E’ morta Barbara Shelley, la “regina” dei film horror della Hammer

E’ scomparsa a 88 anni Barbara Shelley, attrice britannica nota come la “Regina della Hammer” per i ruoli interpretati negli horror prodotti dall’iconica casa di produzione britannica negli anni ’50 e ’60’. L’agente della Shelley ha rivelato che l’attrice è morta a causa di complicanze causate dall’aver contratto il Covid-19.

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Barbara Shelley nata Barbara Kowin a Londra nel 1932 debutta sul grande schermo nel 1953 con un ruolo nel dramma mistery Mantrap. Successivamente recita in otto pellicole italiane, tra queste affianca Totò in Destinazione Piovarolo (1955) e Totò, Peppino e i fuorilegge (1956), Mike Bongiorno nella commedia musicale Motivo in maschera (1955), Alberto Sordi in Mio figlio Nerone (1956) e Teddy Reno nel dramma Ballata tragica (1955).

In concomitanza con il suo periodo “italiano”, Barbara Shelley diventa la star femminile di punta delle produzioni horror della Hammer Film, la vediamo in Il sangue del vampiro (1958), in due horror fantascientifici di culto come il classico Il villaggio dei dannati (1960) e L’astronave degli esseri perduti (1967) e al fianco di Peter Cushing e Christopher Lee in Lo sguardo che uccide (1964), Dracula, principe delle tenebre (1966) e Rasputin: il monaco folle (1966).

Barbara Shelley: Hammer era come una famiglia, una famiglia di grande talento … con una meravigliosa atmosfera sul set e un meraviglioso senso dell’umorismo. Quando ho iniziato a girare con la Hammer, tutti i cosiddetti attori classici guardavano dall’alto in basso i film horror. Tutte le altre cose che ho fatto, nessuno le ricorda. Ma i film dell’orrore, gli sono molto grata perché mi hanno costruito un base di fan, e sono molto commossa dal fatto che le persone vengano a chiedere il mio autografo. Se sei andato a vedere un film [Hammer] al cinema, i sussulti erano intervallati da risatine perché le persone ridevano di se stesse e del loro aver paura, del perché si stavano spaventando e questo è ciò che ha reso Hammer molto speciale.

Fonte: Deadline