasi 50 progetti nel formato Screenlife, tra cui una versione GenZ di “Romeo & Giulietta” intitolata R#J e un sequel di “Searching”. I cinque film che rientrano nell’accordo Universal toccheranno generi diversi, dalla fantascienza all’horror passando per le commedie romantiche.

[quote layout=”big” cite=”Donna Langley di Universal Pictures]Timur offre una nuova prospettiva e una voce distinta a tutto il suo lavoro. Mentre il settore si sposta ulteriormente, trova nuovi modi per connettersi con il pubblico di tutto il mondo. Timur e il team di Bazelevs fondono un marchio unico di narrazione con la creatività tecnologica che rende questi film attuali e pertinenti. Non vediamo l’ora di continuare il successo condiviso mentre espandiamo la nostra partnership.[/quote]

Bekmambetov ha diretto il dittico fantasy I guardiani della notte e I guardiani del giorno, Wanted – Scegli il tuo destino basato sull’omonimo fumetto, La leggenda del cacciatore di vampiri basato sul romanzo “Abraham Lincoln, Vampire Hunter” di Seth Grahame-Smith e il deludente remake Ben-Hur. In veste di produttore i crediti di Bekmambetov includono il film d’animazione “9”, il found footage horror Apollo 18, il fanta-apocalittico L’ora nera, l’action stile videogioco Hardcore!, il dramma biografico Edison – L’uomo che illuminò il mondo e i thriller Unfriended, Unfriended: Dark Web e Searching.

Chi scrive ha molto apprezzato sia “Unfriended” che “Searching”, ma non vorremmo che questo approccio “smart” finisca per diventare qualcosa di reiterato al solo scopo di contenere i costi traendone il massimo profitto. Si dovrebbe trarre insegnamento dal genere “found footage” che ha generato una pletora di mediocri titoli che hanno invaso il mercato home-video e non solo. Quindi si a nuovi formati, ma non vorremmo ritrovarci una infinita lista di modaioli videoclip di un’ora e mezza che strizzano l’occhio a social media e smartphone-dipendenti.

 

Fonte: Collider