Home Curiosità Stasera in TV: Il volo della fenice – qualche piccola curiosità

Stasera in TV: Il volo della fenice – qualche piccola curiosità

Questa sera in TV, su La 7, il remake de Il volo della fenice. Diretto da John Moore, con Dennis Quaid, Miranda Otto e Giovanni Ribisi

pubblicato 2 Dicembre 2012 aggiornato 31 Luglio 2020 19:40

Il volo della fenice. No, non quello originale di Robert Aldrich, con James Stewart. Bensì il remake del 2004, quello di John Moore, con Dennis Quaid. In ogni caso, questa sera verrà trasmesso su La 7 alle ore 21,30. Rifacimento piuttosto modesto rispetto all’originale, quest’ultimo per molti aspetti più fedele al tenore che un film di questo genere dovrebbe rispettare. Il filone è quello dei disaster movie più contenuti (su piccola scala, insomma), dove un tremendo incidente isola dal mondo un gruppo di persone. Ma leggiamo la sinossi.

A seguito di un incidente aereo, un gruppo di sopravvissuti – operai e impiegati di una compagnia petrolifera – si ritrova nel deserto del Gobi, in Mongolia. Il capitano Towns li incoraggia e guida a costruire un nuovo velivolo utilizzando i rottami di quello precipitato, perché non esiste possibilità di essere raggiunti dai soccorsi.

Un’operazione che non ha dato ragione nemmeno al box office, dove gli incassi registrati hanno coperto quasi la metà del budget – 21 milioni di dollari a fronte dei circa 45 milioni investiti. Il cast al completo è composto da Dennis Quaid, Tyrese Gibson, Giovanni Ribisi, Miranda Otto, Tony Curran, Kirk Jones, Jacob Vargas, Hugh Laurie e Jared Padalecki. Dopo il salto vi riportiamo qualche piccola curiosità.

Il volo della fenice - immagini
Il volo della fenice - immagini
Il volo della fenice - immagini
Il volo della fenice - immagini

1. Anche se ambientato in Mongolia, il film in realtà è stato girato nel deserto della Namibia.

2. Il velivolo utilizzato per l’incidente è costato circa 250 mila dollari. Fu costruito così bene che volò più in là rispetto alle previsioni, colpendo una macchina da presa e rompendo la gamba ad un operatore.

3. La produzione costruì un Phoenix che potesse rullare, ma non riuscì a trovare il modo di costruirne uno economico che sapesse pure volare in sicurezza. Memori della tragedia del stuntman Paul Mantz, morto durante le riprese del film originale, per le scene di volo si è fatto ricorso ad un modellino radiocomandato e alla computer grafica.

4. Il remake di Moore dura 30 minuti in meno rispetto all’originale di Aldrich.