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Disney nella bufera per Star Wars ed il live action di Mulan

Alle scomode dichiarazioni di due protagonisti dell’ultima Trilogia di Star Wars, si aggiunge la controversa collaborazione con la Cina per Mulan

pubblicato 10 Settembre 2020 aggiornato 20 Settembre 2020 15:08

Non sono tempi facili per Disney. Settembre si sta infatti rivelando un mese piuttosto impegnativo per via di alcune notizie venute fuori proprio in questi ultimi giorni e che riguardano sia Star Wars che il live-action di Mulan. Rivelazioni nel primo caso, situazioni controverse nel secondo.

Le danze le ha aperte John Boyega, che ha di recente rilasciato un’intevista a GQ. Come molti sapranno, l’attore britannico è stato per qualche giorno sotto i riflettori qualche mese addietro a fronte della sua partecipazione alle manifestazioni indette da Black Lives Matter. Ora Boyega, con non meno risolutezza, afferma di essere stato l’unico attore che ha preso parte al cast di Star Wars in funzione del colore della sua pelle, salvo poi venir messo da parte, il suo personaggio costruito senza alcun arco preciso.

Boyega ha infatti insistito su questo punto, dichiarando che in Disney avessero le idee chiare su cosa fare con i personaggi di Daisy Ridley ed Adam Driver. Già così la questione è piuttosto delicata, ed è evidente che trascenda ogni giudizio di merito sul progetto Star Wars dalla prospettiva che più ci compete. Sennonché qualche giorno dopo Daisy Ridley, intervenuta al Jimmy Kimmel Live, ha lanciato un’altra bomba (qui c’è spoiler per chi non ha ancora visto Episodio IX, attenzione): i piani in merito alle origini di Rey sono cambiati nel corso del tempo.

È chiaro che la discussione qui si muova su un binario ben diverso rispetto al tema sollevato da Boyega, il quale però almeno su un punto parrebbe essere, se non smentito, comunque corretto: no, nemmeno col personaggio principale le idee sono state chiare da principio. Le affermazioni della Ridley rivelano un’iniziale parentela con Obi-Wan Kenobi, ventilata in un primo momento, salvo poi cambiare direzione in corso d’opera. A quanto pare J.J. Abrams avrebbe comunicato alla protagonista il legame con l’Imperatore allorché il regista ebbe modo d’illustrarle il progetto de L’ascesa di Skywalker, precisando al contempo che non era sicuro sarebbe finita così. Fine spoiler.

Inutile dire che, tanto alle dichiarazioni di John Boyega quanto a quelle di Daisy Ridley, la rete ha reagito molto male. Nel primo caso a prenderla a cuore sono stati i più sensibili a certe istanze di natura sociale e politica, là dove quanto rivelato dall’attrice ha invece contrariato parecchi fan della saga (non che quest’ultimi siano indifferenti alla denuncia di Boyega, è chiaro), specie chi (ma non solo) ha avuto da ridire sull’ultima Trilogia. Ad ogni modo, in attesa di una replica circostanziata da parte di Disney e/o Lucasfilm, le ombre gettate sulle premesse, ancora prima che sull’esecuzione di questo complesso e costoso progetto, sono rilevanti; qualcosa su cui di certo non si può glissare con facilità.

Ma Disney, oltre a Star Wars, ha un’altra gatta da pelare. Si tratta di Mulan, rifacimento in live action del film d’animazione uscito nel 1998. Come segnala il Guardian, nei titoli di coda vengono ringraziate le autorità dello Xinjiang per la collaborazione. Le riprese del film si sono in parte svolte in questa regione, a nord-ovest della Cina, dove il governo ha predisposto dei «campi di rieducazione» per gli uiguri, etnia turcofona di religione musulmana – governo che è stato peraltro interpellato in sede di sceneggiatura proprio al fine di garantire l’uscita nel Paese.

Insomma, si tratta di due fronti rispetto ai quali Disney si trova alquanto esposta, e la cui gestione, anche solo a livello comunicativo, è complessa per dire il meno. A questo punto, come già evidenziato poco sopra, non resta che attendere la risposta da parte dei diretti interessati.