Fanny Ardant chiede scusa
“Le mie parole hanno fatto soffrire quelli che hanno già sofferto, e per questo chiedo perdono. Penso che quello che rimane coerente con le sue convinzioni, che gestisce da solo nella solitudine interiore la sua espiazione, che non negozia la sua libertà come una merce, quello ha il diritto al rispetto. Ho parlato dopo aver letto un libro di Mario Calabresi, ‘Spingendo la notte più in là’, dei venti che hanno diviso il Paese. Ho parlato con la mia visione della vita”.